E se ci penso, se avessi frequentato questo locale con Filippo, avrei spesso avuto lo sconto. Quasi sempre in verità. Filippo è abituato da molto piccolo a frequentare locali, a mangiar fuori o a casa di amici e devo dire che in quelle situazioni ora si sente a suo agio e si atteggia da grande, ma anche prima quando era più piccolo non ha mai dato problemi, anzi.
Come mi organizzo io quando porto i bambini al ristorante.
Personalmente sono abituata, ovunque vado ad organizzarmi con una serie di giochi di intrattenimento che scelgo accuratamente. Li scelgo io perché penso che il bambino non sia in grado di sapere con cosa vorrà giocare tra un’ora e si farebbe guidare dall’emozione del momento o prendebbe la prima cosa che vede, mentre io posso scegliere un gioco che so che dura nel tempo e lui quella cognizione non ce l’ha, posso scegliere un gioco con cui non gioca da un po’ ma che so gli piace, mentre lui non lo sceglierebbe perché ha dimenticato di averlo o comunque non ce l’ha sotto gli occhi, posso scegliere un gioco stimolante, ma calmo, condizione essenziale perché lo intrattenga da seduto per un bel po’. Lascio anche che scelga lui qualcosa, per farlo sentire partecipe. E ha sempre funzionato! La cosa che funziona di più sono fogli e matite colorate! Imbattibili compagne di mille avventure! E poi i libricini, i tascabili che magari non leggevamo da un po’! E poi macchinine in miniatura e piccoli dinosauri tascabili o un mini-puzzle.
Quello che funziona poi è farlo partecipe di quello che succede, dare a lui il menù per scegliere cosa vuole mangiare, giocare con lui ad inventare pietanze e a selezionarle per poi sentirlo ordinare sempre la stessa cosa: “pizza col pomodoro e la mozzarella, ma senza foglioline” (basilico si intende) se siamo in pizzeria o “ciccia e patatine fritte” se siamo al ristorante.
E poi nell’attesa giochiamo, parliamo, anche se ci sono altri amici, tendiamo sempre a trattarlo come un piccolo ometto, a coinvolgerlo nelle conversazioni, di modo che si senta grande e responsabilizzato.
Se ci sono altri bambini, io personalmente preferisco non farli sedere tutti vicini e abbandonarli a se stessi, ma sedere comunque tra loro e interagire per tenere la situazione sotto controllo.
Riguardo il galateo, se ci proponiamo di portare in giro dei piccoli Lord che sappiano addirittura le regole del galateo, beh ci sono due possibilità: o le hanno innate, tipo mio figlio che odia sporcarsi le mani, pulisce il musetto quasi ad ogni boccone… oppure non resta che provare a fargliele ascquisire con l’esercizio e perché no, con l’ironia, come nel caso del libricino di cui vi parlavo settimana scorsa.
CI devo pensare un po’ a sta roba dello sconto…:-). Il mio “grande” è un bimbo diciamo che ci sa fare, sempre grazie, per favore, molto gentile, ti ringrazio, potrei…e per aver3anni lascia sbalordita pure me, spesso mi hanno fatto notare che è raro incrociare bimbi così e ovviamente ne vado fiera. Però è anche un bimbo motorio, nonostante abbiam sempre girato parecchio c’è stato un anno intero in cui andare al ristorante era un vero incubo, perché lui non ne voleva sapere di star seduto e anche ora dopo un po’ si scoccia perché star seduto a disegnare non è il suo genere di gioco..Il secondo è pure peggio di lui..in piìu a solo un anno non ne vuole sapere di essere imboccato quindi al ristorante combina dei danni inauditi..insomma molto fa anche il carattere, soprattutto da molto piccoli, non solo l’educazione. Poi cambia molto anche dal genere di locale (all’estero ho sempre avuto meno problemi che in Italia mi pare che in generale siano organizzati meglio e più abituati ai bambini nei ristoranti), dallo spazio, dall’orario, da se ci sono o no altri bimbi.. Io temo sempre un po’ di disturbare a dire il vero, quindi mi rendo conto che a volte son la prima a limitarmi in certe circostanze…
E’ una provocazione, questo mio post… come si fa a discriminare così una famiglia: ma come ti capita un figlio che è una peste e ti tocca pure pagare il doppio!!
