Quando l’ho conosciuta mi sembrava folle la sua idea di vivere lontano dal suo compagno solo per preservare la sua cultura, i suoi usi, i suoi costumi. Forse infondo lo penso tutt’ora, ma inizio a capirla.
Ha 34 anni, 2 figli, uno in arrivo. E’ egiziana.
Suo marito vive in Italia da 15 anni, perfettamente integrato, lavora onestamente, vive onestamente.
Da solo.
La sua famiglia vive in Egitto, 100 km da Il Cairo. Lei vuole che i suoi figli vadano a scuola in Egitto (visto il livello della nostra scuola, come darle torto, ma non è questa la sua motivazione), vuole che crescano conoscendo e amando le loro tradizioni, permeandosi della loro cultura, perché solo così forse potranno amarla davvero e rispettarla. Questo posso capirlo, voi no?
Ma ogni anno questa splendida famiglia si riunisce nei mesi estivi, o in prossimità di lieti eventi, come questa volta, per la nascita del bambino. Si, perché se nasce in Italia ha maggiori possibilità di avere i documenti che gli consentono di tornare a trovare il padre quando vuole.
E’ appena iniziato l’ottavo mese, ma Said ha fretta di nascere e forse nascerà prima del tempo, Dio ti prego, fa che stia bene.
Mi unisco alla tua preghiera…
e ammiro la forza di questi genitori!
Che famiglia forte, che coraggio. Prego anch’io per loro.
Mi unisco anch’io alla tua preghiera…che vada tutto per il meglio!
mi unisco a voi! spero che vada tutto per il meglio1
contate su di me …
mi unisco a voi…sperando che il loro coraggio venga ripagato!
mi unisco anche io alla tua preghiera.
Speriamo tutto vada per il meglio!
Che bella storia, che bella famiglia! Merita affetto e solidarietà. Speriamo davvero che vada tutto per il meglio!
Mi hai fatto commuovere nonostante conoscessi quasi del tutto questa storia.
Prego anch’io per loro e per il piccolo in arrivo, che spero di conoscere presto!