Sto leggendo Mamma la scuola! il libro di Daniela Poggi alias Scuola in Soffitta che da anni col suo blog, i gruppi Facebook e ora il libro diffonde l’idea di un rapporto positivo con la scuola che passa per un accompagnamento dei bambini da parte dei genitori. L’idea di fondo è quella di contrastare l’approccio tipico che prevede l’intervento dei genitori solo quando i bambini si manifestano dei problemi o delle carenze in determinate materie. La proposta è condividere con i bambini il piacere di imparare e non per i voti, ma per il gusto di soddisfare le curiosità dei bambini e di assecondare la loro naturale volontà di sapere. Perché la passione di imparare è più importante di ciò che si impara.
Noi mamme ci lamentiamo spesso che la scuola italiana non è come la vorremmo noi, che non è stimolante, coinvolgente, interattiva, individualista. Io me ne sono lamentata diverse volte. Purtroppo la realtà dei fatti è che i tagli, l’altro numero di studenti nelle classi e tutti gli altri problemi della scuola pubblica italiana, hanno fatto si che solo insegnanti veramente motivati riescono a proporre quel tipo di lezione o qualche progetto creativo degno di nota. Ma quello che Mamma la scuola! vuole dire è: facciamolo noi! Non aspettiamo che siano gli altri, perché non possono, perché non ce la fanno per molti motivi… rimbocchiamoci le mani e siamo noi genitori gli artefici della destino scolastico dei nostri figli.
Infondo siamo noi che li assistiamo fin dalla nascita, ci prendiamo cura di loro sotto ogni aspetto della crescita, li accompagniamo nei primi passi, li stimoliamo nello sviluppo del linguaggio, arricchiamo la loro vita con proposte di laboratori creativi, musicali, letture. E poi? Proprio nel momento in cui è importante accompagnarli spesso li abbandoniamo, demandando ad altri il compito di seguirli in questo percorso. Mamma la scuola! dice non aspettate che l’insegnante vi dica “va seguito di più”, seguitelo da subito, perché il nostro ruolo di genitori non è finito. Ma non solo, non solo per dovere, no. Facciamolo perché anche questi sono momenti bellissimi da condividere, perché anche questi sono momenti indimenticabili da vivere con i nostri bambini, e non in senso negativo.
Io accolgo molto volentieri le idee di Daniela in Mamma la scuola! perché credo sia lo spirito giusto per affrontare un impegno grande come quello della scuola primaria, perché mi aspetto a vivere questa nuova avventura triste per essere stata costretta dai miei impegni di lavoro a chiedere il tempo pieno, quando avrei preferito mille volte il modulo e seguire mio figlio quotidianamente. Le proposte che ho letto, alcune non tutte per ora, mi sembra vadano nella direzione giusta, quella di stimolare, accompagnare, affiancare i bambini e la loro voglia di sapere, non esercitazioni simili a quelle scolastiche, ma con libri, musica, arte, viaggi, passione.
Mamma la scuola! da una serie di suggerimenti su come avvicinarsi ai propri figli senza essere invadenti, su come riconoscere le loro difficoltà prima che diventino problemi, sull’approccio empatico da avere con loro, su come stimolarli con l’esempio. Dobbiamo accompagnarli in questo percorso cercando di dare un contributo che li arricchisca, li stimoli e allo stesso tempo li renda sempre più sicuri di sé e più autonomi, fino ad avere un proprio metodo di studio, sul quale possiamo fare davvero molto sin dall’inizio.
Il libro propone una serie di strumenti quali attività creative manuali, film, video, musica, giochi, viaggi, ricette di cucina, libri (da intendersi non come libri didattici, ma come romanzi, racconti, albi illustrati, libri gioco) e tanti tantissimi altri. E attraverso questi strumenti una serie di proposte divise per materie: dalla lettura, alla matematica, alle scienze, alla storia e geografia, ecc…
Insomma a me Mamma la scuola! è piaciuto molto. Credo che l’approccio di Daniela sia quello giusto, quello ottimale perché i nostri figli vivano serenamente il rapporto con la scuola e l’apprendimento in generale, perché come ha ricordato Daniela in apertura di libro “vale la pena che un bambino impari piangendo quello che può imparare ridendo?”
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Che bella recensione! Grazie!
Grazie a te per le bellissime idee e per gli spunti di riflessione che offri, davvero molto validi.
“vale la pena che un bambino impari piangendo quello che può imparare ridendo?” che frase azzeccata, pienamente d’accordo con questo approccio!!! mi sa proprio che devo ordinare questo libro, ha tutta l’aria di poter diventare una delle mie letture didattiche preferite!!!intanto vado a visitare il blog, e grazie mille per averne parlato…il tema scuola è per me dolente….mia figlia l’anno prox frequenterà la scuola dell’infanzia, quella pubblica per intenderci, dove una sola maestra deve “badare” a 30 bambini…dico “badare” perchè è quella l’ottica con cui il sistema scolastico si rapporta al bambino di questa fascia d’età, vedendolo come un essere da proteggere e che tutt’al più può imparare a colorare qualcosa di prestampato…mi dispiace essere così dura, ma nel mio paese funziona così, tranne per qualche spiraglio di luce dato da qualche progetto scolastico…fino ad ora la mia piccola ha frequentato un nido montessoriano, ma ahimè, l’esperienza sta per finire e sono davvero abbattutta per le scarse possibilità che le verranno offerte l’anno prox, in una scuola dove i bambini sono solo numeri, dove si insegna il conformismo e la banalità…scusate il mio sfogo!!! e siccome è la maestra che fa la scuola, bisognerebbe senz’altro porsi delle domande sulla formazione che queste ricevono o che hanno ricevuto nei lontani anni 60…:(
Il diritto alla scuola purtroppo non è sempre garantito, il mio piccoletto compirà 3 anni a novembre, son costretta ad iscriverlo alla materna, ma i posti non ci sono col risultato che rischio di dover pagare una retta di 450 euro al mese al privato. Ti rendi conto?
Cose da pazzi!
Per quanto riguarda le insegnanti, ci sono quelle brave, Marta, dobbiamo avere fiducia. Speriamo siano fortunati!
Avevo sentito parlare di questo libro e dopo la tua recensione penso che lo prenderò… riprende in pieno molte delle mie idee e sicuramente ci troverò delle proposte stimolanti da fare con le bimbe. Sono già un po’ in ansia per l’inizio della primaria di Alice a settembre e spero di trovarci dei suggerimenti utili anche ad accompagnarla nel migliore dei modi in questo percorso.
Io l’ho voluto per lo stesso motivo: anche il mio Filippo andrà alla primaria a settembre e vorrei avere l’approccio giusto.
Penso che domani ordinerò il libro,a settembre mi aspetta un compito. molto delicato,accompagnare Chiara e il suo spettro autistico nella scuola primaria.La cosa mi preoccupa molto,perché la scuola spesso non sa accogliere i bimbi neuro tipici figuriamoci quelli che hanno problemi.Passeremo l’estate sperando che la fortuna ci assista e che ci verrà assegnata una maestra di sostegno in gamba e con tanta voglia di fare,perché mia figlia di potenzialità ne ha molte basta saperle vedere,basta approcciarsi nel modo giusto.Un saluto.
Francesca e io ti auguro con tutto il cuore di trovarla e di accompagnare nel modo giusto la tua adorabile Chiara in questo percorso, come solo le mamme sanno fare. Un abbraccio a voi!