Filippo ha 5 anni, l’età ideale per iniziare l’attività sportiva, ma come scegliere lo sport giusto per un bambino di 5 anni?
In realtà Filippo ha iniziato da piccolissimo a 5 mesi, con un corso di baby nuoto che ha frequentato fino ai 2 anni e mezzo, sospeso però per il riproporsi dell’otite. Ora, visto che gli episodi di otite si son ridotti nell’anno passato, vorremmo riprendere il nuoto che è uno sport completo, che fa bene da punto di vista respiratorio e cardiocircolatorio e poi, non ultimo il raggiungimento di una autonomia nel nuoto, permetterebbe alla mamma di vivere le vacanze al mare più tranquillamente. Ho trovato un corso di nuoto vicino casa il sabato mattina alle 09.30, che anche se non ci vado a piedi, mi pare comunque fattibile, quindi se tutto va bene, il sabato mattina farà nuoto.
Ma come vi ho raccontato tante volte nel corso dello scorso anno scolastico, le maestre pensano che sia un bambino egocentrico e io e mio marito pensiamo che uno sport di squadra possa aiutarlo in questo senso.
Dunque uno sport di squadra, ma quale?
Mio figlio passa le sue giornate a dare calci al pallone (a qualsiasi cosa in verità, ma per brevità parleremo di pallone), o disegna o da calci al pallone, in casa col pallone di stoffa di Ikea, fuori casa, per strada con qualsiasi cosa. Purtroppo è circondato da esempi maschili che apprezzano (dico apprezzano, ma potrei andare giù pesante!) il calcio: mio marito che si avvelena quando guarda la Roma, mio padre e mio fratello (e io) tifosi della Lazio. Mio figlio tiene la Lazio, ma quando c’è il papà anche un po’ la Roma. Cerco di educarlo ad apprezzare il gioco più che le squadre, lo sport, la bravura più che le maglie visto che ormai nel calcio, è tutta questione di soldi…
Con il padre è stato anche a vedere un paio di partite di basket della Virtus Roma, lo scorso anno abbiamo visto il beach volley al foro italico, insomma non è che non abbia mai sentito parlare di altri sport. Filippo è un bambino molto curioso, si interessa a tutto, e anche in fatto di sport, si interessa a tutti gli sport, per questo vorrei diversificare l’offerta e permettergli di sperimentare qualcos’altro, son sincera non mi dispiacerebbe se cambiasse sport ogni anno… sarebbe un modo per conoscere, scoprire, provare, sfidarsi e conoscersi, no?
Eppure se lo chiedete a lui, è il calcio che vorrebbe…
E allora qual è il problema?
Il problema è che io non voglio che lui faccia calcio, per tanti motivi:
- credo che lo vivrebbe in maniera troppo competitiva e poco sportiva
- non voglio che diventi un italiano medio che perde la pazienza e il sonno davanti alle partite di calcio
- vorrei che provasse diversi sport prima di decidere quello che fa per lui e ho paura che se inizia con il calcio difficilmente lo molla visto che è già appassionato
- penso che sia troppo piccolo per allenarsi d’inverno all’aperto e qui a Roma pare non ci sia altra scelta per la scuola calcio (ma vi immaginate accompagnarlo e recuperarlo su un campo all’aperto con il fratellino al seguito!?!)
Io ho pensato di proporgli qualcos’altro: l’ho portato a lezione di minibasket, ho letto che il basket sviluppa sia gli arti inferiori che quelli superiori, sviluppa velocità, resistenza, coordinazione, ed è particolarmente adatto alla socializzazione. E poi c’è un corso proprio nella scuola accanto alla sua e per me sarebbe molto comodo portarlo lì, visto che son da sola con tutti e due i bimbi, conterà pure questo o no!? Almeno per quest’anno che Edo è ancora piccolo…
Ha fatto un paio di lezioni di prova e 10 canestri, che non mi pare poco… oggi se tutto va bene, ci iscriviamo.
E voi? Che sport avete scelto per i vostri bimbi?
