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    DIARIO

    Help me!!! Filippo e l’asilo…

    15 Ottobre 2012

    Torno ora dalla scuola di Filippo.
    Le maestre mi hanno accolto con il solito “Signora mia… ” col tono e la faccia che non fanno presagire nulla di buono. Si, perché mio figlio, Filippo, quel bambino vivace, intelligente e frenetico che ben conosco, le mette in difficoltà.
    E’ un bambino intelligente, sveglio, con una intelligenza intuitiva notevole, con una proprietà di linguaggio che non è della sua età, però..
    però quando si sta in circolo a parlare, o parla lui o disturba
    però quando finisce una attività disturba gli altri
    però quando si esce nell’atrio a fare educazione motoria fa come gli pare e noi dobbiamo corrergli dietro
    però a casa ci vogliono delle regole
    però capisco che a casa a volte sono viziati…

    Viziati?!!? Regole!??!
    Ma se i miei suoceri mi chiamano Rottermaier!?!
    Loro pretendono che sia io a fare qualcosa.
    Io non credo che punirlo a casa serva a qualcosa e non lo farò
    Io non credo che continuare a parlare e davanti a lui di questo servirà anzi semmai nuoce
    Io credo che anche l’enfatizzare a casa questi episodi sia sbagliato e controproducente

    Ma allora cosa posso fare?

    Io credo che dovrebbero essere loro a raccogliere la sfida col sorriso e cercare di prenderlo nel modo giusto e di interessarlo. Sbaglio?!?!

    bambini scuola infanzia Filippo sviluppo emotivo dei bambini 3-5 anni
    by Federica 
    34 commenti

    About Federica

    Appassionata di libri per bambini, mamma di due maschietti di 8 e 11 anni. Program Manager per lavoro e inclinazione personale: amo programmare, organizzare e non sto mai ferma! Tra Roma e Genova, cresco i miei figli cercando di educarli al bello, dai libri all'arte, alla buona cucina.

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    Commenti

    1. Micaela dice: 15 Ottobre 2012 alle 10:00

      Che tu scarichi la colpa addosso alle insegnanti, non è un bene, semmai si trova una strategia congiunta per risolvere la cosa, ammesso che sia un problema, magari è un fatto caratteriale che aivoglia a mettere regole e paletti, non ci puoi fare niente!
      Hai notato se la cosa è andata “peggiorando” in quest’ultimo periodo?
      potrebbe essere un modo di sfogarsi dovuto alla presenza del fratellino?
      potrebbe essere un modo di richiedere ulteriori attenzioni?
      potrebbe essere un modo per farsi notare dai nuovi amichetti?

      Rispondi
      • MammaMoglieDonna dice: 15 Ottobre 2012 alle 12:06

        Io non scarico la colpa sulle insegnanti, figurati.
        Sicuramente è un fatto caratteriale acuito negli ultimi giorni dalla convivenza forzata con zii e cuginetti che sicuramente lo ha stressato parecchio, come ha stressato noi grandi.
        Quello che dico è che dovrebbero trovare loro nel contesto della scuola il modo giusto di interessarlo e di aiutarlo ad accettare le regole. Io da casa la sera, in un contesto completamente diverso ho paura di poter fare ben poco…
        Riguardo alle tue domande, io penso che sia piuttosto un fatto di noia, di difficoltà di accettare di dare spazio agli altri bambini che non una “richiesta di aiuto”.

        Rispondi
    2. La solita dice: 15 Ottobre 2012 alle 10:51

      Prova a parlarne con lui. Mio figlio ha cominciato la scuola elementare quest’anno e il gruppo di bambini provenienti dalla stessa scuola materna dove c’è stato il mio sono considerati particolarmente indisciplinati. Erano abituati ad essere partecipi, attivi, coinvolti in prima persona (ed era il motivo per cui avevo scelto la materna!). Adesso alle elementari è richiesta la passività (giustificata se pensi che ci sono classi molto numerose), ma incomprensibile per i bambini abituati a prendere parte da qualcosa che li riguarda. Mio figlio appena esce dalla classe si fa una corsa fino a casa senza sosta (e mi fa arrabbiare questa fuga!): ma ha bisogno di sfogare. Adesso l’ho iscritto a judo dove la fortuna vuole che il maestro di una pacatezza marziale oltre a farlo stancare fisicamente riesce a insegnargli un modo di stare insieme “diverso”.
      Anche io come te sono une generale, ma ho anche bisogno che mio figlio stia bene. E se non sta bene a scuola è meglio saperlo direttamente da lui.
      Un abbraccio.

