

Ci sono libri che raccontano di te anche se non li hai scritti tu, libri che raccontano quello che vivi o hai vissuto con parole che tu forse non sapevi trovare, ma che senti come tue, libri che ti emozionano e ti coinvolgono e sconvolgono e ti obbligano a fare i conti con la madre che sei e quella che vorresti essere.
Perché io sono una mamma innamorata, farei di tutto per i miei figli, faccio di tutto per prevenire i loro desideri oltre che avverarli quando posso, ma sono anche una mamma sempre di corsa, che tra mille impegni a volte perde il filo e il focus e non riesce a gestire le situazioni come vorrebbe.
Per questo il libro Urlare non serve a nulla di Daniele Novara mi ha attratto e coinvolto, perché dice quello che so già, ma che ho bisogno di sentirmi dire ancora da un amico, da un’amica.
E benché io sappia perfettamente la teoria, ovvero che urlare non serve a nulla, non riesco a non urlare, anche se poi mi pento e chiedo scusa. Come se bastasse… La verità è che non basta, che le nostre urla, specie se frequenti, creano ferite, insicurezze nei nostri bambini e che sarebbe molto meglio governare i conflitti senza bisogno poi di chiedere scusa, mantenere la propria autorevolezza di adulti senza perdere il controllo di sé arrabbiandosi e mortificando i figli.
Accettare che un figlio possa sbagliare senza farlo sentire un idiota, permette di mantenere la fiducia reciproca.
Il libro offre moltissimi spunti di riflessione sul fatto che Urlare non serve a nulla e che non ci si arriva se si costruire un rapporto sano con i figli in cui le regole siano chiare e condivise (non imposte) e i genitori coesi nell’educazione dei figli.
L’obiettivo di una buona educazione non è la trasformazione dei figli in ciò che vorremmo noi, quanto piuttosto il renderli in grado di affrontare la vita con competenza e successo.
Anche perché, e questo è uno spunto di riflessione molto interessante, le punizioni e le urla, oltre ad essere poco educative, nell’adolescenza non servono.
Se un bambino o un ragazzo non rispetta una regola è inutile accanirsi. È decisamente molto più importante chiedersi cosa non funzioni.
Le regole per essere educative, infatti devono essere:
- Stabilite e condivise da entrambi i genitori
- Chiare e comprensibili
- Realistiche e adeguate – il bambino/ragazzo deve essere in grado di metterla in pratica
- Ragionevoli – la regola che sto proponendo è davvero utile alla crescita di mio figlio? O è centrata sui miei bisogni?
La negoziazione rappresenta una modalità piuttosto specifica per raggiungere un accordo che tenga presenti i bisogni di autonomia, di libertà, dell’adolescente, ma anche la responsabilità educativa dei genitori.
Vi consiglio di leggere Urlare non serve a nulla anche se pensate di saperlo già perché vi aiuterà concretamente a mettere in pratica alcuni esercizi, vitali per migliorarci.
Questo post partecipa alla campagna Mondadori “C’è vita, in un libro. La tua” una campagna di promozione alla lettura dove gli unici protagonisti sono persone normali, lettori che, con grande passione, hanno raccontato le emozioni che il loro libro preferito gli ha lasciato nella vita.
È una campagna di grande autenticità, potente, coinvolgente, dove le persone, raccontando il loro libro del cuore, si confessano intimamente e con le loro parole, le loro espressioni, i loro gesti lanciano dei grandi messaggi, perché condividere un libro significa condividere una parte della propria vita.
I contenuti ufficiali realizzati sono raccolti sul e sul canale YT di Mondadori Store (ricercabili anche digitando #condividiunlibro) Il sito è dotato anche di un social wall in cui vengono raccolti i contenuti generati dagli utenti accompagnati da #condividiunlibro.
I 5 migliori scatti in cui sono presenti la persona e il libro partecipano anche a un concorso e verranno premiati da Mr Savethewall, l’artista che ha realizzato la campagna, con 5 buoni da 100€ da spendere in libri.
Per partecipare al concorso non è necessario iscriversi: basta postare una foto con persona, libro, una frase che motivi la scelta del libro accompagnate dall’hashtag #condividiunlibro e si partecipa automaticamente al concorso. #ad
Post in collaborazione con BUR.

Ciao
Mi chiamo Alessandra e mi rivedo un po’ in te con tutti gli accorgimenti e l’amore per i tuoi figli (vedi la preoccupazione della lingua in Francia e la scelta di rendere soft e interessante la vacanza alternando visite a parchi/zone verdi ecc.) Ho visto che sei di Roma e volevo chiederti se puoi regalarmi qualche consiglio per visitarla con le mie bambine di 6 e 8 anni calcolando che vorrei fare in modo di poter far loro fiato con spazi verdi. Ti ringrazio.
Alessandra
Ciao Alessandra, piacere di conoscerti.
Sul sito trovi tanti spunti sulle cose da fare a Roma con i bambini. Ogni settimana tengo una rubrica in cui raccolgo gli appuntamenti per il weekend che mi sembrano più interessanti.
Sicuramente ti manderei da Explora, qui sul blog trovi diversi articoli che lo raccontano ed è una esperienza tutta per bambini: https://mammamogliedonna.it/explora-museo-dei-bambini-di-roma/
E poi ti consiglierei di prenotare una visita guidata per bambini ad un luogo di tuo interesse: la Galleria Borghese è meravigliosa https://mammamogliedonna.it/visita-galleria-borghese-con-i-bambini-con-mamma-cult/
ma se preferisci il Colosseo ovviamente appoggio.
Di verde ne trovi ovunque, io ti consiglio Villa Borghese, in pieno centro che ha tantissime attrazioni per i bambini. Per qualunque cosa scrivimi federica@mammamogliedonna.it