Ieri sera sono stata a vedere Bohemian Rhapsody, il film più atteso dell’anno probabilmente per quelli della mia età cresciuti cantanto i Queen, pur non avendoli conosciuti, che ancora li cantano e li fanno cantare dai figli (i miei bambini li adorano e sanno già che Freddi Mercury è stato un artista ineguagliabile nella storia!)
Attendevo da tanto il film, non sapevo quanto mi avrebbe convinto Rami Malek, il mio hacker preferito in Mr. Robot (se non l’avete visto dovete vederlo!), nei panni del divino Freddie e invece è stato spettacolare.
Bohemian Rhapsody è assolutamente da vedere!
Si, è vero ci sono delle inesattezze, parti romanzate, errori come li chiama la critica, ma chi se ne importa!
Bohemian Rhapsody ripercorre la storia dei Queen e di Freddie Mercury fino alla loro massima ascesa, il giorno del Live Aid, il concerto più spettacolare della storia della musica in cui la loro performance fu superlativa, e accompagna lo spettatore nelle vite di questi giovani artisti che trainati dal talento ineguagliabile di Freddie spopolano in tutto il mondo diventando la band più amata da generazioni.
Il film inizia con Freddie Mercury che è ancora Farrokh Bulsara e vive con i genitori in attesa che il suo destino diventi eccezionale. Perché Farrokh lo sa che è fatto per la gloria. Contrastato dal padre, che lo vorrebbe allineato alla tradizione e alle origini parsi, vive soprattutto per la musica che scrive nelle pause lavorative. Dopo aver convinto Brian May (chitarrista) e Roger Taylor (batterista) a ingaggiarlo con la sua verve e la sua capacità vocale, insieme a John Deacon (bassista) diventano i Queen e infilano la gloria malgrado (e per) le intemperanze e le erranze del loro leader: l’ultimo dio del rock and roll.
Mi sono emozionata tantissimo, soprattutto nella prima parte, a ripercorrere la nascita dei brani che amo, che canto ogni giorno, nel gioire con i Queen per ogni successo.
Ho scoperto cose che non sapevo, come la presenza di Mary Austin nella sua vita così bella e penetrante. Mi son divertita, ho cantato, ho gioito con loro!
Mi ha intristito ovviamente la parte in cui Freddie si allontana dai suoi compagni per vivere una vita più dissoluta, che poi lo condurrà ad ammalarsi, ma quello che più mi ha trasmesso questo film è l’immagine di un uomo che pur sbagliando e riconoscendo i suoi errori e pagandoli, con la vita, è arrivato esattamente dove voleva arrivare: ha vissuto una vita degna di essere vissuta!
E immagino che l’idea di fermare il racconto qui, piuttosto che arrivare alla fine, pur dovendo sacrificare la messa in scena di capolavori assoluti come Innuendo o la storia d’amore con Jim, sia voluta per consacrarlo nel momento più alto della sua carriera. E ci sta.
Insomma per me che adoro i Queen, una botta di energia, di malinconia, ma anche la consapevolezza che si, ci è stato strappato troppo presto, ma che comunque ha vissuto come voleva vivere e che comunque tutto quello che ha vissuto e che è stato lo hanno reso immortale, quindi si ne è valsa la pena. Penso che pensasse anche lui.
E ora una gran voglia di ascoltare di nuovo i Queen e Bohemian Rhapsody che è una delle mie preferite!
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