
Le ultime pagine. Quando stringo tra le mani un romanzo che mi rapisce come è stato per L’ottava vita (per Brilka), che mi ha tenuto compagnia per settimane, che mi ha emozionato per così tante sere una dopo l’altra, vorrei non lasciarlo mai andare.
Ho letto le ultime pagine come fossero un bacio di addio, perché tutta questa lunghissima storia trova compimento nelle ultime pagine e allora ho voluto vivermele assaporandolo fino in fondo.
La storia di una famiglia che attraversa un secolo e 7 storie con infiniti intrecci, storici e umani, una storia che ne racconta tante, insieme al racconto della Storia, quella più grande, quelli dei libri, quella della seconda guerra mondiale, quella della ex-Unione Sovietica e dei suoi prepotenti e ottusi governanti.
La storia di chi si opponeva e di chi invece aveva fatto propria quella dottrina e quel modus operandi.
Buoni e cattivi, cattivi che diventano buoni e buoni che sanno essere cattivi.
Personaggi indimenticabili in uno sfondo di dolore e di amore.
“Forse in quel giorno che intuii che nella storia breve e banale della mia vita erano scritte tante altre storie che avevano un posto accanto ai pensieri e ai ricordi che raccoglievo perché mi aiutassero a crescere. Quelle storie erano la vera sostanza della vita.”
“Volevo ricomporre quello che era andato in pezzi, volevo mettere insieme i ricordi degli altri che rivelano ciò che li unisce solo quando, da molti diversi elementi nasce un unico quadro, entro la cui cornice tutti noi, consciamente o inconsciamente, seguiamo una misteriosa coreografia e danziamo.“
“Passa attraverso il cielo è il caos, attraverso tutti noi, attraverso queste righe, attraverso il mondo degli spiriti e il mondo reale, attraverso il capovolgimento dell’amore e della fede, accorcia i centimetri che ci hanno sempre separate dalla felicità, passa attraverso il destino che non era tale.
Passa attraverso me e te.
Vivi tutte le guerre. Supera tutti i confini. Io ti dedico tutti gli dei e tutti i rosari, tutti i roghi, tutte le speranze decapitate, tutte le storie. Passaci attraverso. Perché hai i mezzi per farlo, Brilka. L’otto pensaci. In questo numero tutti noi saremo legati l’uno all’altro e potremo state in ascolto l’uno dell’altro, per tutti i secoli. Tu potrai farlo.
Sii tutto quello che noi eravamo e non eravamo. Sii un tenente, una funambola, un marinaio, un’attrice, un regista, un pianista, un’amante, una madre, un’infermiq, una scrittrice, sii rossa e bianca o blu, sii caos e cielo e sii loro e io e non essere tutto questo, e soprattutto danza infiniti pas de deux.
Attraversa questa storia e lasciatela alle spalle.
Ti ho scritto tutte le parole che possedevo. “
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