      Rispondi
      • MammaMoglieDonna dice: 15 Ottobre 2012 alle 12:09

        Sai che quella corsa penso sia un vero toccasana?
        Mio figlio in effetti in questo ultimo periodo è stato un po’ sacrificato a causa di problemi familiari e le attività all’aria aperta sono state davvero poche. Forse una bella corsa o due calci al pallone possono non dico la cura, ma una buona medicina…

        Rispondi
    3. CosmicMummy dice: 15 Ottobre 2012 alle 11:33

      adesso non so esattamente come stiano le cose, cosa ti abbiano detto… ma credo che ognuno dovrebbe prendersi le proprie responsabilità e condividere poi una linea educativa comune, quindi è corretto chiedere ai genitori di osservare delle regole, ma parlandone insieme, per capire se poi è effettivamente l’assenza di regole il problema. del resto, la condotta di un bambino a scuola è soprattutto responsabilità dei suoi insegnanti. non mi piace nè che i genitori scarichino la colpa sulle maestre, ma nemmeno che le maestre se ne lavino le mani. in fondo le professioniste sono loro, sono loro che devono parlando con i genitori capire cosa non va e magari spiegarlo a loro, e insieme trovare il modo di agire. insomma dovrebbe essere un lavoro di squadra e non uno scarica barile reciproco.

      Rispondi
      • MammaMoglieDonna dice: 15 Ottobre 2012 alle 12:12

        Io non so se mi sono espressa male, ma penso che nelle relazioni grandi-bambini la responsabilità del rapporto sia sempre dei grandi. Sono loro a dover trovare la chiave per aprire il cuore del bambino. Filippo non è un cattivo bambino e neanche fatica ad accettare le regole se queste gli vengono spiegate e non imposte. Insomma va preso per il verso giusto.
        Ora quello che vorrei, che mi aspetterei è che loro cercassero di prenderlo dal verso giusto. E’ troppo?

        Rispondi
      • CosmicMummy dice: 15 Ottobre 2012 alle 13:25

        no, non è troppo. stai solo chiedendo di fare il loro lavoro. un lavoro di cui dovrebbero essere competenti. questo non vuol dire non assumersi le proprie responsabilità ma se è a scuola che ha un comportamento difficile, è a scuola che il problema va risolto, con la collaborazione ovviamente dei genitori a casa. sono d’accordo che la responsabilità sia dei grandi.

        Rispondi
      • MammaMoglieDonna dice: 16 Ottobre 2012 alle 18:33

        come faccio a farlo capire a loro? come posso ottenerlo? sono davvero in crisi. Non mi sembrano per niente positive…

        Rispondi
    4. Mammola dice: 15 Ottobre 2012 alle 11:35

      Mia cara, come ti capisco…io avevo questo problema con Tigro all’asilo e la sua vivacità ed esuberanza mi sta già anche creando problemi alle scuole elementari ma sai cosa ti dico??? Senza generalizzare io penso che gli insegnanti il fatto di avere (come ripetono fino alla nausea) le mani legate e che spetta ai genitori educare i figli ci vadano un po’ a nozze… io a casa anche sono severa ma alle volte mi chiedo se tanta severità non nuoccia più che fare del bene…e così magono, sono confusa e nonostante la direttrice il giorno della prima riunione abbia ribadito ai genitori che “la scuola è nostra” io come genitore invece, mi sento molto abbandonata dalla scuola. Spero di sbagliarmi ma dalle premesse non credo proprio…ti abbraccio e in bocca al lupo!!!

      Rispondi
      • MammaMoglieDonna dice: 15 Ottobre 2012 alle 12:14

        Mammola, capisco quello che vuoi dire.. avere dei bimbi vivaci fisicamente e mentalmente è una GRANDISSIMA FORTUNA secondo me. Sono un po’ più difficili da trattare, ma non li cambierei con nessun altro! 😉
        Ci lavoreremo… In bocca al lupo anche a te.