Rispetto agli anni precedenti in cui io li “guidavo” nella scelta, quest’anno mi hanno chiesto espressamente di frequentare dei corsi, quindi a parte la piscina del sabato mattina che io ritengo fondamentale per il loro “sviluppo corporeo” e “acquatico”, la gemella ha scelto di frequentare un corso di danza classica (propedeutica alla sua età) e il maschietto sta aspettando di frequentare un corso di prossimo inizio di pattinaggio sul ghiaccio (provato lo scorso anno che lo ha entusiasmato)…. poi prossimamente aspetto di vedere le attività che svolgerà a scuola, confidando nel teatro che al gemello piace molto e che alla gemella è piaciuto tanto durante la scuola materna….
Che bello che abbiano le idee così chiare e che tu possa/voglia assecondarli.
Io non posso (perché si fa all’aperto) e non voglio (per i motivi suddetti) portarlo a calcio, quindi devo guidarlo in un’altra direzione sapendo però che si divertirà ugualmente perché è un bambino così positivo!
Noi quest’anno “scuola” dove si impara l’inglese giocando. Abbiamo approfittato della curiosità del grande per le lingue straniere e finora sta andando bene perché tutti e due, lui quasi 5 anni e lei 2 e mezzo, ci vanno volentieri.
So che anche lo sport è importante, ma per adesso soprassederemo per non mettere troppa carne al fuoco (e anche per non finire svenati). Inoltre, memore di com’ero restia a svolgere attività che non partissero da una mia richiesta, vorrei aspettare che fossero loro a manifestare interesse per qualche sport.
Sul calcio ti posso citare l’esempio di un mio amico che l’ha sempre seguito con grande interesse, ma non l’hai mai potuto praticare per la contrarietà della madre che sosteneva che frequentando la scuola calcio ti insegnano l’arte di essere falloso e di mentire spudoratamente (per non parlare delle divise sempre sporche di terra ed erba). Non so se sia vero. Lui in ogni caso non ha rimpianti, e continua a tifare con passione assieme al padre
grazie per l’esempio.
Per il resto, capisco bene quello che vuoi dire, sui soldi e sulla troppa carne al fuoco: anche l’impegno del mini-basket, due pomeriggi a settimana mi sembrano tanto..!
Ciao Hermione anche io avevo pensato ad un corso di inglese http://bimamma.blogspot.it/2013/09/dubbi-twins-sullo-sport-e-attivita.html ma poi ho visto che visto la nuova esperienza elementare avevano bisogno di muoversi un pò e tra un corso di inglese e un passo di danza o pattinaggio…loro hanno preferito lo sport…. ci penserò il prossimo anno quando impareranno a leggere bene e si abitueranno al nuovo contesto scolastico che comunque li stanca parecchio.
Al solo pensiero già impallidisco Barbara…
I tuoi fanno il tempo pieno?
Io con il lavoro credo di non poter fare altrimenti, ma mi pesa solo l’idea di lasciarli li fino alle 16.30 e poi una volta a casa i compiti fino all’ora di cena… e quando giocano? sono o non sono bambini?
in teoria però ai bambini del tempo pieno non danno i compiti a casa durante la settimana almeno fino alla III o alla IV), solo nel week end!!!
eh, ma in terza, quando si tratta di studiare e ripetere?
E poi sai che c’è? per me sarebbe un piacere fare i compiti con Filippo!
Anche la mia Martina (6 anni) ha iniziato con la piscina da piccolissima ma intorno ai 3 anni abbiamo smesso a causa dell’otite. L’anno scorso abbiamo riprovato con un corso da settembre ai primi di dicembre ma l’otite non ci ha permesso di finire il corso, e a lei invece piace tantissimo la piscina!!! Riprenderemo più avanti! L’anno scorso poi ho trovato un corso di psicomotricità, e lei si è divertita. Quest’anno anche io volevo qualcosa di più strutturato e ho trovato un corso di minibasket dove vanno anche alcuni bambini si classe sua, e devo dire che si divertono tantissimo, Martina è entusiasta e non sempre riesce a fare canestro, la prima lezione è uscita contentissima perché aveva “fatto QUASI canestro 3 volte” 😉
Laura ma che bello.. potremo raccontarci dei nostri cuccioli e dei loro corsi di minibasket… bello!!
benvenuta sul mio blog!
