Edo e Filippo si guardano curiosi.
Edo e Filippo si dirigono correndo verso la stanza di Edo per vedere i suoi giochi.
Edo e Filippo giocano insieme tranquilli, mentre le mamme e i papà parlano, ridono, scherzano e si sentono fortunati e reciprocamente si complimentano di aver fatto un buon lavoro. Si perché Edo ha 6 anni e mezzo ed è
così paziente, generoso, allegro, aperto e socievole, e Filippo ha 2 anni e mezzo sa essere discreto, anche se determinato, sa chiedere invece di prendere, sa aspettare, pur essendo impaziente, sa imitare se chi ha davanti è degno del suo interesse.
Edo e Filippo giocano insieme come se la differenza di età fosse annullata mentre sdraiati per terra spingono le macchinine se non fosse per i passi lunghi di Edo e quelli corti del mio Filippo.
Edo e Filippo, sono così dolci, Filippo è entusiasta di tenere testa ad un compagno di giochi così grande, per lui è stato amore a prima vista.
Edo è lusingato da tanta ammirazione e da il meglio di sé lanciando le macchinine a tutta velocità contro mobili e porte e lo sguardo di Filippo è un mix tra “è impazzito?” e “allora se po’ ffa’?!?!”
Edo mette in campo l’artiglieria pesante: le armi, di ogni genere e grandezza. Filippo non crede ai suoi occhi, impugna la prima che gli viene concessa, sotto sopra puntandola contro di noi al grido di “pum pum“!
Io rido, è troppo buffo,con quell’arma capovolta. Gli faccio vedere qual è il modo corretto di tenerla. In cuor mio spero che non voglia mai giocare con queste cose, anche se so che ne è già affascinato. Lo spero, ma so che non proverò a tenerlo lontano da queste cose perché sarebbe innaturale e controproducente, e sbagliato.i.
Edo e Filippo, spero che cresciate belli, forti, sereni come ieri vi ho visto ieri sera.
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