Il fatto è che a volte noi genitori pensiamo di sapere cosa è meglio per i nostri figli e siamo talmente convinti delle nostre ragioni, da credere di avere anche il diritto di spingerli a fare quello che diciamo noi, anche quando loro non si sentono pronti.
Il fatto è che loro provano anche a farci capire che non son pronti o che non hanno voglia in quel momento, ma noi non riusciamo a cogliere i segnali, convinti come siamo delle nostre posizioni.
Il fatto è che se non basta ciò siamo anche capaci di coinvolgere terze persone e farci aiutare nel tentativo di avvalorare le nostre tesi e obbligare i bambini a fare quello che diciamo noi.
Il fatto è che fortunatamente per noi e per loro, la volontà dei bambini a volte riesce a vincere la nostra insistenza e farci desistere dai nostri intenti, perché i bambini quella cosa giusta magari poi la fanno pure, ma quando vogliono e quando sono pronti.
Il fatto è di Gek Tessaro racconta di una paperetta che non si è mai tuffata nello stagno, l’anatra insiste allora spiegandole i vantaggi del nuoto, prima con pazienza, poi con la forza, cercando di spingerla fisicamente in acqua. Non riuscendoci da sola, coinvolge un gatto, poi un cane, poi un tacchino in un crescendo grottesco di spinte che evoca la musicalità di Alla fiera dell’Est…
“infine arrivò anche il tacchino,
che spinse il cane,
che spinse il gatto,
che spingeva l’anatra,
che spingeva la paperetta,
che non si spostava di un millimetro”
Per fortuna ad interrompere questa catena di spinte, arriva un lupo! E gli equilibri saltano. O no? Tutti si tuffano in acqua. Anzi, no, non tutti! La paperetta rimase al suo posto e difronte al lupo “brutto, grosso e peloso” immagina che anche lui sia li per spingerla in acqua, così prima che lui si avvicini, prende l’iniziativa, spicca un salto e va a beccarne il naso!
Il lupo colto alla sprovvista scappa a gambe levate e il resto della comitiva esce dall’acqua e se ne va rassegnato.
” Il fatto è che la giornata
si era fatta bella
e il sole scaldava l’aria.
E alla paperetta,
nulla sembrò più opportuno
che farsi un bel bagnetto nello stagno.”
Testarda o semplicemente decisa e desiderosa di prendersi i suoi tempi e di godersi il momento, la paperetta si tuffa quando si sente pronta. Ricordiamocelo quando ci confrontiamo con i nostri bambini!
A casa mia il libro ha spopolato! Gek Tessaro è molto amato dai miei bambini che si con confrontati con il suo La città e il drago, Foto di gruppo, Quando Noè cadde dall’arca, quindi anche il grande ha trovato familiari le illustrazioni e la sua ironia.
Il piccoletto si è letteralmente innamorato: adora il libro cartonato, adora i colori, i disegni, adora la storia, adora il lupo e il fatto che la paperetta lo definisca “brutto, grosso e peloso” e riesca pizzicandogli il naso a scacciarlo. Il libro è diventato uno dei più letti per la nostra #letturadellabuonanotte e non solo: ci sta aiutando anche nello spannolinamento, di cui poi vi dirò.
Il fatto è è un libro che ha un po’ di anni, che non avevo mai preso in mano, ma che mi ha fatto innamorare a prima vista, subito entrato nella nostra lista degli IMPERDIBILI! Non per niente ha vinto anche il premio nazionale Nati per Leggere! ^_^
Se il libro vi piace, potete acquistarlo qui: Il Fatto è, Lapis Edizioni
Ma che bello!! Semplice ma incisiva la presa di posizione della paperetta. Condivido in pieno le tue osservazioni rispetto alla determinazione/capricci dei bambini, insistiamo sena fermarci ad ascoltarli veramente, e quando sono pronti… vanno da soli!
Grazie per questa bella proposta!
Grazie a te per il bel commento!
Uh, non lo conoscevo: bellissimo! Lo cercherò certamente, mi sa che anche da noi spopolerà!
Ammetto di non averlo mai letto, ne’ visto ne’ ne ho mai sentito parlare. Dovrò rimediare alla mia mancanza 😉
Si, Stefy, proprio come me! 😉
Il mio piccolo testardo è proprio come la papera: lo fa quando lo decide lui, inutile accanirsi. Meglio che mi metta il cuore in pace e impari a fidarmi di più di lui 🙂
Assolutamente! E’ la stessa conclusione a cui son giunta io col piccoletto.
Il fatto è… che ci pensa poi il mondo esterno a “rimetterti in riga”, quindi forse tanto vale abituarli fin da piccoli.
Il fatto è… che a volte le regole imposte dalla società NON TI CONSENTONO di aspettare i tempi dei bambini (tipo il fatto che per mandarlo alla materna DEVE essere ASSOLUTAMENTE spannolinato)
Il fatto è… che a volte NON TI PUOI PERMETTERE di aspettare che tuo figlio sia “pronto” a fare qualsiasi cosa (tipo quando la mattina devi metter su un incontro di wrestling per riuscire a vestirlo, mentre hai i minuti contati perché entrare tardi in ufficio significa anche uscire tardi, e quindi non fare in tempo ad andare a prenderlo al nido).
Il fatto è… che invece è proprio VERO che gli adulti NE SANNO PIU’ DEI BAMBINI, semplicemente perché hanno più esperienza e sono capaci di fare previsioni a lungo termine e ragionamenti logici, che i bambini, ci piaccia o meno, non sono (ancora) in grado di fare.
Toglietevi gli occhiali rosa, compagne mamme. I bambini sono meravigliosi, ma lasciarli decidere per se stessi significa votarsi e votarli al disastro (esistenziale).
Claudia, come sei disastrosa!
In effetti è complicatissimo accettare i loro tempi, ma è quello che sarebbe giusto fare, questo è fuori dubbio, o sbaglio?
Concedere loro un lento e dolce risveglio, non sarebbe un diritto sacrosanto? Per loro, ma anche per noi, no?
E poi sai, io pensavo ai grandi passi, come togliere il ciuccio o il pannolino…