Noi genitori etichettiamo come capricci quelle manifestazioni di disagio dei bambini durante le quali essi urlano, sbraitano, pestano i piedi e che noi siamo chiamati a gestire possibilmente senza entrare nel panico.
Ma è possibile prevenire anzichè dover gestire queste esplosioni?
A volte si, altre no.
A volte i capricci sono un tentativo del bambino di attirare su di sè l’attenzione, un modo per dire io ci sono e ho la mia opinione sull’argomento. In questo caso il bambino vuole provare a farsi accettare come qualcosa di diverso dal genitore, vuole saggiarne i limiti, capire fino a che punto può spingersi e se il genitore tiene il punto o meno. E questo tipo di capriccio, fisiologico, non può essere evitato. E’ quello che si manifesta soprattutto nella fase dei terrible two, il periodo dei NO, dei comportamenti amplificati per siuazioni insignificanti, il periodo dell’affermazione di sè, della sperimentazione.
Cosa fare dunque quando un bambino esplode con un capriccio del genere? Quando insiste per fare o avere una cosa che non può fare o avere? La cosa più saggia è provare a spiegargli con calma il motivo, se non lo abbiamo già fatto, ma una sola volta. Dopo di che, non c’è altra via che ignorarlo mantenendosi fermi nel proprio proposito.
Se non funziona? Funziona sempre! Se vengono ignorati prima o poi smettono!
Oltre le ovvie implicazioni sentimentali, la difficoltà di un genitore nel mettere in atto questo comportamento è dovuta al fatto che spesso questi capricci si manifestano in presenza di altre persone o addirittura in un luogo pubblico.
Ma qualunque cosa suggeriscano gli sguardi critici di chi sta intorno a voi, il modo migliore per educare vostro figlio in questi casi è ignorarlo!
Esistono poi capricci che non sono capricci, ma vere e proprie richieste di aiuto e quelle non possono essere ignorate, ma vanno capite e se possibile prevenute. La causa di questo tipo di capriccio è tipicamente l’esposizione del bambino a situazioni di stress: il parrucchiere, il supermercato, gli ospiti a cena, amichetti che arrivano inaspettatamente a giocare con i loro giochi, il cambio di scuola o insegnante, insomma una serie di classici scenari da capriccio per i quali o preveniamo ad esempio accorciando i tempi di esposizione del bambino o usando una serie di accorgimenti o accettiamo il suo comportamento serenamente rispettando quelli che sono dei limiti fisiologici del bambino.
Con i bambini più grandicelli, dopo i tre anni, il segreto è cercare di avere un approccio più empatico, di rispettarli, di cercare di capirli, di non aspettarsi troppo da loro, di guardare le cose dal loro punto di vista ma soprattutto di dialogare il più possibile con loro.
Se c’è una situazione di stress da affrontare, spieghiamogliela prima e comunque mettiamolo in condizione di viverla nel modo migliore possibile: dobbiamo andare insieme a fare la spesa? Ok, ma facciamoci aiutare a mettere le cose nel carrello o permettiamogli di scegliere gli ingredienti per la cena.
Dobbiamo andare a cena da amici? Permettiamogli di portarsi qualche gioco o un dvd da guardare mentre i grandi fanno quattro chiacchiere..
Insomma cerchiamo di prenderci noi la responsabilità delle situazioni e di prevenire le esigenze del bambino cercando di rendergli piacevoli o anche solo più accettabili le situazioni per lui complicate.
E se nonostante tutto qualche volta si lasciano andare a qualche esernazione capricciosa, non prendiamocela troppo, dopo tutto sono bambini e prima o poi… crescono!
Samuel è nel periodo di affermazione del “mè”[usa qs espressione per dire IO]. come neomamma,la trovo divertente anche se faticosa: l’altra notte non riuscivo a prender sonno quindi ero attaccata alla TV cercando programmi noiosi e soporiferi,quando alle 2 si sveglia piangendo e chiedendo il latte..corro in cucina,scaldo la bevanda,riempio il biberon e glielo porto. Infastidito Lui,continua a frignare e farfuglia per dieci minuti cose che(fra l’altro con il cuccu in bocca)io non capisco. mi indica la cucina, come quando al mattino appena sveglio fà,per farsi portare a far colazione!quindi comprendo che per Lui,quello,è il momento del latte+biscotti a tavola..gli spiego che NONèMATTINA e NONdobbiamoANDAREall’ASILO,ma niente. quindi lo porto di là(anche per non svegliare l’intero paese!)metto il latte nel bicchiere e mi chiede anche il biscotto..glielo dò.poi,fra una mezza imprecazione ed un palese capriccio torniamo a letto..ma non senza dover leggere qualcosa.per fortuna alla seconda riga,crolla!
Il tutto si è ripetuto questa notte(però alle 5!)[io però a dispetto della volta precedente,stavo dolcemente sonnecchiando]così,gli ho lanciato il biberon carico d’acqua e perfortuna,dopo vari tentativi di riportarmi in cucina etc etc ha saziato la sua sete ed è crollato!! 😉
ne deduco che le tue istruzioni sono sacrosante!
I tuoi bimbi devono essere veramente orgogliosi della mamma che hanno!
Danila, a me non è mai successo che mio figlio facesse questo tipo di capricci di notte poi…
ma il mio atteggiamento è sempre stato molto fermo.
Quando mio figlio iniziava a ballare sul posto io dicevo sempre “anche se si salta e si balla, si fa sempre come dice…la mamma” e se continuava uscivo dalla stanza.
Ho alzato la voce molte volte, ma molte altre sono riuscita a trasmettergli l’idea che non l’avrebbe avuta vinta. E… piano piano è passata! Sono stata brava? non lo so, mi piace pensare di essere stata fortunata ad avere un bambino ragionevole, ma brava nell’avere sempre un approccio empatico con lui!
