Tutti conosciamo la storia dei tre porcellini, una favola che discende dalla tradizione orale, pubblicata per la prima volta nel 1843… chissà quanti bambini e quante mamme hanno sospirato e temuto e sofferto per la sorte di questi tre piccoli indifesi maialini alle prese con un terribile lupo famelico. Ma come dicevo nel mio articolo di martedì (A me le fiabe classiche non piacciono) io non credo al lupo cattivo e per questo sono andata a cercare e spunlciando di qua e di là, finalmente l’ho trovata! La versione del lupo. Si, perché vi siete mai chiesti se qualcuno si fosse preso la briga di sentire la versione del lupo? Per fortuna l’ha fatto Jon Scieszka raccogliendo la testimonianza diretta di Alexander T.Wolf in prigione.
Alexander convinto di essere innocente, ha raccontato con dovizia di particolari come sono andate realmente le cose. Prima di tutto si è scagliato contro l’ingiusto destino dei poveri lupi verso cui si punta il dito solo per via della loro dieta alimentare: che colpa ne hanno se per vivere devono nutrirsi di graziosi animaletti?
Poi ha detto quello che è successo quel giorno, ha raccontato la storia di uno starnuto e una tazza di zucchero.
Nel lontano c’era una volta Alexander con un gran bel raffreddore, era intento a preparare una torta per il compleanno della sua amata nonnina quando si accorse che gli mancava una tazza di zucchero. Come molti di noi fanno, è uscito di casa per chiederla al suo strambo vicino che viveva in una casa di paglia, ha bussato alla porta ma nessuno ha risposto. Era sul punto di andarsene quando il suo naso ha iniziato a pizzicare… Ebbene uno starnuto e la casa è venuta giù. E nel bel mezzo del mucchio di paglia, il porcellino giaceva stecchito. Sarebbe stato una spreco lasciare quell’appetitoso prosciutto lì, no? Voi al suo posto che avreste fatto? Vi sentite davvero di condannarlo per averlo mangiato?! IO NO.
Non avendo ottenuto quello di cui aveva bisogno, Wolf si è diretto verso la casa di legno di un altro vicino, ma anche questa volta uno starnuto è sopraggiunto nel momento meno opportuno e la scena della prima casa e del primo porcellino si è ripetuta pari pari. Due incidenti e una insaziabile abitudine a non sprecare mai niente avevano fatto si che lui mangiasse i due fratellini.
E il terzo maialino?
Il terzo vicino, che abitava in una casa di mattoni, si era mostrato molto scortese, ma Alexander, un tipo di natura piuttosto calmo, sarebbe disposto a soprassedere se non fosse stato per quella frase “E la tua vecchia nonnina può andare a farsi friggere!” Anche la persona più calma avrebbe perso le staffe in una situazione simile non credete?
Così quando gli agenti sono arrivati Wolf era lì che tentava di buttar giù la porta a colpi e soffi e sbuffi. I giornali e d’assalto hanno fatto il resto. E il povero Alexander è ancora lì che marcisce in galera e tutto per una tazza di zucchero…
Se hai creduto alla sua versione, o se vuoi saperne di più, il libro LA VERA STORIA DEI 3 PORCELLINI, ed. ZOOLIBRI
Io non so se c’ho creduto, ma il ragionevole dubbio ce l’ho…
Perciò ricordatevi sempre di sentire l’altra campana prima di giudicare chiunque e qualunque situazione, ok?
E ai lupi cattivi delle fiabe credeteci pure, ma ricordatevi che spesso nella vita vera, son travestiti da agnelli… o da maialini…
Neanche a me piacciono molto le fiabe classiche. Ora vado a leggermi il tuo post!
Grazie Robin!
Questa versione è molto più spassosa e originale. Neanche a me piacciono molto le fiabe classiche o almeno non digerisco Cenerentola per cui invece la mia Ciambella va matta…..cerco di proporle sempre qualcosa di più stimolante e bizzarro. Per scardinare il lupo ancora è presto, ma più avanti proverò a proporglielo!:-)E’ stato un peccato non essersi viste a Roma, mi avrebbe fatto tanto piacere. Per noi è stata un’esperienza formidabile.
Fede, lo immagino… Roma è magica, io non me ne sazio mai!!!
In effetti il libro è scritto sul filo dell’ironia perciò per la tua cucciola è presto, ma son sicura che da brava scovatrice di libri quale sei lo ritroverai tra un paio d’anni da qualche parte!!!
L’abbiamo letto tempo fa e ricordo che i bambini si erano divertiti (veramente anchio….). Tra l’altro se non ricordo male il lupo si giustifica anche dicendo che non ha colpa se gli piace la carne. E con questo i miei bambini non gli hanno dato torto!
alessandra
A proposito di favole viste da un punto di vista differente c’è un cartone animato che ho visto varie volte che si intitola “Capuccetto rosso e gli insoliti sospetti”, tra l’altro l’ho visto insieme ad un gruppo di adolescenti che gestivo qualche anno fa per spiegare l’importanza che non sempre tutto quello che sembra buono poi lo è.
Lena
delizîosa questa versione!..le fiabe classiche sono cosi’ contorte e paurose…
Vedere le cose da più punti di vista dovrebbe essere parte di una educazione completa: ben vengano quindi le storie che permettono di mettersi anche dalla parte di quello che tradizionalmente viene considerato il cattivo.
Non conosco il testo, ma le illustrazioni che ci proponi sono davvero notevoli.
A presto, Grazia