Molto volentieri!!! E grazie per il benvenuto, a dire il vero è già un po’ che seguo il tuo blog ( e mi piace molto) ma per la fretta ancora non avevo mai commentato! 😉
^_^
Noi quest’anno siamo alle prese con il nuoto e il caratteraccio di mio figlio (5 anni a dicembre) che oppone resistenza. Il problema è che oppone resistenza non perché non gli piace, ma perché potenzialmente in piscina ci sono molte cose che non sa fare e allora meglio stare a casa che affrontare il problema e risolverlo! Però non sta facendo i conti con il caratteraccio della sottoscritta che non demorde e che continua a portarlo il piscina nonostante i suoi piagnistei!
E’ difficile per i bambini accettare le difficoltà e sfidarsi.. ci vuole tanta pazienza..
Soprattutto da parte tua!
Perché non ti fai aiutare da qualche libro per bambini?
i miei figli (6 e 10 anni) vanno in piscina dalla nascita (e infatti il 10enne quest’anno ha detto basta, anche se non sa nuotare perfettamente) e dai 5 anni frequentano un corso di basket, quindi siamo al 5° anno per il grande e al secondo per il piccolo. il basket è uno sport bellissimo e soprattutto non facinoroso come invece a volte il calcio. inoltre non saltano mai una partita o un allenamento, se dovesse piovere o nevicare (noi siamo a milano). i tornei li fanno dalla III elementare e il coach convoca tutti e fa giocare tutti. infine è vicino a casa e per noi la logistica è fondamentale. ai miei figli piacerebbe il rugby o l’atletica ma sono troppo lontani. vedremo magari alle medie quando saranno in grado dui andarci da soli. nel nostro quartiere molti vanno a judo, ma per i miei figli preferisco uno sport di squadra. ciao!!!!
bellissima la foto! Ho avuto i tuoi stessi dubbi e per gli stessi motivi sono stata felice quando Pietro, 8 anni, questo anno ha scelto volley, scartando il basket solo perché mancava la variabile….qualche compagno di scuola in squadra.
Prima aveva fatto nuoto e atletica, entrambi apprezzatissimi, ma lo sport di squadra serve davvero ai piccoli per imparare la giusta dose di competizione in equilibrio con il concetto di “tutti per uno, uno per tuti”….
speriamo tu abbia ragione!
Per ora sembra andare volentieri al mini-basket!
Ciao a tutte.
Mi sentirei di consigliarvi judo, francamente (che poi da piccoli si tratta di ginnastica).
Prima di tutto non è pericoloso, ma si tratta di fare ginnastica a corpo libero: salti, capriole, strisciare (imparare a cadere senza farsi male!), fisicamente completo; non è sguaiato, difficile farsi male al di là di qualche livido, non ci si taglia o lacera… ed i genitori stanno al caldo, solitamente.
In effetti si tratta di un gioco di squadra! Non si pratica da soli, ma tutti assieme – e questa filosofia vale a tutti i livelli in un dojo (palestra), a tutte l’età!
Terzo: è un’attività che insegna a rispettare gli altri (c’è sempre uno più forte di te; o più elegante o più veloce): e nei bambini accresce l’autostima senza però portarla a livelli di “onnipotenza”. Quello che conta veramente è la guida, il maestro: sceglietene uno sorridente! o che faccia sorridere i bambini…
Ultimo -e mi fermo qui- col judo continuerete a giocare anche a casa senza aver paura dei vasi, finestre e televisioni: i bambini vi coinvolgeranno, vi chiederanno di inginocchiarvi con loro sul tappeto: insomma, è una pratica buona anche per i giorni di pioggia!
ps. consigli spassionati di un ex ragazzino (poi passato ad altro)
wow! davvero appassionato!!