Oggi voglio parlare con voi degli amici immaginari dei bambini. I vostri bambini ne hanno? I miei non ne hanno mai avuti, ma è una cosa che trovo sempre molto simpatica e che mi ha sempre incuriosito: ho sempre pensato che i bambini che hanno amici immaginari sono bambini pieni di fantasia ed emozioni enormi, perché avere un amico immaginario non è una cosa affatto facile da gestire. Gli amici immaginari sono un altro da sé che i bambini costruiscono giorno per giorno, e che dall’inizio della loro comparsa sono dotati di una loro propria personalità. Spesso gli amici immaginari dei bambini incarnano quello che il bambino vorrebbe essere “più buono, più intelligente, più forte” o quello da cui il bambino fugge “quello pauroso, quello che non vuole il fratellino, quello che non vuole andare all’asilo”. Gli amici immaginari dei bambini sono in realtà un modo costruttivo di affrontare i momenti noiosi e/o faticosi della giornata.
Spesso i genitori sono un po’ preoccupati dalla presenza di questi amici immaginari, perché pensano che impediscano la socializzazione con gli altri bambini. In realtà gli esperti dicono tutt’altro: i bambini che hanno amici immaginari non sono necessariamente bambini introversi o con difficoltà relazionali, al contrario sono bambini che stanno affrontando momenti particolari di crescita delegando le loro difficoltà ad altri, in modo da trovare la spinta per crescere emotivamente in modo più sano.
Vi parlo degli amici immaginari dei bambini perché ho trovato un libro bellissimo che è un po’ in tema di cui voglio parlarvi.
Il libro si intitola solo FRED ed è edito da Picarona, la casa editrice bolognese che ho conosciuto al Book Pride di Genova e poi rincontrato a Più Libri Più Liberi di cui tanto volevo parlarvi.
Fred è un bambino come tanti, ma ha la capacità di vedere cose che altri non vedono
e queste cose sono cose animate, buffe, pelose, con occhioni grandi che se ne vanno in giro per la città liberi e felici, aiutando gli altri quando possono senza che questi se ne accorgano.
Con Fred è diverso invece, Fred li vede e interagisce, li usa come scivolo e come liana, gioca con loro ed è felice quando sta con loto al punto che non gli importa affatto quello che gli altri possono pensare di lui vedendolo fare cose strane circondato da nessuno.
Si, perché le cose che Fred vede sono come gli amici immaginari dei bambini, sono solo suoi e lo restano per molto tempo, finchè Fred non inizia la scuola.
L’inizio della scuola cambia tutto: Fred inizia a farsi degli amici veri e trascura quelli che aveva, non ha più molto tempo per loro finché col passare dei giorni si dimentica di averne mai avuti. E’ preso dalla sua vita: i compiti, le merende a casa degli amici e con gli anni le cose non cambiano, Fred cresce, inizia a lavorare e dei suoi vecchi amici immaginari non vi è più traccia.
Finché un giorno seduto su una panchina viene avvicinato da una bambina con un grosso lecca-lecca, una bambina che gli ricorda tanto se stesso bambino, con quegli enormi lecca-lecca e la bambina gli fa scoprire che i suoi vecchi amici sono di nuovo lì, anzi, sono ancora lì, perché non se ne sono mai andati via davvero.
Un libro che mi è piaciuto tantissimo. Le illustrazioni sono davvero preziose: gli amici immaginari di Fred sono bellissimi, travolgenti, divertenti, proprio come devono essere gli amici immaginari dei bambini. La storia è davvero molto tenera e da adulta che si illude di non essere mai cresciuta davvero mi fa pensare: quanti di noi dimenticano il lato giocoso della vita? quanti di noi rimproverano i bambini quando prende loro la “stupidera”? E se invece fossimo noi ad essere troppo seri?
E se fossimo noi ad aver dimenticato di guardarci intorno col sorriso e gli occhi aperti per vedere anche le cose che gli altri non vedono e per ridere di niente?
Dico che Fred merita una lettura, con i bambini e senza bambini… ne abbiamo bisogno! ^_^
Se volete, lo trovate anche su Amazon. Mi fate sapere cosa ne pensate?
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