        Rispondi
    5. Adry le tre gonne di villa p. dice: 15 Ottobre 2012 alle 15:32

      Fede, perchè non richiedi un incontro con le maestre? Anzi, se ci fosse una psicologa infantile sarebbe anche meglio. Io e Ru, dopo la nascita di Aurora, non sapevamo più che pesci prendere con Giulia. Era incontenibile a casa ed anche all’asilo. Non mangiava, non dormiva..non era la mia bambina. E’ bastato parlare con la psicologa del nido per dipanare la matassa. A volte un parere esterno aiuta, e certo sia voi come genitori che le maestre riuscirete a trovare un comportamento comune per capire Filippo. Perchè secondo me è questo ciò di cui lui ha bisogno: essere visto e capito. Ma è un’emozione troppo grande per lui. Per questo ci sono gli adulti. Intanto ti abbraccio. Adry.

      Rispondi
      • MammaMoglieDonna dice: 15 Ottobre 2012 alle 17:15

        Adry, grazie del consiglio e di aver raccontato la tua esperienza.Io non credo ci sia di mezzo il fratellino. Forse sarò un’illusa ma quando lo vedo con Edo non posso fare a meno di pensare che non abbia pensieri negativi verso il fratellino. Ora mentre scrivo lui si sta cambiando per giocare a pallone e mi ha appena detto “mamma posso mettere una maglietta di una squadra anche ad Edo?”…
        Penso piuttusto che non si stia adattando alla nuova scuola e alle nuove insegnanti e alla didattica. Nella scuola dell’infanzia privata dove andava prima era molto più sereno, ma lì era tutto molto più ludico.. qui parliamo di una scuola statale e di lavoro strutturato, cui certamente deve adattarsi. E lo farà non ne dubito. anche perché la scuola italiana è questo. punto.

        Rispondi
    6. pinkmommy dice: 15 Ottobre 2012 alle 15:35

      sono d’accordo con quello che è già stato detto, ci dovrebbe essere collaborazione tra la famiglia e le insegnanti, nessuna delle parti dovrebbe pensare “ci pensano loro”…tu a casa gli dai le regole, loro a scuola devono imparare a prenderlo nel modo giusto, interessandolo e coinvolgendolo…dalla tua, quando a casa sbaglia lo riprendi, come immagino tu faccia già, ma in classe non ci sei, tu le regole le dai a casa…prova a parlare con Filippo, e magari tra qualche giorno riparli con le maestre e vedi se va meglio…un abbraccio!

      Rispondi
      • MammaMoglieDonna dice: 15 Ottobre 2012 alle 17:17

        Si, intendo parlarci ogni giorno, farmi raccontare… analizzare con lui i momenti difficili.
        Non sarà facile perché ogni volta che chiedo risponde “non mi ricordo…” “non lo so…” ma conto di riuscirci piano piano e sono sicura che piano piano le cose miglioreranno

        Rispondi
      • MammaMoglieDonna dice: 15 Ottobre 2012 alle 17:17

        grazie

        Rispondi
    7. LaCasettaDelleIdee dice: 15 Ottobre 2012 alle 15:49

      Io sono dell’idea dai tempo al tempo, nel senso che tutti noi abbiamo periodi storti figuriamoci un bambino che magari si tiene tutto dentro perché neanche lui riesce a focalizzare bene la situazione (dico bambino in generale, non Filippo in particolare). Io però a casa ne parlerei con lui, non come rimprovero per carità ma così come ne parleresti con un tuo amico…perchè io sono convinta che interagire con i propri figli da pari a pari sia fondamentale. E se provassi a fare una contromossa spiazzante?!…un salto regole…della serie un pomeriggio solo voi due a fare tutto quello che vuole lui? Ti capita mai un istante prima di star per rimproverare tuo figlio avere un flash di come ti sentivi spersa tu quando ti capitava? Non so a me capita spesso e allora sono certa che essere severi (intendo severi, non non dare educazione ai propri figli, ci mancherebbe) non serva poi a molto. Un abbraccio

