Ho sempre pensato che lo sport avesse tra i suoi innumerevoli vantaggi anche quello di creare legami di amicizia tra i bambini, un effetto collaterale quanto mai utile perché, ad esempio, permette ai bambini di diversificare le amicizie così gli amici sportivi si sommano agli amici di scuola e gli amici, si sa, non sono mai abbastanza!
E poi ci sono volte in cui lo sport può servire ai nuovi arrivati per fare nuove amicizie.
Parto dal principio. Come sapete abbiamo traslocato: cambiato casa e quartiere e dal prossimo anno i bambini cambieranno scuola. Ve ne avevo parlato in Trasloco: Cambiare scuola si o no. Alle fine abbiamo optato per il si: anche Filippo, che il prossimo anno frequenterà la quarta elementare, cambia scuola a settembre. E’ stata una scelta faticosa, non priva di momenti tristi per me, per lui, per tutta la famiglia. Ma la decisione è presa ed è la più saggia per tutta la famiglia.
Mi spiace che la debba subire, ma son convinta che con il nostro sostegno e qualche compromesso, supererà anche questa. Intanto son pronta a darmi da fare per fare la mia parte, portandolo dai suoi vecchi amici ogni tanto, invitandoli a venire da noi e cercando di spianargli la strada creando occasioni per fare nuove amicizie.
Ecco perché qualche giorno fa ho deciso di esplorare il nuovo quartiere con i bambini alla ricerca di luoghi di aggregazione in modo da agevolare nuove conoscenze con i futuri compagni di classe. E son partita dalla scuola: fuori scuola c’è un campo da calcetto e da basket e ho visto che è frequentato anche dopo la fine delle lezioni, per cui mi son detta che valesse la pena provare.
Son stata mooolto fortunata perché siamo capitati lì proprio il giorno in cui si teneva la lezione infrasettimanale pomeridiana di mini-basket nella palestra della scuola: la prima ora dedicata ai piccoli di 5-6 anni e la seconda ai più grandi. L’insegnante è stato molto gentile, ha accolto e coinvolto i bambini molto carinamente e pazientemente.
I bambini grandi hanno subito notato Filippo, sentivo il loro vociare curioso “c’è uno nuovo”… , poi uno dei più grandi ha preso coraggio e gli ha chiesto come si chiamasse per poi correre a dirlo agli altri… Erano tutti interessati alla novità e piano piano hanno iniziato ad avvicinarsi… Non saprò mai cosa si sono detti e poco importa, importa solo che lui fosse a suo agio e che alla fine fosse sereno.
L’insegnante all’inizio della lezione li ha fatti sedere in circolo e ha dato la parola a Filippo perché si presentasse, lo sentivo e vedevo parlare, ma non so cosa si siano detti, ovviamente me ne son stata in disparte. E poi hanno iniziato gli allenamenti e piano piano è nata anche complicità tra loro.
E ormai da 3 settimane andiamo li ad allenarci e non so dirvi quanto sono sollevata da questo pre-inserimento, ma so che potete immaginarlo.
E son felice che sia andata così, felice che lo sport sia servito a spianare la strada a Filippo verso la conoscenza di altri bambini che faranno parte del suo quotidiano. Convinta più che mai che lo sport a questa età debba servire a divertirsi, ma soprattutto a fare nuove amicizie, a fare gruppo, a creare empatia e solidarietà.
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