Come saprete al Vittoriano di Roma è in corso la mostra di Andy Warhol, una mostra che espone oltre 170 opere dell’artista e che vuole riassumere l’incredibile vita di un personaggio che ha cambiato per sempre i connotati non solo del mondo dell’arte ma anche della musica, del cinema e della moda, tracciando un percorso nuovo e originale che ha stravolto in maniera radicale qualunque definizione estetica precedente.
Naturalmente mi piacerebbe portare i bambini a vedere la mostra, che durerà fino al 3 Febbraio 2019, ma come sempre, prima di proporre loro una mostra o una visita guidata in un museo, voglio renderli partecipi di quello che andranno a vedere, perché penso che sia importante per loro e più coinvolgente conoscere prima in modo teorico gli artisti o i luoghi in cui li sto portando.
Così Gallucci mi ha proposto questo libro POP AL POMODORO che ripercorre la vita di Andy Warhol raccontando ai bambini come una zuppa al pomodoro abbia potuto diventare un capolavoro e di come oggetti del quotidiano, colorati, ingigantiti, reinventati, moltiplicati all’infinito, siano potuti diventare opere pop.
Il libro, POP AL POMODORO è di Margherita Loy e Rosetta Loy (autrice anche di Magritte – Questo non è un libro e di La cameretta di Van Gogh)
Andy Warhol nasce a Pittsburgh negli Stati Uniti d’America nel 1928, si trasferisce a New York solo a 18 anni ed inizia a disegnare biglietti di auguri, cartoline e libri per bambini con la tecnica del blotted line: consiste nel tracciare un disegno a matita su un foglio di carta non assorbente, in seguito questo tracciato viene ricalcato a inchiostro di china con una penna stilografica e impresso su un foglio di carta più assorbente. Questa tecnica consentiva a Warhol di eliminare ” l’aspetto di intervento manuale” dell’artista e soprattutto di ottenere numerose copie da uno stesso originale.
Col passare del tempo inizia a collaborare con riviste quali Vogue e Glamour per le quali disegna scarpe e lo fa così bene e in modo così originale da diventare prestissimo famoso e ricco. Lavorando nella pubblicità Andy Warhol capisce di vivere in un tempo in cui tutto spinge a consumare sempre più in fretta per produrre ricchezza.
Di qui l’intuizione: invece di consumare l’oggetto, Andy Warhol lo moltiplica, lo replica in tante versioni differenti, per assurgerlo a simbolo dell’arte: una banana, una lattina di Coca-cola, l’attice più famosa del momento Marilyn Monroe, un personaggio dei fumetti, tutto diventa oggetto della sua arte.
Le autrici inventano una storia, lungo il libro Pop al pomodoro immaginando un viaggio tra le opere più famose di Andy Warhol per presentare poi altri artisti che resero famosa nel mondo la Pop Art.
Un libro molto interessante. Sicuramente un valido supporto per raccontare Andy Warhol ai bambini.
Se il libro vi piace, lo trovate qui (Link affiliato Amazon):
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