      Rispondi
      • MammaMoglieDonna dice: 15 Ottobre 2012 alle 17:19

        grazie per l’idea.. ci penserò su…

        Rispondi
    8. tri mamma dice: 15 Ottobre 2012 alle 18:25

      Non è facile, penso, per nessuno di voi!
      Se ha da poco cambiato scuola credo abbia solo bisogno di tempo per ambientarsi e fare sue le regole della nuova comunità. Le maestre non dovrebbero giudicarti sapendo -lo dovrebbero sapere- che a volte i bambini si comportano in modo diverso nei vari ambienti!
      Forse puoi provare ad essere meno Rottermaier a casa (avevo letto che capita che sentano su di se il peso di essere bravi fratelli maggiori a discapito del loro essere piccoli). Magari si riequilibrano le cose. In bocca al lupo, che tanto è sempre un’incognita!

      Rispondi
      • MammaMoglieDonna dice: 15 Ottobre 2012 alle 20:07

        Grazie del consiglio tri mamma!
        In effetti è già da un po’ che cerco di essere più paziente con lui e di comprenderlo dato il momento delicato. Le regole continuano a valere e sui capricci non transigo, solo cerco di prenderli con più filosofia.

        Rispondi
    9. Sasha alessandra dice: 15 Ottobre 2012 alle 21:21

      ho esattamente la stessa situazione con cristian, 4 anni e 4 mesi, è intelligente e vivace ma di indole buona, se sai prenderlo è obbediente e sensibile ai bisogni altrui, all’asilo, mi dicono, non obbedisce…
      in effetti non è che mi abbiano fatto una parte… però non obbedisce, chiacchiera e butta i giochi…
      io gli parlo, mi raccomando di comportarsi in modo rispettoso, di essere obbediente con i grandi e di non fare il “monello”… ma
      c’è un MA grosso come una casa… sono bambini… e hai ragione tu, vanno saputi prendere.
      Tu a casa gli insegni delle regole? Sei un Himler pure tu?… quello è il tuo ruolo, le maestre hanno il loro.
      Tu però hai anche la responsabilità di collegare il mondo casa con il mondo asilo, parlando con il tuo bambino. Il resto non puoi farlo da lontano, è evidente. In quei momenti ci sono loro. Tu da’ loro delle indicazioni, prova a spiegare che motivi può avere per essere così “indisciplinato” visto che non è viziato.
      Cri se è costretto a stare a casa e non ha modo di sfogarsi… diventa incontenibile o iperlagnoso.
      Se pensi che ci siano eventi che hanno influenza sul suo comportamento ( cri nei mesi successivi agli interventi aveva difficoltà a dormire, poi diventava mammone,.. poi capriccioso…) parlane con le maestre. In fondo non sono onniscenti.
      Sperando che alla fine tutti ci ricordiamo che sono bambini…e sappiamo davvero capire quando è il caso di porre dei limiti e quando no… ps. Cri è il più piccolo di casa, il tuo è il “grande”… c’è bisogno di tantissimo dialogo con il grande…ma proprio tanto….

      Rispondi
      • MammaMoglieDonna dice: 16 Ottobre 2012 alle 09:34

        Grazie Sandra.
        Farò tesoro di quanto mi hai scritto. Grazie

        Rispondi
    10. Asile Day dice: 16 Ottobre 2012 alle 12:34

      Io ero cosi’: a scuola mi annoiavo e quindi, una volta terminato quello che dovevo fare mi alzavo ed andavo ad aiutare gli altri. Alla materna uguale, o parlavo io o niente, mi annoiavo, a morte, non per maleducazione ma solo per noia, mancanza di interesse.

      Anche secondo me dovrebbero essere loro a fare qualcosa per stimolarlo e coinvolgerlo di piu’.
      Le mie maestre della materna e delle elementari sono state bravissime, semplicemente mi trovavano altro da fare, quella delle elementari mi dava dei compiti e delle responsabilita’ maggiori (per esempio mi mandava in segreteria o dalla bidella con un – fintissimo – foglio importante, io mi sentivo grande e lei poteva lavorare in classe).

      La cosa importante e’ che Filippo, come me da piccola, non lo fa per maleducazione ma per noia, quindi tu non c’entri proprio nulla.

      Se ti puo’ consolare io sono sempre stata la prima della classe e poi.. sono migliorata con il tempo… verso il liceo 🙂 🙂 🙂

      Rispondi
      • MammaMoglieDonna dice: 16 Ottobre 2012 alle 14:59

        Grazie della testimonianza.
        Verso il liceo?!! Ok, se continua così mando sempre il padre a prenderlo a scuola!!!

