La nostra vacanza al paese volge ormai al termine, tra pochi giorni torniamo a Roma e devo dire finalmente.
E’ stata una strana estate insolitamente trascorsa tutta al paesello, un mese intero trascorso qui, come non mi capitava da una vita. Una routine che non mi appartiene, ma che tutto sommato ho fatto mia e con qualche beneficio.
La pancia cresce, il piccolino si muove molto e questa è per me una esperienza nuova ed emozionante, perché Filippo si sentiva pochissimo che mi rasserena e mi riempie di entusiasmo mentre conto i mesi, i giorni che mi separano dal suo arrivo.
Filippo è molto inquieto, forse è stanco di stare qui, forse è cresciuto, forse è turbato per l’arrivo del fratellino più di quanto dia a vedere, fatto sta che fatico molto a ritrovare quell’empatia che ha sempre caratterizzato il nostro rapporto. Questo è uno dei motivi per cui fremo dal voler tornare a Roma, sono sicura che stando insieme, da soli, senza interferenze ritroveremo la nostra complicità e mi sarà più facile capirlo e a lui capire me.
Il papi è stato con noi un paio di settimane intervallate da visite in ospedale a sua mamma e anche questo non ha reso le nostre vacanze delle vere vacanze, ma tant’è.
La quotidianità con la mia famiglia è stata piacevole ma complicata, come sempre. Mi piace stare con loro, vivermi la loro frenetica quotidianità (mia mamma non sta mai senza far niente, è più tranquilla la mia vita a Roma che la sua qui, ne ha sempre mille: l’orto che da i suoi frutti che vengono trasformati in provviste per l’inverno, i panni da lavare stirare, pranzi da preparare… è incredibile come ce la faccia!) eppure ogni volta che stiamo tutti insieme sento riesplodere le vecchie incomprensioni mai risolte. A volte penso che ci siano dei solchi che non si riempiranno mai, abbiamo dei modi di vedere troppo diversi. Altre volte penso che ci somigliamo troppo per capirci. Insomma è complicato.
Guardo alle giornate passate e rimpiango soprattutto le amicizie di un tempo, di quando si tornava al paese e si stava insieme pomeriggi interi a parlare del nulla, serate intere a ridere di nulla e adesso non si trova manco il tempo per un caffè. Questa cosa mi intristisce e mi angoscia. Speravo di avere dei punti fermi qui e non li ho trovati, ma anche questa è una faccenda complicata.
Il rimpianto più grande è non essere andata al mare, quello mi è mancato tantissimo, speravo di andare nelle settimane in cui c’era il papi, ma la malattia di mia suocera ha rovinato i piani e a me è rimasta una voglia di sole e salsedine e di passeggiate serali in riva al mare che non so se può aspettare un anno intero…
Insomma eccomi qua, un po’ stanca, un po’ riposata, piena di progetti e di aspettative per i prossimi mesi e spero con l’aiuto di Dio che tutto vada come deve andare.
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Ti sei goduta i tuoi, con tutte le incomprensioni e le complicazioni che dici, ma te li sei goduti.
Ti pare poco?
Ti sei goduta e ti stai godendo il tuo bel pancione…
Ti pare poco?
Filippo sta bene, si è divertito all’aria aperta e sicuramente non vedrà l’ora di tornare a casetta sua tra i suoi giocattoli e i suoi amati libri… ti pare poco?
Chissenefrega della salsedine. Dai!
Andiamo al mare a settembre?
A volte è complicato, lo capisco, la quotidianità in contesti diversi dalla normale routine riporta fuori temi irrisolti e che mai si risolveranno.
Però questo non deve rovinare tutto, ci sono anche tante cose belle da apprezzare, il pancione ed i suoi calcetti in primis.
E poi settembre è ottimo per il mare, almeno questo è ciò che l’esperienza mi insegna!
Baci.
p.s. a casa vedrai che tu e Fili ritroverete la vostra consueta armonia.
Ti capisco, io sono anni che le vacanze le faccio alla casa al mare dei miei, anche mia madre è come la tua, in moto perpetuo, ma nel mio caso le incomprensioni sono con mio padre…non sempre è facile la convivenza ora che abbiamo una nostra famiglia, ma alla fine, dice bene Micaela, ci godiamo i genitori e i figli insieme…un abbraccio e buon rientro!
@Micaela: dici io te, la mia belvetta, le tue belvette e le panze o solo io te e le panze?
@Sere: Hai ragione, infatti mi son goduta tutto!
@pinkmommy:è vero, è vero, un abbraccio anche a te!
rispetto allo stare con la propria famiglia d’origini, ho lo stesso sentire.
ahhh
che conflitti.
del resto son sempre piu’ convinta che l’aver messo dei chilometri in mezzo non sia un caso della vita.
@Caia: Hai ragione! Un motivo ci deve essere….
Dico io, te, ambolepanze e le tre belve… sai che delirio!? Finirà quest’afa prima o poi, o no!?
Se davvero andate (tu e Micaela) al mare con panze e bambini, siete delle grandi! Faccio il tifo per voi…baci
Ti immagini che ridere?!
Roma non e’ cosi’ distante dal mare, e poi vedo che ci sono gia’ progetti in corso, buttati e prenditi un po’ di tempo per soddisfare le tue voglie (compresa la complicita’ con il piccolo grande 🙂 )
abbracci
@Asile Day: vedremo di fare il possibile, ma già so che al rientro sarò assorbita da mille cose…
sono tre anni che passo le vacanze nella casa al mare dei miei: la presenza di mio padre mi pesava e la consideravo anche un fastidio. Quest’anno abbiamo sentito da morire il suo vuoto, e rifarei tanto le litigate degli anni scorsi pur di averlo ancora qui!…
@maria: mi dispiace tanto…