

Finalmente siamo andati alla mostra di Monet con i bambini, la mostra è al Vittoriano di Roma da Ottobre ma noi ancora non eravamo riusciti ad andare, sopratutto perché aspettavamo il weekend giusto in cui portali con una visita guidata per bambini che permettesse loro di godere al meglio della esperienza. Siamo andati diverse volte a mostre d’arte in cui i bambini non erano accompagnati da una guida e penso che qualche volta si possa anche fare così, andare e godersi quello che viene, ma qualche volta invece avere una guida che parla a loro, che racconta le cose al loro livello, può avere un valore aggiunto incredibile.
La mostra di Monet a cura di Arthemisia è al Complesso del Vittoriano a Roma fino al 3 Giugno ed espone alcune opere di Monet dal Musée Marmottan Monet di Parigi: una bella occasione per portare i bambini ad una mostra d’arte molto bella e presentare loro questo artista, padre dell’impressionismo e l’impressionismo stesso.

Mostra di Monet con i bambini: visita guidata
Prima di andare alla mostra ho letto con il bambini il libro su Monet, Oltre il giardino del Signor Monet che mi ha permesso di introdurre i bambini all’artista e poi ho prenotato una visita guidata per bambini organizzata dalla libreria Il Soffiasogni a cura de Chissadove Associazione culturale.

Una volta alla mostra di Monet con i bambini, noi grandi ci siamo immersi nelle opere guidati dalla nostra audioguida, mente i bambini si sono affidati alla guida di Sara, guida paziente e coinvolgente che ha spiegato loro alcune delle opere più importanti esposte nella mostra. Per prima cosa si sono soffermati sulle caricature del giovane Monet facendosi raccontare la storia del giovane Monet che, appassionato di disegno, combatteva la noia in classe esercitandosi a fare piccoli ritratti dei suoi compagni di scuola e dei suoi insegnanti da esporre poi presso un cartolaio del paese dove nel fine settimana le persone si recavano per ammirarle e riderne.
Per iniziare la visita guidata alla mostra di Monet per bambini, Sara ha scelto Il treno nella neve. Locomotiva, ha fatto sedere i bambini davanti al quadro e l’ha a lungo commentato con loro.


I bambini erano molto coinvolti, rispondevano, chiedevano, si sentiva che partecipavano davvero. Si sono soffermati a lungo sul treno e l’atmosfera fredda del quadro per passare poi al calore del quadro ambientato a Dolceacqua (Imperia) Il castello di Dolceacqua o del Barca a vela. Effetto sera. Hanno commentato insieme il quadro Londra, il Parlamento. Riflessi sul Tamigi ascoltando il racconto del viaggio di Monet a Londra in cerca di nuovi soggetti che lo stimolassero. La guida ha raccontato ai bambini di come Monet se ne andasse seguito dai bambini che portavano le sue tele, così che lui poteva cambiare tela al mutare dell’ora del giorno e dei differenti effetti di luce.


I bambini hanno commentato insieme alla guida l’assenza dei tratti di matita, tratto caratteristico del pittore impressionista, quella di non disegnare, se non direttamente con il colore e il pennello. Filippo era molto orgoglioso di aver studiato al suo corso di arte questa cosa, mentre Edo era molto ansioso di pitturare senza prima disegnare. Ed in effetti una volta a casa nel pomeriggio ha voluto riprodurre le sue ninfee, il suo quadro preferito.


Filippo invece ha preferito i salici piangenti, incuriosito dal fatto che Monet ne avesse dipinti in momenti differenti e stagioni differenti con diverse sfumature di colore: confrontando quelli esposti, ogni bambino ha potuto scegliere il suo preferito commentando con gli altri, la sua preferenza e le sensazioni trasmesse dall’opera d’arte.

I bambini son stati molto felici di avere una guida tutta per loro, competente e coinvolgente. Si son sentiti grandi: tutto era alla loro portata, potevano dire la loro, chiedere spiegazioni e questo li ha fatti sentire al centro di una esperienza goduta appieno.
Perché l’arte non è una roba da grandi, perché le opere d’arte sono fatte per emozionare ed emozionare il cuore dei bambini è molto più facile che con gli adulti. Io sono più che mai convinta che valga la pena di portare i bambini a conoscere l’arte anche attraverso visite guidate perché i bambini hanno bisogno di cose belle, hanno bisogno di guardare, di essere incuriositi, di spalancare la bocca davanti ad un quadro enorme che rappresenta un ramo di rose.

Quando nel pomeriggio di domenica Edo si è messo a dipingere le ninfee partendo dallo sfondo, e non riusciva mai a completare il foglio intero, abbiamo ragionato di quanto debba essere stato faticoso per Monet riempire una tela grande come quella delle ninfee o delle rose. Edo era estasiato, ammirato di quanto quell’artista fosse stato paziente. Ecco, credo che l’arte ispiri arte, ma anche tante altre cose, persino la pazienza e la tenacia. Pensare a Monet ossessionato nel cogliere le variazioni di luce istantanee al punto di cambiare continuamente tela, manda un messaggio ai bambini: quello che la tenacia, la determinazione quando si vuole raggiungere un risultato servono visto quanto lontano hanno portato Monet.

E non è detto che poi debbano per forza aver voglia di fare, Filippo aveva voglia di scrivere sul quaderno in cui scrive le esperienze in giro per Roma e mi ha colpito molto quando ha scritto che le opere di Monet non gli sembravano quadri, ma la realtà vera.
Mostra di Monet per bambini al Vittoriano di Roma
In mostra al Vittoriano di Roma ci sono oltre 60 opere del padre dell’impressionismo: dalle caricature giovanili ai ritratti dei figli, piccola parentesi del Monet padre. Il resto delle opere raccontano il suo percorso dalle prime opere incomprese alle ninfee e gli altri capolavori prodotti a Giverny, tele immense, bellissime, coinvolgenti, per finire a quelle prodotte nell’ultima fase della sua vita, quella in cui colpito da una malattia agli occhi continuava a dipingere pur non sentendosi soddisfatto del suo lavoro. Passando dal primo al secondo piano si viene travolti da opere meravigliose: Il ponte giapponese, Ninfee e agapanti.
Le sue opere realizzate a Giverny in contemplazione del suo bellissimo giardino, sono stupende!
“Il giardinaggio è un’attività che ho imparato nella mia giovinezza quando ero infelice. Forse devo ai fiori l’essere diventato un pittore”
Colpisce il quadro delle rose, ultima opera dell’artista. Colpisce perché enorme, perché nitido, perché semplice della sua incantevole bellezza: un cielo azzurro a far da sfondo ad un ramo di rose, la semplicità della natura, la primavera, la pace. Forse l’aveva davvero raggiunta in quel momento.
Consigli utili per visitare la mostra di Monet per bambini
Se state pensando di andare a vedere la mostra di Monet per bambini, vi consiglio di acquistare i biglietti online, questo vi eviterà la fila che è lunga soprattutto se andate nel weekend, nonostante la mostra sia stata prolungata fino al 3 Giugno.
Se andate con i bambini e volete prepararli un po’, il libro che vi ho consigliato è carino e può essere utile per introdurre il tema con i bimbi, ma soprattutto vi consiglio di prenotare una visita guidata per bambini, questo vi permetterà di godere voi della mostra più serenamente e di far godere appieno i bambini dell’esperienza.
Buona mostra di Monet per bambini!
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