
Quando ero bambina dormivo in camera con i miei fratelli, mia sorella più piccola di me di 4 anni e mio fratellino di 6 anni più piccolo di me. Quando aveva forse 5 anni, i nostri genitori decisero che era tempo che dormisse nella sua cameretta, mentre io e mia sorella saremmo rimaste insieme nella nostra. Avevano arredato una cameretta tutta per lui, molto carina, con un bel lettino da bimbo grande, un armadietto per le sue cose, una scrivania con una di quelle sedie per bambini che avevano preso del suo colore preferito. L’avevano coinvolto nella scelta dell’arredamento della cameretta, sembrava convinto di volerci andare.
Poi venne la sera in cui doveva dormirci. Noi lo salutammo convinte che sarebbe stato bene e ce ne tornammo in camera nostra. Ma la stanza sembrava troppo grande e troppo vuota senza di lui, così dopo averne parlato un po’ decidemmo di andare da lui. Ci mancava, ma la scusa era vedere se stava bene.
Lui stava bene, ma forse noi no, così gli proponemmo di tornare di la, avremmo unito i letti mio e di mia sorella e dormito tutti e tre insieme. E facemmo così, spostammo i letti cercando di fare pochissimo rumore, eccitatissimi all’idea di dormire tutti e tre insieme nella nostra cameretta, immagino che facessimo rumore, ma i miei ci lasciarono fare, così dormimmo tutti e tre insieme in quel lettone improvvisato.
I giorni successivi ci ripromettemmo di non farlo più, decidemmo con i nostri genitori che avremmo fatto questa cosa solo nel weekend: il sabato sera avremmo potuto dormire nel lettone improvvisato. Durò qualche sera, poi imparammo a starcene ognuno nella sua cameretta. E io e mia sorella imparammo col tempo che la nostra complicità, le nostre confidenze, richiedevano l’assenza di un maschietto tra i piedi.
I miei bambini hanno sempre dormito nella stessa stanza, so che questa cosa li fa sentire più sereni, soprattutto il piccolo, che non ha mai sperimentato il dormire in una stanza tutto solo. La sera quando vanno a letto a volte li sento parlare, non mi metto ad ascoltare quello che si dicono, magari sono sciocchezze o l’ennesimo commento al tiro a canestro fatto nella giornata, ma qualunque cosa sia, so che anche per loro dormire nella stessa cameretta equivale a consolidare il rapporto di fratelli.

Quando abbiamo traslocato nella nuova casa, avevo pensato di allestire due camerette per i bambini, pensavo che sarebbe stato l’occasione giusta per dare al grande l’autonomia che cercava e al piccolo la libertà di avere una sua stanza in cui spargete i suoi giochi. Mi son chiesta se una volta separati, si sarebbero cercati come abbiamo fatto io e i miei fratelli e alla fine ho pensato che ci sarebbe stato tempo per avere due stanze, che me lo avrebbero chiesto quando fosse servito, che per ora, stavano bene nella stessa cameretta.

Arredare la cameretta dei bambini sapendo che doveva andare bene ad entrambi è stato molto divertente, ognuno dei due aveva il suo colore preferito, ognuno dei due voleva un letto a castello in cui dormire nel piano alto, entrambi volevano scrivanie con sedie per bambini.
Così ci abbiamo pensato un po’ e abbiamo studiato varie soluzioni per l’arredo della cameretta, ma non immaginavamo mai di trovare la soluzione perfetta, quella che davvero avrebbe messo tutti d’accordo. E invece abbiamo scelto due bellissimi letti alti, con scrivanie e armadietti sotto, in questo modo ognuno avrebbe avuto il suo letto alto, la sua scaletta, la sua scrivania su cui studiare e dove tenere le sue cose.
Una soluzione perfetta in cui abbiamo potuto lasciare che i bambini scegliessero di personalizzarla come volevano quanto a colori e forme. Così Filippo ha optato per i toni del celeste e del blu, mentre Edo il suo adorato verde. L’arredamento della cameretta dei bambini alla fine rispecchia loro, rispetta le loro preferenze e racconta un po’ chi sono. E non è così che deve essere una cameretta per bambini?

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