
Il libro che vi racconto oggi La battaglia delle rane e dei topi edito da L’Ippocampo Ragazzi e finalista del premio Andersen 2018 è un adattamento del poemetto Batracomiomachia di Omero.
Daniele Catalli adatta e illustra una edizione preziosa de La battaglia delle rane e dei topi in cui le pagine intagliate unite ad illustrazioni bellissime rendono ogni pagina un quadro prezioso da ammirare mentre si legge il testo.
La storia de La battaglia delle rane e dei topi è quella di una guerra tra rane e topi scatenata dalla sfortunata morte di Rubabriciole, figlio del re dei topi Rodipane che, uscito in esplorazione dello stagno in groppa ad una rana Gonfiagote, cade a causa della fuga sott’acqua della rana spaventata da un serpente acquatico.
Rodipane, incita il suo popolo alla vendetta per la morte del suo valoroso figlio, contro le rane, esseri immondi, metà pesci e metà animali terrestri, mangiafoglie mollicce, buone solo a disturbare il sonno degli abitanti dello stagno con il loro odioso gracidio! GUERRA! MORTE ALLE VISCIDE! VENDETTA!
L’esercito si prepara: per tutta la notte i topi rosicchiano, tagliano, legano, graffiano creando armi con lunghi aghi che diventano temibili spade, gusci di noci che diventano elmi, tappi di bottiglia che diventano scudi, un picciolo appuntito che diventa baionetta. E L’ESERCITO DEI RODITORI SI METTE IN MARCIA VERSO LO STAGNO.
Guai a voi rane che avere ucciso Rubabriciole, figlio del nostro re Rodipane! La nostra collera esca vincitrice dalla guerra che vi dichiariamo!
Sulla palude cade il silenzio, la rana Godilacqua la più saggia e rispettata prova invano a convincere le rane ad onorare il morto e piangerlo con i topi “Pazze che siete! Tanti topi moriranno e ancora più rane non vedranno la luce dell’indomani. Lo stagno sarà avvelenato per molte estasi e non offrirà più ai sopravvissuti un luogo dove cantare e gracidare sereni.”
Ma il popolo delle rane, fiero e sovreccitato “SCORRA IL SANGUE! MORTE AI SOZZONI” e Gonfiagote raduna il suo esercito.
Bardate di tutto punto le schiere si fronteggiano, si affrontano con canti di guerra e grida di intimidazione.
E la battaglia delle rane e dei topi inizia efferata, spietata, il sangue scorre, i corpi cadono a terra esanimi, uno dopo l’altro nomi illustri dell’uno e dell’altro schieramento cadono in battaglia, finché Godilacqua interviene e chiede di poter sfidare il più valoroso dei topi a duello in modo da mettere fine alla battaglia delle rane e dei topi.
Si fa avanti Scavacacio e il duello tra i due inizia “Oggi di noi due ne sopravviverà uno solo, ma ricorda che nessuno sopravvive veramente alla guerra”
Attorno a loro la battaglia si ferma, tutti li guardano senza dire una parola, ma l’esito del duello ha una fine inattesa per entrambi gli schieramenti: i due combattenti riescono a ferirsi mortalmente l’un l’altro e la guerra finisce.
La battaglia delle rane e dei topi è finita. Ma chi ha vinto?
Le rane tornano a casa convinte di aver vinto, i topi vanno a casa dicendo che giustizia è stata fatta. Stolti gli uni e gli altri mentre sulla terra rimangono cadaveri, convinti di aver vinto, quando come Godilacqua la saggia aveva predetto, tutti hanno perso.
La battaglia delle rane e dei topi è la stupidità della guerra e l’ottusità di chi la combatte.
Un libro bellissimo, prezioso per la storia, veramente coinvolgente, incalzante, con i nomi dei personaggi che evocano storie personali di chissà quali avventure, le parole sono tumultuose, come la guerra che tutto distrugge e tutto spazza via.
Bellissime le illustrazioni, bellissima la scelta di intagliare le pagine, bellissime le proporzioni tra i personaggi e l’immensità della natura intorno a loro, loro che si credono padroni del destino e sono invece piccoli e insignificanti difronte al mondo che li circonda.
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