Parlo di Filippo ovviamente perché con Edo ancora non abbiamo questo tipo di problemi…
A volte mi viene da assecondarlo per via del fatto che i miei sensi colpa nei suoi confronti hanno il sopravvento(il tempo che io lavoro,lui è al nido e quando siamo insieme vorrei essere presente “come piace a lui” anzichè aver da fare Nmila altre cose e..). In linea di massima però mi basta uno sguardo fermo o un tono un pò più deciso per farlo acquietare..bhà,mi sembra così difficile riuscire a essere autorevoli senza apparire autoritari o mollaccioni..
Danila quel senso di colpa devi scrollartelo di dosso prima possibile altrimenti non riuscirai mai ad essere una buona mamma. Tu devi agire da mamma con lui ed essere una buona mamma secondo me vuol dire anche essere autorevole. Vedrai che questo momento passerà prima di quanto immagini..;-)
ciao…innanzitutto complimenti per la nuova veste grafica del blog, molto bella, diciamo che la prima era più un diario personale che comunque a me piaceva molto ora è più “aperto”…. i bimbi crescono e appunto come dici i loro disagi e voglia di affermazione si esprime in vari modi…io cerco di organizzare sempre cose adatte a loro ma quando sono i miei figli che si devono adattare a me cerco comunque di organizzarmi in modo che abbiano qualche distrazione a loro congeniale … a volte i capricci arrivano imprevedibili ma c’è sempre una motivazione dietro: stanchezza, ribellione ad una richiesta etc….
Per DANILA scusa se mi permetto ma la cosa potrebbe essere un disagio del bambino notturno, malessere fisico o cartone visto che lo ha un pò agitato, oppure qualche cambiamento familiare….o comunque un modo per dire IO ESISTO …quanto ci fanno impazzire ma quanto sono belli!
Grazie Barbara (Twins) per i complimenti.
Vedo che sulla “prevenzione” siamo sulla stessa lunghezza d’onda. Mi fa piacere e non mi sorprende affatto! 😉
“quanto ci fanno impazzire ma quanto sono belli!”!!! 😉
Federica,come tutti quei momenti che pensavo “ohmiodddio..chissà se..e come..” sono passati,sono convinta che supereremo anche questa fase(terribiletwoo non si è per sempre..spero!!!)
Twins: in realtà,la sera che è capitato il primo evento di “vogliofarecolazionealle2delmattino” è successo che si è addormentato prima del previsto e senza i soliti rituali[la bunanotte agli amicipeluche+lettura etc]. sò che i bimbi(soprattutto quelli piccoli) sono parecchio abitudinari..potrebbe aver risentito di quelle mancanze!! inoltre presumo che quando si è svegliato ed ha intravisto la luce in cucina, ha pensato fosse veramente ora di alzarsi!!
La sera successiva..in memoria di quella precedente, diciamo che c’ha provato.. tant è che non l’ha avuta vinta!!
In realtà, ho raccontato gli episodi senza panico,non sono troppo preoccupata(in fondo l’altra notte nemmeno io avevo sonno!!)
Credo che uno scambio di idee e opinioni anche con chi certe fasi può averle vissute prima di me, non possa che aiutarmi a fare meglio 🙂
Brava Danila! Ben detto!!!
… “Con i bambini più grandicelli, dopo i tre anni, il segreto è cercare di avere un approccio più empatico, di rispettarli, di cercare di capirli, di non aspettarsi troppo da loro, di guardare le cose dal loro punto di vista ma soprattutto di dialogare il più possibile con loro …”
Come è vera questa frase, e come è difficile applicarla.
A volte la stanchezza prende il sopravvento e la cosa più semplice da fare sembra … URLARE!
Ed invece non lo è. Poi ti resta un amaro dentro. La faccia di tuo figlio congelata in una smorfia. e tanti sensi di colpa per esserti lasciata andare.
Però fa bene leggere questi post perchè ti danno forza.
Mi sembra di sentire il mio allenatore …
😉
Grazie Fede!
Grazie a te per questo bel commento!
verissimo e bellissimo post, ma come si fa alle 7.30 del mattino, quando il tempo scorre più velocemente che in altri orari, a ragionare con una nana di 2 anni e 1/2 ch “no, la pipì non mi scappa, questa maglietta non mi piace, i denti li lavo domani” etc etc… stesse scene all’uscita dall’asilo, all’ora di cena e prima di andare a dormire? ci provi in tutti i modi ma poi urli. sai di sbagliare ma urli e minacci. e questa orribile me stessa proprio non mi piace…
Ti capisco perfettamente perché mi succedeva e mi succede tutt’ora nonostante Filippo sia mooolto ragionevole!
Ci può stare purché sia solo qualche volta…
Per il resto dobbiamo essere ragionevoli noi!
già, ma quanto è difficile e con il grande è stato molto diverso. mi consolo pensando che i terribili two stanno finendo…
Difficilissimo! Io infatto dico sempre che forse ho seguito la strada giusta, ma di certo sono stata fortunata con Filippo!
Ciao! i consigli di Federica sono giustissimi!
Certo, poi anche noi siamo umane… e loro non sono delle macchine tutte uguali. io per esempio con lo stesso tipo di educazione ho due figli che fanno capricci totalmente diversi. E a volte, lo ammetto, STRILLO come una pazza :))))
Anche io strillo, ci mancherebbe!! Siamo umani noi genitori e lo sono ancor di più i nostri figli, che sono bambini e hanno tutto il diritto di protestare quando qualcosa non va o semplicemente quando non vengono capiti…!