Il bambino nasce “competente” e dispone già di nozioni, valori e criteri di valutazione che orientano concretamente la sua esperienza. Comunemente, invece, ci si comporta con lui come se fosse una specie di tabula rasa su cui i genitori devono imprimere le conoscenze necessarie per un regolare sviluppo umano e sociale. Questo modello nega la sua personalità e induce un deleterio stato di insicurezza.
Questo libro è il libro che maggiormente mi ha formato come mamma, mi ha fatto riflettere, ha toccato corde molto delicate, come figlia, e come mamma.
Un libro che consiglio a tutte le mamme.
Esempi molto concreti ci mostrano come i nostri bambini in ogni situazione siano animati da una grande volontà di collaborazione. Solo che noi spesso non la capiamo. Così come a volte non capiamo le loro richieste. L’esempio più calzante è quello di una mamma distratta al parco, il figlio la chiama solo per farsi vedere, per ricordarle che esiste e lei distrattamente “che bravo che sei!”. Parole vuote e inappropriate che non rispondono al bisogno del bambino.
L’autore insiste molto su concetti come collaborazione, integrità, autostima, fiducia in sé stessi. Autostima è “la conoscenza e l’esperienza di quello che siamo e si riferisce a quanto conosciamo noi stessi (..) significa ‘mi sento bene, ho un valore perché esisto!’”. L’autostima è un pilastro fondamentale della nostra esistenza e chi non ha autostima è in perenne lotta con i sensi di colpa e l’autocritica.
La fiducia in se stessi è cosa diversa e si acquisisce col tempo. “E’ la misura di ciò che riteniamo di essere in grado di fare, di quanto pensiamo di essere validi o maldestri e si riferisce a ciò che riusciamo a realizzare. Si tratta di una qualità esterna, acquisita”.
Il concetto fondamentale è che i bambini sono disposti a imparare e collaborare quando vedono riconosciute e tutelate la propria integrità e individualità personale all’interno di un ambiente rispettoso e di un dialogo realmente “paritario”.
Se siete disposte a fare un viaggio dentro voi stesse, questo libro è quello che vi serve.
La mia biblioteca su Anobii
Mi stai dando un sacco di suggerimenti per prossime letture…e pensare che mi ero fermata a Tracy Hogg.
@Sere: ne è passato di tempo da allora…
Il tempo è volato davvero. Quello che volevo dire veramente è che dopo Tracy Hogg ho scelto letture leggere, non me la sono più sentita di affrontare libri che portassero a guardarsi dentro, ma adesso sono di nuovo pronta!
Credo che sia una lettura che tutte le mamme dovrebbero prendere in considerazione… Ma anche i papà!
@Sere: non è un libro facile, credimi, ma te lo consiglio comunque.
@Stefania: vero! Il papi lo tengo alla larga, lui ha avuto una infanzia difficile e preferisco non smuova troppo.. ma cerco di fargli recepire quello che ritengo importante.
Che bello. Tu hai sempre delle proposte davvero interessanti!
@Pollon: grazie!
“Il concetto fondamentale è che i bambini sono disposti a imparare e collaborare quando vedono riconosciute e tutelate la propria integrità e individualità personale all’interno di un ambiente rispettoso e di un dialogo realmente “paritario”.”
…meraviglioso! Penso anche io esattamente così!
@Tra le foglie del mio giardino: si, è vero tu lo pensi esattamente così. io faccio un’eccezione quando si tratta di succhi di frutta…
interessante, mi sembra che ci siano molti dei concetti che all’asilo di mio figlio non si stancano mai di ripetere. lo metto nella lista die libri da leggere in futuro!
@CosmicMummy: bene.
😉
bello!!!! IO ho letto solo Tracy Hogg e l’ho trovato tremendo!
Me lo segno 🙂
Mi sembra un po’ impegnativo per la mia attuale disponibilità neuronale, ma fra un po’ arriveranno le vacanze e quindi me lo segno..
ciao,
penso abbiamo molte letture in comune, ho appena letto la tua recensione di urlo di mamma e condivido tutto quello che hai scritto.
Anche a me ha lasciato molto “Il bambino è competente”.
Il libro di Tracy Hogg, invece, mi aveva riempita di insicurezze (avevo appena partorito non era sicuramente la lettura giusta) perchè io avevo già fatto (e avrei continuato a fare) scelte totalmente diverse e sentivo qualcosa di molto stonato in quel testo e l’ho abbandonato presto.
Per fortuna mi è arrivato in aiuto Besame Mucho di Gonzales che mi ha rasserenata e dato molto conforto: no, non ero l’unica a sentire diversamente il mio esser mamma 🙂
Poi è arrivato anche Juul, con altri validissimi testi importanti: Il Concetto del Continuum di Jean Leadloff, Genitori Consapevoli di Gordon, i libri così itensi di Alice Miller (tutti i genitori dovrebbero leggere almeno “Il dramma del bambino dotato”), la Comunicazione Nonviolenta di Rosenberg… e poi a seguire altri, ma questi sono stati tasselli fondamentali, idee forti con le quali mettersi in discussione e sicuramente crescere umanamente.
Poi prevale sempre l’istinto e di un libro magari ti piace o ti colpisce solo qualcosa e altro meno, ma ci sono letture che ti lasciano molto.
Ciao!
@tutte: io non ho ancora letto Tracy Hogg, davvero è così terribile?!?! Pensavo che avesse aiutato milioni di mamme invece voi avete avuto una brutta esperienza con lei? Accidenti, sono curiosa, appena lo leggo, ne parliamo.
@Cì: hai letto davvero libri molto impegnativi, non so se ce la faccio ad andare così a fondo… Besame mucho, lo adoro!