Io sono cresciuta in una famiglia in cui le regole non erano condivise, ma imposte.
I miei genitori sono sempre stati molto severi, rigidamente legati a certi principi, si opponevano a qualsiasi spinta indipendente e io che odiavo i conflitti, evitavo di combattere e gettavo la spugna. A volte manco chiedevo sapendo che la risposta sarebbe stata NO.
Sono cresciuta odiando le loro regole e sentendomi sola e incompresa proprio nel periodo della vita in cui avrei voluto essere capita, accettata nei miei bisogni e nelle mie esigenze.
Come donna e come mamma penso che il dovere educativo dei genitori passi necessariamente per la definizione di un insieme di regole, non si può prescindere da esse, ma ritengo fondamentale che queste regole siano condivise e non imposte. E questo vale nell’adolescenza, ma vale ancora di più per i bambini, perché un bambino che si sente capito e accettato, forse sarà un adolescente che non avrà paura di non essere capito e accettato.
Essere genitori è un mestiere difficilissimo, richiede:
AMORE : questa è la parte facile, perché ci viene dal cuore a tutti…
PAZIENZA: c’è chi ne ha di più chi di meno, è influenzata da tanti fattori, ma è fondamentale per avere l’approccio giusto.
EMPATIA: è la base del rapporto genitore-figlio, è la capacità di immedesimarsi, di sentire il sentire altrui, di mettersi nei suoi panni e guardare le cose dal suo punto di vista..
ACCETTAZIONE: accettare che nostro figlio è un essere unico e irripetibile, con sentimenti, esigenze e aspirazioni che non sono la proiezione delle nostre, ma possono anche esserne molto distanti e va accettato per quello che è e per quello che vuole essere e fare.
Io cerco di essere mamma così, di accettare i loro gusti, le loro preferenze, di non cercare di cambiarli o influenzarli.
Adoro i miei bambini e cerco di predispormi con amore alla conoscenza di questi due esserini che mi incuriosiscono e mi affascinano con i loro progressi, il loro modo di relazionarsi col mondo, il loro modo di fare e di essere…
Adoro i miei bambini e cerco di predispormi con amore alla conoscenza di questi due esserini che mi incuriosiscono e mi affascinano con i loro progressi, il loro modo di relazionarsi col mondo, il loro modo di fare e di essere…
Ma il dovere di ogni genitore è anche quello di guidarli, di indirizzarli verso comportamenti sani e corretti. Filippo da un po’ di tempo prova a ribellarsi, ad affermarsi anche quando sa che non può spuntarla. Ho cercato di avere pazienza, di comunicare con lui in modo empatico, a volte ho anche perso la pazienza e ci siamo scontrati così ho pensato che fosse il momento di rielaborare un piano di regole nuove, per lui e per i grandi, e insieme abbiamo capito che comportamenti sbagliati dell’uno chiamano comportamenti sbagliati dell’altro e viceversa e che se tutti ci impegniamo per rispettare le regole, la nostra famiglia tutta è più felice.
Ho pensato intanto di mettere su carta alcune routine quotidiane che sono comunque regole di comportamento in casa nostra e che a volte Filippo fatica ad accettare…
E poi abbiamo scritto i nostri cartelloni delle regole: lui ha dettato le regole per noi e noi quelle per lui. Per farlo, abbiamo riflettuto gli uni su cosa non ci piaceva del comportamento degli altri e scoperto che alcune regole sono comuni, mentre altre si corrispondono: così è vietato per tutti gridare e alzare le mani, mentre se la mamma vuole che Filippo smetta di giocare perché è pronta la cena deve avvertirlo con un po’ di anticipo, ma poi quando la mamma chiama la seconda e definitiva volta, Filippo deve andare senza far storie.
Brava Federica!
Proprio qualche giorno fa anche io ho pensato e ripensato al fatto che sono stufa di passare le mie giornate a sgridare il mio “grande” e così ho parlato con lui, ed abbiamo deciso tre regole.
Tre per lui e tre per me.
Vedremo come va.
Quando era più piccolo era tutto più facile.
Anche io, come te, avevo attaccato sul retro della porta d’ingresso un grande cartellone con 10 regolette facili-facili.
Lavarsi le mani, non affacciarsi dal balcone, fare la pipì bene nel buco del water, mangiare composti e tutti i bei disegnini fatti da lui.
Ehhh! Com’era facile allora …
immagino…
ma scrivetele comunque anche adesso, lui quelle per te e tu quelle per lui..
secondo me è più efficace!
La regola “NON GRIDARE” la dovrei scrivere su tutti i muri di casa a caratteri cubitali. Ho lo strillo facile. La regola che dovrei far imparare ai miei figli è “NON SI DISCUTE QUELLO CHE DICONO MAMMA E PAPA'”, ho un figlio che polemizza su tutto e siccome mi assomiglia faccio una fatica tremenda a rimproverarlo seriamente.
(bel post come sempre, a proposito).
ciao
Tesoro, ci vuole tempo, pazienza.. ma di certo dobbiamo prima di tutto lavorare su noi stesse…
quanto hanno i tuoi bimbi?
(Grazie ^_^)
Andrea ha sei anni e Aurora quasi tre. Meno male che Aurora parla ancora poco altrimenti a casa mia sarebbe un processo continuo. Stanno sempre a sindacare tutto. Vivo in trattativa perenne.
