Ci risiamo, arriva il momento della cena e io entro nel panico.
Che farà stavolta?
La assaggerà o manco la assaggerà?
Metterà la forchetta tra i capelli?
Ricomincerà a suonare la pizzica sbattendo la forchetta sul piatto?
Riuscirà a stare seduto il tempo della cena?
Ultimamente le nostre cene si sono un tantino complicate…
Io cerco di inventare sempre qualcosa di sfizioso per stimolare il suo appetito e il suo senso del gusto, ma il riscontro non sempre è positivo.
Ieri sera mentre selezionavo i miei libri per introdurli nella libreria su Anobii, mi imbatto in un libricino-manuale “Disciplina con Affetto”, che ha la presunzione di mostrare per alcuni tipici conflitti in famiglia non solo e non tanto delle soluzioni, quando dei modi per “prevenire il problema” e una sezione “cosa non si deve fare”. Ho letto solo il titolo del paragrafo e mi sono detta “ma cosa sto facendo? Ho perso lucidità. Mi sono dimenticata che sono io che devo tenere in mano la situazione, io la responsabile dei conflitti, io che devo evitarli e prevenirli.”
OK. Fermi tutti. ANALIZZIAMO.
E’ chiaro che il suo comportamento è una richiesta di attenzione e io per molte sere me lo sono ripetuta, ma mi dicevo “ha tutta la mia attenzione, gioco con lui quasi tutto il tempo e anche se non gioco con lui, comunque non lo perdo mai di vista, se mi cerca, interrompo quello che sto facendo e vado da lui, quasi sempre, che gli manca?”.
La risposta era sotto i miei occhi e non la vedevo.
Quando si è presentato in cucina mentre preparavo il risotto asparagi e zafferano, l’ho invitato ad aiutarmi, gli ho fatto vedere la magia della polverina rossa che colorava il riso di giallo e quando ho assaggiato il riso per sentire la cottura, anche lui ha voluto assaggiarlo. E poi di nuovo. Ci siamo seduti a tavola e lui non vedeva l’ora di ri-assaggiare…
Per tutta la durata della cena, non ho mai distolto gli occhi da lui, conversando con lui e lui, senza bisogno di preghiere, di insistenze, ha mangiato tutto, parlando, gesticolando, contento dell’attenzione che avevo per lui, contento perché il momento della cena non era il momento in cui si mangia e basta, ma un momento in cui ci si racconta, mangiando.
Era tutto così semplice eppure la stanchezza dei giorni scorsi, mi aveva tolto lucidità…
Finalmente!
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Mi piace troppo leggere i tuoi post….mi sembra quasi di essere li con voi!
Riesci a descrivere cosi bene i vostri momenti…e tutte le tue emozioni, i tuoi sentimenti diventano palpabili!
Grazie BISmamma. Mi hai fatto un complimento bellissimo e graditissimo.
Io penso sempre che mi capisco solo da sola!
Grazie davvero e grazie di essere venuta a trovarmi!