I bimbi hanno dei limiti e in certe situazioni, i grandi se ne devono ricordare… certo poi bisogna educarli, ci mancherebbe!
Mi ritrovo molto in questo post. Anche noi siamo sempre usciti coi nostri figli, ci piacciono i ristoranti e i bar, ci piace stare fra la gente e i piccoli hanno imparato presto a comportarsi nei luoghi pubblici. Certo non tutte le sere sono uguali, ma qualche sconticino conterei di rimediarlo se l’iniziativa prendesse piede!!
Infatti secondo me abituarli sin da piccoli a frequentare certi luoghi aiuta molto nella loro educazione a stare in società…
Con Filippo lo sconticino lo prenderei, con Edoardo, non garantisco…
Se ci andassimo noi con Macco probabilmente ci farebbero dare la differenza degli sconti di tutti gli altri clienti…
ma per favore lo dice, eh? 😉
maddai!?!?
Post davvero interessante!
In fondo, anch’io ritengo che i bambini siano in grado di andare al ristorante ed essere ben educati, se, però, abituati in tal senso e messi nelle condizioni di non annoiarsi!
Grazie per i suggerimenti!
Bisogna abituarli si da piccoli e cercare di mettersi nei loro panni, la chiave è sempre quella!
Un pò discriminatoria come cosa però! In fondo quando si parla di bimbi piccoli, sono un po’ tutti “ineducati” visto la loro predisposizione al movimento continuo. :)Il proprietario del ristorante avrà dimenticato com’era da piccolo e come erano i suoi figli oppure ne è rimasto sconvolto 😉
hai ragione Antonella.. ma come si fa!?
I miei genitori mi hanno sempre portata al ristorante fin da piccola, stavo al mio posto, mi divertivo con loro, non urlavo e non mi annoiavo. Purtroppo non ho figli e tanti direbbero che per questo non posso parlare ma ho diversi nipoti e amo i bambini, proprio perchè li amo sono convinta che l’educazione a stare in mezzo alla gente sia importante per loro. Spesso vedo bambini che corrono come forsennati tra i tavoli, urlando e spingendo la gente seduta agli altri tavoli con i genitori che fanno come se niente fosse… sarò impopolare ma io questo non lo sopporto. Non credo che i bambini debbano sempre fare quello che vogliono, la maleducazione esiste e nei luoghi pubblici può essere fastidiosa. Da quello che ho letto, secondo me tu stai facendo benissimo con i tuoi, coinvolgerli è la cosa migliore.
E fai anche bene a scegliere tu i giochi. Mi sembra di capire che il risultato si vede!
Hai ragione secondo me, pur non avendo figli.
La chiave è educarli, allenarli, condividere, ma anche capirli, non si può pretendere che stiano fermi ore e ore ad es., ma correre tra i tavoli, non lo tollererei neanche io, se i miei figli lo facessero me ne andrei.
A me sembra una buona idea, ci sono persone maleducatissime in giro per cui è triste ma se li tocchi sul portafoglio forse la capiscono. Bimbi in bici dentro la sala da pranzo di un hotel ad esempio. Non ho figli, ma sono stata bambina abituata a ristoranti fino da 2 anni e mezzo. E i miei nipoti sono molto educati. Quoto Lallabel qua sopra!! Sandra
Vero!
Argomento spinoso, il ristorante. Anche noi, con nostro figlio, abbiamo cercato fin da piccolo di impostare una routine, o per lo meno una sorta di accettazione del momento. Chiaro non si tratta di tenerlo seduto per un pranzo da matrimonio, ma nemmeno di dover scappare via, senza essere riusciti a mangiarci una pizza. Eppure e’ successo, qualche settimana fa, c’ho scritto pure un post “metti una sera a cena” e non credo sia dipeso dal fatto di non avere li insegnato le buone maniere, e non continuare a farlo. Credo semplice mente che ci siano delle sere, delle situazioni che per certi versi vanno così. …..
L’idea dello sconto non mi piace molto, mentre invece e’ molto carino e da apprezzare, quei ristoranti che come arrivi con un bambino, ti mettono loro a disposizione qualche gioco e carta e penna. Li vado molto volentieri, anche pagando un po’ di più, e lasciando la mancia.
ben detto MammaPiky!!
I bambini devono essere trattati come clienti di riguardo!