Conosci una persona che è amica di amiche, la frequenti in più di una occasione e sembra solare, sorridente, disinvolta, ma nel suo sguardo c’è un velo… e non te lo spieghi, e manco indaghi, perché chi la conosce…Poi un giorno, quasi per caso, ti ritrovi a parlare con lei attraverso lo schermo di un computer e scopri che quel velo nasconde un macigno che non potevi manco immaginare.
E lei te lo racconta, nascosta dietro ad un pc.
Ti racconta di un amore sbagliato, di un amore malato, di un grande amore in cui aveva creduto contro tutto e tutti, di un ragazzo con un passato troppo più grande di lui che cede alla tentazione del bere.
Racconta di paura, di minacce, di violenza.
Racconta di sensi di colpa, di segreti che non riesce a confidare a nessuno e che subisce pensando di avere qualche responsabilità, di speranze di poterlo cambiare, controllare…
E lei te lo racconta, nascosta dietro ad un pc.
Ti racconta di un amore sbagliato, di un amore malato, di un grande amore in cui aveva creduto contro tutto e tutti, di un ragazzo con un passato troppo più grande di lui che cede alla tentazione del bere.
Racconta di paura, di minacce, di violenza.
Racconta di sensi di colpa, di segreti che non riesce a confidare a nessuno e che subisce pensando di avere qualche responsabilità, di speranze di poterlo cambiare, controllare…
Ma un uomo violento non si cambia e non si controlla e finalmente un giorno lei trova il coraggio di chiedere aiuto.
Ora lei ha un nuovo amore, un uomo che la capisce, che la ama, che la fa stare bene… quando ne parla sembra che abbia le ali questo nuovo amore e sembra aver superato la cosa, sembra serena.
Ma io non posso fare a meno di pensare a quello che mi ha raccontato senza chiedermi come sia possibile che una persona intelligente, laureata, che lavora in mezzo alla gente, che sa come va il mondo, possa subire certi comportamenti, farsi risucchiare da un vortice di paura e sensi di colpa… ma colpa di che!?
Qualsiasi cosa possiamo aver detto e fatto, nessuno ha il diritto di tenerci in pugno con la violenza! Nessuno!
Qualsiasi cosa possiamo aver detto e fatto, nessuno ha il diritto di tenerci in pugno con la violenza! Nessuno!
Vi racconto di lei, perché attraverso la sua storia, l’ennesima lo so, ma la prima che sento da vicino, vorrei gridare a tutte le donne che mi leggono di non subire, di ribellarsi, di parlarne con una persona cara, con un’esperta, con un’amica, ma anche con una sconosciuta, in un consultorio, un centro di ascolto.
Parlatene, confidatevi con qualcuno, fatevi consigliare e allontanatevi dagli uomini violenti perchè dove c’è la violenza non c’è l’amore!!!
Parlatene, confidatevi con qualcuno, fatevi consigliare e allontanatevi dagli uomini violenti perchè dove c’è la violenza non c’è l’amore!!!
E per caso o per combinazione questa storia me l’ha raccontata proprio il giorno di San Valentino, proprio quando il mondo si mobilitava per la giornata mondiale contro la violenza sulle donne e quando Luciana Littizzetto faceva il suo monologo a Sanremo e ballava il flash mob, e io mi commuovevo pensando a lei.
E per caso o per combinazione questa storia me l’ha raccontata proprio mentre un’altra donna veniva uccisa da suo marito, un atleta famoso, perciò ve la racconto, per dirvi di non aspettare, di non sperare: avete diritto a qualcosa di meglio e soprattutto avete solo una vita da vivere, perciò riprendetevela ed esigete rispetto, amore e serenità.
E se vi va, leggetevi anche i superometti di Gramellini.Questo post partecipa al blogstorming di genitoricrescono
Federica, Gramellini l’ho letto di mattinata. e… posso dirlo? meglio te!
brava. bella testimonianza!
Grazie! Spero serva a qualcosa!
Il problema è che certe donne non possono o non vogliono o non riescono a farsi aiutare.
Comportamento che io personalmente non capisco, ma che è molto più diffuso di quanto non si pensi.
Nella donna che subisce violenza la vergogna, la paura, l’insicurezza la frenano nell’intento di denunciare il fatto.
Un’estranea se è più facile… potrebbe essere la persona giusta! Ma non si può tacere e rinunciare a vivere!
Facciamo qualcosa! Diciamo alle donne che possono e devono parlare!!!
Hai fatto bene a scriverne, purtroppo queste brutte storie esistono, e si nascondono dietro a “volti” di persone di cui non diresti mai.
Eppure loro, che magari sono donne belle, intelligenti, colte, brillanti, all’apparenza sicure di se stesse non riescono a reagire e a dire basta.
Magari qualcuna di loro leggendo per caso questa storia potrebbe sentirsi meno sola a capire che esiste qualcosa di meglio e di normale e sano, perche’ l’amore non e’ violenza.
Grazie Francesca, è quello che spero!
E’ triste come tante di quelle storie non gridate! Purtroppo non è una questione di intelligenza e di laurea. Credo innanzitutto che il principale colpevole sia l’amore misto a tanta insicurezza che nessuna laurea da. Inoltre poi c’è il mostro, quello che ti incute paura e violenza morale prima di quella fisica. La forza che possiamo dare noi è quella innanzitutto di non farle sentire giudicate poi uscire fuori dal buio perchè la luce è meravigliosa. Riprendendo la Litizzetto: Un uomo chje ci mena non ci ama! ti abbraccio
E io giro il tuo abbraccio a Lei.