Era il maggio 2011 quando la mia recensione di Cappuccetto Verde di Munari, veniva proclamata vincitrice dei il concorso blogger-libraia istituito dalla libreria Centostorie di Roma.
Il premio in palio era un libro naturalmente: Il mago delle bolle di Elisabetta Jankovic con illustrazioni di Izumi Fujiwara, edizioni Corsare. Quando ho ricevuto il premio, l’ho accantonato senza leggerlo, ma quando finalmente mi son decisa, è stato un successone.
Il libro ha del magico. E voi direte bella scoperta parla di un mago. Ma non è la presenza del mago a renderlo magico bensì le illustrazioni: lo stile mi fa pensare ai quadri di chagall così suggestivi e a volte incomprensibili… In ogni doppia pagina una illustrazione quasi a tutta pagina quasi monocromatica in cui si affollano personaggi dai nomi improbabili e divertentissimi come monoriccetti, serpentoline, tricreste, pipistravagalli, gufottoroske, bolle di sapone, sogni, desideri, strumenti musicali usuali e non come l’ukulele, la balalaika, l’ocarina o la marimba. E che dire dei versi che fanno gli animali: trillano, gorgogliano, sciabordano, cianfrusagliano. Insomma una lettura che un trionfo di suoni onomatopeici. La storia è bellissima : il mago-direttore d’orchestra realizza i sogni che gli spettatori racchiudono in bolle di sapone durante i suoi concerti.Il giorno in cui si innamora di Mabelle è il giorno in cui anche lui esprime un desiderio e lo racchiude in una bolla. Ma la sua ombra lo ruba e lo invita a riflettere su quanto questo desiderio sia reale. L’ombra gli ricorda quante volte le persone una volta che i loro sogni si avverano, si pentono di quello che hanno chiesto?. Il mago ci pensa, realizza tutto quello a cui dovrà rinunciare per amore, tipo mangiare le cipolle a mezzanotte o andare a dormire senza lavarsi i piedi, ma si sente pronto a rinunciare a qualsiasi cosa per amore di Mabelle. Un finale romantico, ma anche un modo per riflettere con Filippo su quante volte i suoi desideri si sono rivelati effimeri, su quante volte una volta ottenuto l’oggetto bramato, questo abbia perso di valore e di interesse.
Noi personalmente aspettiamo a lungo prima di esaudire le sue richieste, proprio per capire se sono reali, valide e solide. L’attesa poi rende tutto più interessante, no?
Davvero bello! Un po’ di magia non può che far bene!!!
deve essere molto bello, grazie per la segnalazione, ciao
Mi hai proprio convinta a prenderlo.
Anch’io sono per non accontentare subito. C’è bellezza e valore nell’attesa. Kiss. Ketty