Questa settimana un libro per le mamme e un libro per i bambini.
Il tema è lo stesso, più o meno: la comprensione, l’accettazione e la gestione di emozioni negative.
Sto leggendo “Intelligenza Emotiva per un figlio” di John Gottman e ho idea di condividere con voi qualche riflessione man mano che lo leggo, se vi va compratelo o fatemi sapere che lo avete letto così ne parliamo insieme e ci confrontiamo.
Per chi non lo conosce vi dico brevemente di cosa si tratta: stiamo parlando della capacità di gestire le proprie emozioni, di controllarle e della possibilità di acquisire, coltivare e perfezionare questa capacità. Non solo, ma un genitore, attraverso l’empatia può diventare un buon allenatore emotivo per suo figlio, insegnandogli a non farsi sopraffare dalle emozioni, bensì a riconoscerle e gestirle. E questo non solo allo scopo di gestire i conflitti in famiglia o di ridurli se possibile, che già non sarebbe poco, ma soprattutto perché i figli emotivamente allentati hanno maggiori possibilità di successo nella vita: hanno rapporti migliori con gli amici, minori problemi comportamentali e sono meno soggetti a reazioni violente. Anche i figli emotivamente allenati sono tristi, si arrabbiano in situazioni difficili, ma hanno una maggiore capacità di ritrovare la calma e di riprendersi dalle delusioni.
Qual è la ricetta? Ancora non lo scopro, ma il punto di partenza è il rispetto per i sentimenti dei propri figli, l’empatia ovvero il sentire quel che sentono loro, il rispetto da ambo le parti come base della comunicazione tra genitori e figli. Questo non significa che i genitori non devono esercitare alcuna disciplina nei confronti dei loro figli, porre dei limiti va bene, è necessario, ma mentre non tutti i comportamenti sono accettabili, tutti i sentimenti lo sono. I genitori devono porre limiti agli atti dei figli, ma non alle loro emozioni o ai loro desideri.
Per i piccoli Che rabbia! di di D’Allance Mireille Ed. Bababibri
Roberto ha passato una bruttissima giornata e quando arriva a casa proprio non gli va di obbedire al papà…in più per cena ci sono gli spinaci!! Nella sua camera, Roberto sente la rabbia che sale, sale, sale fino a quando…questa si materializza ed esce fuori all’improvviso!
Roberto capirà sulla sua pelle quanto questa emozione possa essere spiacevole….
La storia colpisce molto i bambini che, vivendo questa emozione, si identificano con Roberto.
L’autrice, con semplicità e bravura, dona un volto alla rabbia rendendola un’emozione riconoscibile e gestibile ed insegna ai bambini che è naturale arrabbiarsi e vivere il sentimento della rabbia, ma bisogna anche imparare a rimettere, poi, tutto a posto…
Sembra sempre tutto così semplice… e non lo è affatto!
Il primo libro è proprio per me che non riesco a controllare emozioni negative, quando il mio bimbo è inappetente a pranzo per più giorni!
Grazie per la segnalazione!
Il primo libro mi sembra proprio interessante, lo leggerò e ti farò sapere.
Il secondo ho visto che l’hanno preso alla materna, ma non so se l’hanno già letto.
Proposte, come sempre, molto interessanti…credo che li acquisterò!
adoro entrambe i libri..il primo lo uso spesso quando devo fare le riunioni con i genitori..fantastica!
@sly: ti va di dirci come lo usi? Credi che sia un valido supporto per una mamma che voglia imparare a gestire le emozioni negative e poi abbia la pretesa di insegnarlo a suo figlio?!
Che età hanno i bambini cui insegni?
Il primo non lo conosco, mentre il secondo l’ho regalato al figlio di una mia cara amica, ha delle illustrazioni bellissime.
E’ importante soffermarsi su tematiche come queste. Spesso si sottovaluta l’aspetto emotivo della crescita dei nostri figli dando molto per scontato… Credo che me li procurerò tutti e due, questi libri. Di recente i miei bimbi hanno letto un paio di volumi sulle emozioni, sugli stati d’animo e sulle sensazioni. A volte non è facile spiegare loro determinate situazioni ma con il linguaggio giusto e delle belle immagini si può avere un ottimo aiuto da libri così!
Entrambe da leggere direi, del primo ho sentito molto parlare, anche se l’idea non è nuova, ne avevo già sentito parlare ai tempi dell’università… il secondo mi serve urgentementeeeeeeeee
scusa..non ero ripassata a leggere il commento..io lavoro nella scuola dell’infanzia da 17 anni con bimbi dai 3 ai 6 anni..lavoro molto con i genitori, facciamo spesso colloqui individuali e puntiamo sempre sull’emotività dei bambini..soprattutto così piccoli sanno esprimersi grazie alle loro emozioni soprattutto quelle negative…esse sono sempre un messaggio; è un loro modo di comunicarci qualcosa..e noi adulti siamo in dovere di metterlsi al loro livello ed ascoltarli…comprenderli, aiutarli a verbalizzare l’emozione..se si fa da piccoli è più faciel da adolescenti..interessante anche il libro “genitori efficaci 2 di thomas Gordon..il testo che hai proposto tu con quello che ho suggerito io (assieme ad “insegnanti efficaci” sono stati illustrati e trattati in un corso di formazione che ho segiuto tempo fa…scusa gli errori e la velocità ma devo correre a scuola dai miei bimbi!
@sly: tranquilla, grazie di essere passata ora. Spero che mio figlio trovi un’insegnante attenta e preparata come te! Grazie
@mammmozza: infatti le illustrazioni sono molto d’effetto!
@Stefania: Brava Ste’, così poi ci confrontiamo! Mi dici quali libri hanno letto i tuoi bimbi, mi interessano sempre.
@mimangiolallergia: bene! Contenta di esserti stata utile!
Mio figlio a scuola fa la diadttica delle emozioni che è un nuovo modo per educare alle emozioni secondo l’educazione emotiva di Ulisse Mariani e Rosanna Schiralli. Ne sapete qualcosa? A noi sembra già di raccogliere i frutti. Abbiamo fatto anche degli incontri per i genitori, tipo scuola. Molto molto interessante.
Elisabetta Cagliari
Ciao Elisabetta, mi piacerebbe approfondire l’argomento, se ti va puoi scrivere qualcosa anche un bel post e lo pubblico sul blog col tuo nome. Mi piacerebbe sapere cosa fanno i tuoi bambini a scuola e se hanno dei libri di supporto, li prenderei volentieri. Ti aspetto!
Ciao, hai visto il libro con dvd “La scatola delle emozioni” ? Cosa ne pensi? Ciao grazie