
Come spesso vi ho raccontato la casa editrice Sinnos è una delle nostre preferite, i miei figli hanno letto e leggono i loro libri da quando erano piccini e ancora di più ora che stanno crescendo e sono pronti a letture più impegnative, continuano a leggere volentieri i libri della casa editrice Sinnos.
Ecco perché ho chiesto a Della Passarelli la disponibilità per una intervista che mi aiutasse a raccontarvi la casa editrice Sinnos e aiutarvi a conoscerla un po’ di più.
Ho avuto l’onore di intervistare Della Passarelli, una donna che ammiro da quando l’ho incontrata la prima volta, una donna intelligente e appassionata piena di idee e di entusiasmo per il futuro dei nostri figli. Quello che più ammiro di lei è la sua volontà ferma di pubblicare libri in grado di scuotere le menti, di instillare dubbi e accendere riflessioni.
Come è nata l’idea della casa editrice?
L’idea nasce in un carcere, il Penale di Rebibbia, da un piccolo gruppo che aveva fatto un corso di formazione sull’impaginazione. Volevano costituire una cooperativa, una casa editrice per bambini. Per lanciare un ponte, da un luogo così brutto e rimosso, un ponte che costruisse pensiero e forse la possibilità di mai più carcere. Sappiamo che i libri non fanno le rivoluzioni nell’immediato, ma sappiamo che costruiscono cervelli che sanno pensare, riflettere, scegliere, agire e immaginare. La storia dei primi anni è stata entusiasmante: l’idea di un progetto editoriale con un timone forte, nel voler cercare nelle storie e nelle immagini i valori in cui crediamo: solidarietà, condivisione, gentilezza, limiti, doveri e diritti, responsabilità, felicità e ribellione alle ingiustizie. Da subito incontri felici: il primo con Antonio Spinelli – che è stato il sale della Sinnos – e poi Paolo Traniello, Vinicio Ongini, Luigi Di Liegro, le biblioteche di Roma… Io ero una giovane volontaria. E accolsi la loro richiesta e finalmente, dopo almeno un paio di anni, in un bel giorno di maggio del 1990 con il pancione del mio primo figlio andai dal notaio, a fondare Sinnos.
Che tipo di libri ci sono nel vostro catalogo?
C’è un timone condiviso. Le storie che accogliamo sono quelle che hanno qualcosa da aggiungere, i valori e le idee nelle quali crediamo. Fondamentale è la scrittura: una lingua, uno stile, una struttura. Da quelle per piccoli a quelle per più grandi. Come si vede abbiamo un catalogo ampio: dai primi libri a quelli per adolescenti. Per gli albi vale lo stesso discorso: illustrazioni e testi che siano capaci di arrivare al lettore, aprendo mondi e immaginazione attraverso l’ironia, il sovvertimento, la commozione (penso a La prima volta che sono nata) ma anche all’irriverenza (penso ai libri che hanno protagonista la piccola Susi).
Poi ci sono dei binari e limiti necessari: facciamo tra le 27 e le 30 novità l’anno (ora da ridurre vista la crisi inevitabile, da riponderare per il prossimo 2020/21) e dobbiamo equilibrare le uscite tra collane e proposte diverse. Va bene fare “pochi” libri. Significa farli ragionati e avere cura di ciascuno di essi in maniera attenta e profonda. Mantenere un catalogo vivo, perché noi siamo editori anche di catalogo, ci sono libri che non muoiono, penso a La Scelta di Luisa Mattia che stampiamo dal 2006! Non tutti i libri hanno una così lunga vita, certo. Ma ci piace avere in catalogo libri che non scadono: perché i libri sono gli stessi, ma i bambini e le bambine crescono e cambiano.
Ci sono temi ricorrenti, anche impegnati nel vostro catalogo più che in tanti altri: accoglienza, razzismo, bullismo, come mai queste scelte “difficili e impegnate”?
Dalla nostra nascita l’idea che i libri servano a costruire pensiero e cittadinanza è forte e presente. Questi temi sono portati anche da storie leggere. Anzi la leggerezza è (come Calvino ha insegnato) motore potente per portare con sé idee e valori. Crediamo che gli editori siano parte fondamentale per la crescita di democrazia. Allenare fin da piccoli a scelte, ragionamenti, stimolare alla progettualità e all’immaginazione crediamo sia la parte più bella del nostro mestiere.
Qual è la peculiarità della casa editrice Sinnos di cui siete più orgogliosi?
Il fatto di essere gruppo, “casa” davvero. Discutiamo, ci confrontiamo, leggiamo, dissentiamo. Ma abbiamo un obiettivo comune: fare buoni libri. Ed essere parte attiva nella filiera del libro e nella società, nel mondo che abitiamo.