Poverina, come ti capisco e io ne ho solo uno che parla.. il cinquenne!! Un bacio
bellissima l’idea delle regole anche per mamma e papà. Noi le abbiamo solo per lui ma in effetti così è molto molto meglio. Grazie, seguirò il tuo esempio!
confesso che il suggerimento viene dalle maestre, ma l’ho subito condiviso!
Bellissimo post che condivido in pieno!
La mia bimba è ancora piccola per poter stabilire regole insieme a lei, ma io penso che i “NO!” categorici debbano essere pochi, per il resto le regole si possono concordare e far sì che mirino a star tutti più sereni. Se l’approccio è quello giusto e ci si mette di più nei panni dei propri bambini, la maggior parte dei capricci si prevengono.
Sono d’accordissimo anche quando dici che i comportamenti sbagliati dell’uno richiamano quelli sbagliati dell’altro. Spesso, quando noi genitori siamo più stanchi o nervosi, il nostro livello di pazienza è più basso e a catena inneschiamo degli atteggiamenti “negativi” anche nei nostri bambini.
Un post da tenere a mente 😉
I NO categorici sono per le cose pericolose e per i capricci.
Condivido quello che dici su capricci e sulla possibilità di prevenirli ed evitarli.. tempo fa ci ho scritto un post…
“quando noi genitori siamo più stanchi o nervosi, il nostro livello di pazienza è più basso e a catena inneschiamo degli atteggiamenti “negativi” anche nei nostri bambini.”
VERISSIMO! Purtroppo…
Che bello questo condividere per trovare insieme le regole. Trovo vera anche la tua affermazione che comportamenti sbagliati richiamano comportamenti sbagliati, infatti il mio piccolo urla quando si arrabbia e penso che lo faccia perché io urlo quando fa qualcosa che non va… ma sono due settimane che mi sto educando a non gridare e dirgli tutto con toni moderati. Lui però ancora non ha recepito il cambiamento 🙂
Quando sarà più grande scriveremo anche noi le nostre regole!
bravissima!
Eh eh… ma in questo periodo siamo proprio affiatate!
Le regole propositive sono quelle appese ai rami del nostro albero delle regole (http://nellamiasoffitta.blogspot.it/2013/05/lalbero-delle-regole.html)
🙂
Adoro quell’albero!!
mi ero persa questo post! le regole di Filippo sono molto più originali delle tue (senza offesa, ma noi mamme diciamo tutte le stesse cose!).Sono indecisa tra la 3,la 4 e la 5. MI fanno morire tutte e tre. bravo Filippo! La numero 3 comunque è quella che preferisco in asosluto: una bella lezione per i noi grandi!
scusa se oggi sono dislessica, ma scrivo a pancia in giù e mi perdo le lettere;)
Io tempo fa avevo usato il materiale del libro “Ti meriti un premio” pubblicato da Erickson, fotocopiabile e personalizzabile il problema con mio figlio è che tutto, regole comprese, viene accettato con entusiasmo e inizialmente rispetta tutto. Poi terminato l’entusiasmo per la novità ritorna tutto come prima. Devo ammettere che ho un sacco di pazienza, non amo le sculacciate e urlo raramente ma perché sono convinta non servano a nulla (ma è una storia lunga visto che io ho avuto un educazione molto rigida) però è davvero sfiancante perché è un testa dura perciò ci ritroviamo spesso a discutere per ogni cosa ad es. ieri sera per mettere il pigiama. Mi piacerebbe trovare un modo più soft con meno scontri ma la vedo dura ahimè.
Giorgia è durissima, ma sono convinta che abbiamo sempre noi la responsabilità del conflitto, siamo noi che dobbiamo trovare la chiave per comunicare in modo chiaro, determinato, ma non violento e arrabbiato con loro.
Difficilissimo, ma possibile.
Sì è verissimo Federica, la responsabilità è sempre nostra anche se non sempre si è in grado di trovare la chiave giusta subito, perché i figli crescono e quando crescono dovremmo essere in grado di crescere subito con loro, nell’immediato e mutare il nostro modo di essere genitori ed è difficilissimo, se non altro con la loro stessa velocità.
Il problema Giorgia è che dobbiamo metterci sempre in discussione, dobbiamo comunque sempre trovare noi la chiave… è difficilissimo, ma per fortuna c’è l’amore a guidarci e l’empatia. E una chiave si trova, anche con le teste più dure (come quella del mio piccoletto… ;-))
Ahahahah è verissimo, io credo di non essermi mai messa così tanto in discussione come da quando sono mamma. Sei anni fa sono nata come mamma e sto ancora crescendo giorno dopo giorno, invidio chi mostra tante sicurezze e certezze perché io giuro non le ho. Anzi! Ho principi e passioni saldi che trasmetto al Gremlins con tutto l’amore che ho per lui ma non ho sicuramente le certezze che mostrano molte mamme. Io mi chiedo molto spesso se faccio bene o male e a volte riazzero tutto e rifaccio da capo, in modo diverso.
Salve, complimenti per il tuo blog! Non sono da molto in rete con il mio, ma navigo molto !!
Questo è il primo blog dove per la prima volta ho trovato semplice la navigazione, davvero piacevole. Non solo, ma ho trovato molto interessanti i contenuti e la tua capacità di “metterti in discussione”… e non solo tua .. 🙂
Sono convinta che sia una buona partenza… e uno strategico modo di educare e vivere …
Grazie Patrizia! <3
Benvenuta e grazie del commento!