        Rispondi
      • Asile Day dice: 16 Ottobre 2012 alle 16:00

        Eh si’… pensa che il mio professore di matematica delle medie racconta sempre questo episodio: un giorno stava spiegando il teorema di Euclide ed io, nelle retrovie, disturbavo, a quel punto ha deciso di chiamarmi alla lavagna per farmi stare zitta ed io, pensando che fosse un esercizio e non una spiegazione, sono andata alla lavagna ed ho risolto il teorema di Euclide facendo sganciare la mascella al professore 😀
        Poi al Liceo mi sono calmata ma solo perche’ ho finalmente capito che, avendo buona memoria, se stavo zitta in classe – e , soprattutto, ascoltavo – poi a casa non dovevo studiare 😉

        Rispondi
      • MammaMoglieDonna dice: 17 Ottobre 2012 alle 12:51

        Che belle storie che hai da raccontare a tuo figlio!!!

        Rispondi
      • Asile Day dice: 17 Ottobre 2012 alle 14:00

        😀 un abbraccio stretto

        Rispondi
    11. MammaMoglieDonna dice: 16 Ottobre 2012 alle 14:54

      Questo commento è stato eliminato dall’autore.

      Rispondi
    12. Cenerella dice: 16 Ottobre 2012 alle 15:01

      Hai ragione da vendere. Anche il Padawan non era inserito all’asilo, non partecipava e per lo più gironzolava da solo. Il fatto è che si annoiava. Ha sempre avuto interessi e un linguaggio da bambino più grande e la maestra cosa mi diceva? “Forse dovreste parlargli più da piccolo” Cioè dovevo tenerlo indietro, farne uno stupidotto docile e mansueto. Lo so che ne hanno tanti di bambini e che per la maggior parte è bello solo stare li a giocare e disegnare, ma dovrebbero saper gestire anche si distingue dalla massa. Sta a loro interessarlo.

      Rispondi
    13. MammaMoglieDonna dice: 16 Ottobre 2012 alle 16:43

      Grazie Cenerella. La penso come te!

      Rispondi
    14. ilmiograndecaos dice: 28 Novembre 2012 alle 15:51

      Arrivo qui perchè ho trovato il link sul tuo ultimo post e mi sento di interventire perchè – per motivi diversi – anchio venivo fermata spesso all’uscita di scuola.
      I commenti delle insegnanti erano per me ma davanti a mio figlio.
      Io ne uscivo impotente e dispiaciuta per aver “costretto” mio figlio ad un colloquio che doveva svolgersi tra adulti. Un colloquio che doveva creare una complicità tra scuola e famiglia in favore del bambino.
      Quindi ho voluto capire se questi colloqui estermporanei fossero necessari e leciti. All’ennesimo mi sono rivolta alla preside.
      Assolutamente NO, le insegnanti NON DEVONO mai fermare i genitori fuori dalla scuola. Non serve a nulla ed è controproducente per il bambino. Questo il sunto del discorso. Il neuropsichiatra al quale ci siamo rivolti nel frattempo (eravamo arrivati al culmine della sopportazione) e che aveva fatto anche i test al bambino (non ha nulla!!??) ci ha confermato che tali colloqui accadono ma l’esperienza insegna che siano solo un modo per scaricare la tensione della giornata o di una classe “difficile” sui genitori. A te, genitori, sembrano una richiesta di fare qualcosa (cosa poi non lo si scopre mai) in relatà è solo uno sfogo.
      La preside ha chiesto loro di smettere. E ‘stata dura ma al momento l’accordo è chiaro: ci sono problemi seri? bene chiedete un colloquio a qualunque ora NON all’uscita di scuola.
      Tieni conto che, se vogliamo proprio essere puntigliosi, è contro la privacy. Ma noi questo argomento non lo abbiamo sollevato. Per ora.

      alessandra

      Rispondi
      • MammaMoglieDonna dice: 28 Novembre 2012 alle 17:18

        Grazie Ale! Hai centrato il punto! Grazie dell’idea, se servirà lo faro’ anche io!!!

        Rispondi

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