I titoli del catalogo che non possono mancare nelle case dei miei lettori
Come dicevo abbiamo la presunzione di toccare tutte le fasce di età. Consapevoli del fatto che i libri non hanno poi fasce di età così rigide: lo sai bene tu Federica che da adulta leggi e apprezzi la letteratura per ragazzi. Un adolescente può trovare in un albo uno spunto, un conforto un richiamo a se stesso. Succede con i buoni libri, come La prima volta che sono nata, già citato, o con Il Bell’Addormentato, con Caccia alla tigre dai denti a sciabola… E succede che gli adolescenti abbiano nell’incontro con uno dei nostri libri, trovato una chiave per parlare di sé, per chiedere di essere guardati: Bianca, Celestiale e ora certamente con Hai la mia parola, ultimo romanzo di Patrizia Rinaldi. Dunque direi che con equilibrio nessuno può mancare in Sinnos!
Sinnos è impegnata in tanti progetti bellissimi Ibby, biblioteche di Antonio,… ce li racconti?
La partecipazione o l’ideazione di progetti per la diffusione e l’educazione della lettura è nel nostro DNA per tutto quanto ho scritto qui.
IBBY Italia, la nostra sezione nazionale di questa meravigliosa organizzazione mondiale, è motore di azioni fondamentali: progetti italiani che vedono bibliografie, formazione, circolazione di buoni libri e progetti internazionali che danno vita ad altrettante bibliografie, piste di ragionamento e di lettura, a premi come l’ALMA e l’Andersen che riconoscono il grande lavoro di autori e illustratori di tutto il mondo. E’ naturale per noi voler farne parte e contribuire.
“Le biblioteche di Antonio” sono progetto nato per confortare un grande dolore, la mancanza di Antonio Spinelli, andato via troppo presto. Abbiamo voluto con questo progetto ricordarlo ogni anni con i libri a suo nome nostri e quelli che acquistiamo dagli altri editori. Libri che vanno in scuole che hanno progetti di biblioteca ma che non hanno accesso ai libri perché in territori senza biblioteche e librerie. Confidiamo nella nuova legge sul libro perché questo paese non abbia più luoghi senza libri per bambini e bambine, ragazzi e ragazze. Perché l’abitudine al libro sia effettivamente tale. Sai che nel territorio di Vicenza dove felicemente ci sono le biblioteche scolastiche, in sinergia con librerie e biblioteche di pubblica lettura, i ragazzi leggono tra i 10 e i 25 libri l’anno? E non hanno le antenne e le orecchie verdi! Sono rumorosi, fastidiosi e amabili come tutti gli altri! Solo che sono abituati ai libri!! Ce la possiamo e ce la dobbiamo fare.
Progetti per il futuro?
Si intrecciano con i libri pronti, ma ancora non distribuiti: Il grande libro delle navi, di Luogo Comune (Jacopo Ghisoni) un grande catalogo di tante imbarcazioni dalle più piccole alle più grandi. Bellissimo. Ma anche Le disavventure del Barone Von Trutt, di Alice Keller e Veronica Truttero, che fa parte di quel genere di titoli che chiamiamo “prime graphic”, a metà tra albo illustrato e graphic novel, per primi lettori: qui si parla di viaggi e famiglie, ma anche di amore per la poesia e la letteratura. Il libro ha il sostegno della SIAE per il programma “Per chi crea” e non vediamo l’ora di poter far incontrare le nostro autrici con i loro lettori.
E poi in futuro avremo un piccolo Elefante che ha diverse avventure, ma che soprattutto legge. E di nuovo Viola (la protagonista di D’amore e altre tempeste!) con un libro tutto suo sulla crescita e l’adolescenza. Speriamo presto nella riapertura librerie, fiere e festival, incontri. Che i libri per ragazzi servono a questo: a costruire ponti e legami. E di poter festeggiare non solo virtualmente i nostri 30 anni.
Il tuo titolo del cuore.
Potremmo avere un figlio o una figlia del cuore? Però te ne dico due che in questo momento sto leggendo ad alta voce, via whatsapp ai miei figli ormai grandi, per rinnovare quel legame che è nato quando erano ancora immaginati. Storie di Animali per Quattro Stagioni, Toon Tellegen (e Sylvia Wewe, illustratrice in Shorlist all’Andersen Award!): quanta grazia, pazienza, gentilezza in quegli animali!!! E poi Rinoceronte alla riscossa. Mufà, piccolo rinoceronte bianco che impara a leggere grazie al suo amico Ibu, coltissimo ragazzo africano. Insieme compiranno il viaggio che li ripoterà nel loro paese. Attraverseranno l’Europa, in un viaggio indimenticabile, avventuroso e pieno di incontri felici. Che gli incontri felici fanno la differenza!
Buone letture e grazie per essere al nostro fianco!
Della
Grazie a te Della e in bocca al lupo per il premio Andersen per cui Sinnos è tra i finalisti con Bianca, racconto adolescenziale che vi racconterò presto e che è nella terna dei finalisti come miglior libro oltre 12 anni.
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