

Non so se anche i vostri bambini lo fanno, ma il mio piccolo si diverte a collezionare oggetti apparentemente unitili che per lui in un certo momento hanno un enorme potenziale. Raccoglie foglie, sassi, ma anche ritagli di riviste, stecchi di lecca lecca, oggetti che per il sentire comune adulto andrebbero buttati e che per lui hanno senso.
Joey come il mio Edoardo colleziona oggetti apparentemente insignificanti o inutili.

Joey è un bambino dalla sconfinata capacità di immaginare. I suoi occhi vedono cose che gli altri non sanno cogliere, e ancor meno raccogliere. Lui invece raccoglie, e tanto, andando in giro con il suo carretto. Nella sua testa, le cose assumono un valore che nessun altro è in grado di capire: una cassaforte è magica, un malconcio telescopio è celeste, una piuma di pappagallo è esotica… Giorno dopo giorno, un oggetto dopo l’altro, quel bambino diventa il più grande artista del Surrealismo americano: Joseph Cornell. La collezione di Joey edito da Orecchio Acerbo è la storia della sua infanzia.
Joey Cornell raccoglieva tutto, qualunque cosa scatenasse la sua immaginazione o incantasse i suoi occhi.
Se mi piace, lo tengo.
La sua mamma e il suo papà lo incoraggiavano portandogli anche loro oggetti che secondo loro potevano incuriosirlo o raccontargli qualcosa.

Gli anni passavano e la sua collezione cresceva.
Finché un giorno suo padre se ne andò. La morte di suo padre gettò tutta la famiglia nello sconforto.
Ora la casa sembrava fredda e vuota. Joey desiderava che la sua famiglia potesse sentirsi felice, anche solo per un pomeriggio. SI rifugiò tra i suoi tesori, e tra i pezzi della sua collezione, finalmente scopri cosa dicevano quegli oggetti l’un l’altro.

All’improvviso sembrava che gli oggetti fossero sempre appartenuti l’uno all’altro. Sembravano…
ARTE

Joseph Cornell nacque a New York nel 1903, la sua prima esposizione ebbe luogo nel 1917, nella sua casa e fu creata da Joey per rallegrare la famiglia dopo la morte di suo padre. Tutta la sua famiglia rimase senza parole nel vedere cosa avesse creato, finalmente a tutti tutto parve avere un senso, coglievano anche loro emozioni e sensazioni dalle creazioni di Joey.
La questione non è ciò che si guarda, ma ciò che si vede.
L’ultima mostra di Joey Cornell fu a New York 55 anni dopo. Il titolo era “Solo per bambini”, diceva sempre che i più piccoli capivano meglio il suo lavoro grazie alla vivida immaginazione che permetteva loro di vedere la magia.
Joey Cornell è morto nel 1972 ed è considerato uno degli artisti americani più autorevoli del ventesimo secolo.
Se il libro vi piace, lo trovate qui: La collezione di Joey

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