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Ho comprato il libro Buona vita a tutti di J.K. Rowling “I benefici del fallimento e l’importanza dell’immaginazione” come regalo per l’inizio della scuola media di Filippo. Lui adora Harry Potter e quindi ho pensato che un libro della sua autrice avrebbe colto nel segno. Non è stato così, non lo ha apprezzato, anzi credo non lo abbia nemmeno letto, ma poco male. lo rileggerà quando sarà più grande e sicuramente lo capirà di più.
Io l’ho appezzato molto: io che il fallimento l’ho vissuto davvero, io che ho avuto il coraggio di fallire e riscrivere la mia vita, mi sono ritrovata molto nelle sue parole, ma cominciamo dall’inizio.
Il libro Buona vita a tutti racconta il discorso tenuto da J.K. Rowling quando è stata invitata a tenere il discorso per la cerimonia di laurea di Harvard nel quale tocca due temi fondamentali: i benefici del fallimento e l’importanza dell’immaginazione.
Scegliere di parlare di fallimento a ragazzi che si stanno laureando ad Harvard sembra una scelta quasi inopportuna, probabilmente nessuno di loro “abituati a volare alto” aveva mai sperimentato il fallimento, ma J.K. Rowling vuole che questi ragazzi comprendano come nella vita sia differente farsi guidare dal desiderio di successo invece che dalla paura del fallimento, che son due cose molto diverse e come sia fondamentale scegliere di avere una Buona Vita.
Il suo discorso inizia con il racconto del suo fallimento più grande: il fallimento del suo matrimonio, il momento più buio della sua vita e di come proprio quel momento così buio l’abbia costretta a liberarsi del superfluo e a concentrarsi su ciò che veramente era importante ovvero scrivere. “E così il fondo che avevo toccato diventò la solida base su cui ricostruii la mia esistenza“
L’autrice racconta di come il fallimento le abbia dato una maggiore sicurezza interiore, le abbia permesso di imparare cose su se stessa che non avrebbe mai imparato in altro modo e più di tutto di come il fallimento le abbia fatto comprendere di avere una grande forza e di scoprire quali fossero gli amici preziosi come perle, enfatizzando il concetto che le avversità permettono di scoprire davvero se stessi e la propria forza e che questa consapevolezza può diventare un dono preziosissimo.
Potendo tornare indietro nel tempo, J.K. Rowling direbbe alla se stessa ventunenne laureanda che la vita non è una lista di conquiste da spuntare che i titoli e il curriculum non rappresentano davvero la vita, la vita è difficile complicata e sfugge al controllo di chiunque ed è impossibile non fallire in qualcosa, a meno di vivere così prudentemente da non vivere affatto…
Del mio fallimento parlavo qui e anche io avevo la mia lista di traguardi raggiungi… Non eravamo la famiglia del Mulino Bianco anche per questo forse mi sono ritrovata in ogni sua parola.
Il resto del discorso invece è improntato all’importanza dell’immaginazione, intesa come la capacità di provare empatia per essere umani di cui non abbiamo condiviso le esperienze. J.K. Rowling racconta di aver scoperto l’empatia lavorando nel dipartimento di ricerche sull’Africa di Amnesty International dove aveva raccolto prove delle crudeltà che l’essere umano è disposto ad infliggere ai suoi simili pur di assumere potere e mantenerlo. Eppure il rovescio della medaglia erano le migliaia di persone mobilitate in tutto il mondo da Amnesty grazie al potere dell’empatia umana: “un numero enorme di persone, il cui benessere e la cui sicurezza sono garantiti, si uniscono per salvare gente che non conoscono e non incontreranno mai.”
A differenze di tutte le creature terrestri, gli esseri umani possono apprendere e comprendere senza sperimentare di persona. Possono immaginarsi al posto degli altri.
Si può scegliere di non esercitarla, di rimanere al sicuro entro i confini della propria esperienza, rifiutarsi di ascoltare le grida e chiudere la mente e il cuore a ogni sofferenza che non ci tocchi personalmente, ma “in questo caso si permette ai mostri di diventare reali” e anche se non commettiamo un atto di esplicita crudeltà, con la mancanza di empatia ne diventiamo complici.
Se sceglierete di usare il vostro prestigio e la vostra influenza per alzare la voce nell’interesse di chi non ha voce; se sceglierete di identificarvi non soltanto con i potenti, ma anche con i deboli; se conserverete la capacità di immaginarvi nei panni di chi non gode degli stessi privilegi, allora non saranno solo i famigliari orgogliosi a celebrare la vostra esistenza, bensì migliaia, milioni di persone la cui realtà avrete contribuito a modificare.
Non occorre la magia per trasformare il mondo.
Dentro di noi abbiamo già tutto il potere che ci serve: il potere di immaginarlo migliore.
J.K. Rowling spiega quindi cosa significa per lei vivere una ‘buona vita’. Un libro che vi consiglio di leggere, ora più che mai, ora che questa reclusione ci costringe a fare i conti con noi stessi, possiamo scegliere di uscirne persone migliori e magari questo libro vi servirà per rifletterci su….
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