Ho deciso di raccontarvi come funziona il nostro addormentamento serale: come ci addormentiamo
Ci sono sere in cui il momento di fare la nanna lo decide lui, stiamo giocando tutti insieme o lui sta giocando mentre noi facciamo due chiacchiere quando ad un certo punto viene e mi chiede di andare a dormire.
Altre sere, quasi sempre per la verità, sono io che gli propongo di scegliere un bel libro e andarcelo a leggere perché il nostro “rituale della buonanotte” è quello di leggere un libro insieme prima di fare la nanna.
Io propongo un libro, quello che mi va di leggere, ma alla fine è lui che va alla libreria e decide.
Scelto il libro, lo portiamo in camera, creiamo l’atmosfera e andiamo in bagno a prepararci: il libro che ci aspetta è un ottimo incentivo per sbrigare le pratiche pre-nanna senza discussioni.
Una volta pronti torniamo in camera e ci infiliamo nel lettone: io mi siedo e lui si siede sopra di me infilando le gambette sotto le coperte.
Prendiamo il libro e leggiamo, commentiamo, leggiamo.
Finita la storia, lui se ne va nel suo lettino.
Ci diamo un bacino, ci diciamo “buonanotte” e spegniamo la luce.
Il suo letto è accanto al mio. Avevo provato a farlo dormire nella sua stanza, ma col risultato di passare 13 mesi di notti insonni. Alla fine mi son rassegnata che crescerà e se andrà nella sua stanza quando sarà pronto. E so anche che mi mancherà un sacco quando succederà.
A volte succede che lui si trasferisca nel suo letto già durante il racconto, altre volte ci si mette direttamente prima di iniziare a leggere e mi ascolta chiedendo ogni tanto di vedere le illustrazioni del libro.
Quando era più piccolo, spesso si addormentava durante la lettura e io me lo tenevo un po’ tra le braccia, così tenero e dolce e poi lo mettevo nel suo lettino.
Ricordo che ho iniziato a raccontargli le favole intorno all’anno, forse prima: andavamo in camera, con la luce molto fioca, lui nel suo lettino, io seduta per terra che lo accarezzavo dolcemente e gli raccontavo di Cappuccetto Rosso o Cenerentola. Non so perché proprio queste due, ma mi veniva facile raccontarle e lui le ascoltava anche se, a differenza di altre fiabe, non le aveva mai viste illustrate. Chissà che si immaginava mentre io parlavo…
Certo, a volte vorrei che andasse a letto senza bisogno di farmi muovere dal divano ma la maggior parte delle volte, io sono contenta di godermi questo momento tutto nostro quell’atmosfera così dolce: è un po’ come farsi le coccole…
E se penso a quando verrà il giorno in cui mi dirà “buonanotte” e se ne andrà a letto solo, sento già che mi mancheranno questi momenti!
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