Il pinguino che aveva freddo: Premio Andersen 2017
Il libro che vi racconto oggi si chiama Il pinguino che aveva freddo, edito da Lapis Edizioni, vincitore del premio Andersen Miglior libro per bambini 0-6 anni.
La motivazione: Per l’incantevole freschezza delle grandi tavole a colori. Per l’accorta e mirabile costruzione delle immagini. Perché ci racconta con grazia e candore una storia per nulla banale attorno all’affermazione della propria diversità.
La storia
In effetti Milo è un pinguino, ma non come tutti gli altri: Milo è diverso, nessun pinguino prima di lui si era rifiutato di tuffarsi perché aveva freddo, nessun pinguino prima di lui aveva avuto freddo e nessun pinguino, nemmeno i suoi genitori, capiva come lui potesse avere freddo.
Il libro si apre con Milo in difficoltà, che si sveglia infreddolito e chiede aiuto ai genitori, che si mostrano poco accoglienti, in quanto incapaci di comprendere l’istanza di Milo, loro non hanno mai avuto freddo.
e nemmeno gli altri pinguini avevano freddo mai avuto freddo. Milo era solo? Era diverso?
Ogni mattina i pinguini raggiungevano la banchisa dove il ghiaccio incontrava il mare e poi a turno si tuffavano nell’oceano gelato per andare a caccia di pesciolini. Milo quel giorno era deciso a far valere le sue emozioni, aveva freddo e non si sarebbe tuffato. Rimase sulla banchina, si rifiutò di saltare insieme agli altri pinguini e confidò al mare le sue sensazioni.
Fu allora che gli apparve davanti una enorme balena, che lo invitò a partire con lei per un posto che magari gli sarebbe potuto piacere.
Milo non ha nulla da perdere e curioso come un bambino, pronto ad affrontare difficoltà in nome della soddisfazione del suo bisogno, sale in groppa alla balena e i due partono per un viaggio avventuroso che li porta ad incontrare pesci volanti, una bellissima tartaruga e qualche piccola medusa e infine ad arrivare su un’isola: una miriade di uccelli piccoli e grandi e mille forme e mille colori.
Milo finalmente si sente compreso e trova conforto nell’amicizia di un pappagallo bianco cui si sente libero di raccontare la storia e del freddo che sentiva sulla sua banchisa. Il pappagallo lo consola, lo capisce e gli regala una sciarpa colorata, bellissima, realizzata da lui stesso durante la notte con le piume degli uccelli dell’isola. Milo si sente finalmente accolto, si emoziona a tal punto da diventare rosso e al momento del congedo dall’isola ha la conferma di aver trovato caso su quell’isola dove sarà sempre benvenuto.
Ora il pinguino che aveva freddo è pronto per tornare a casa e dopo un lungo viaggio, finalmente vi fa ritorno e li tutto sembra uguale a come lo ha lasciato, in realtà qualcosa è cambiato “Milo non ha più freddo”. Sarà la sciarpa? Sarà il calore che ha nel cuore per aver realizzato di poter essere compreso e accolto?
L’indomani quando i pinguini si radunano di nuovo sulla banchina per tuffarsi sul mare gelato, il pinguino che aveva freddo scorge un altro pinguino che non si tuffa perché ha freddo.
E Milo capisce di non essere più solo.
Un libro che ho trovato molto poetico, per tutti quelli che si sentono diversi e pensano che ciò sia sbagliato: essere diversi è un valore, questo voglio insegnare ai miei figli: essere diversi e non aver paura di manifestare le proprie emozioni e seguire le proprie idee.
L’autore de Il pinguino che aveva freddo
Philip Giordano è un illustratore italiano nato in un piccolo paesino della Liguria da mamma filippina e padre svizzero. Ha frequentato l’Accademia delle Belle Arti di Brera e l’Istituto Europeo di Design, a Milano, e un master in Tecniche d’Animazione a Torino. Attualmente vive in Giappone. I suoi libri illustrati sono stati tradotti in tutto il mondo e ha collaborato con riviste, musei, fondazioni e case editrici di fama internazionale.
Philip Giordano ha firmato anche:
Quando il sole si sveglia, edito da Topipittori
Chissadove, edito da Zoolibri
La corsa della lumaca, edito da Zoolibri
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