
Andare a teatro è una di quelle esperienze che mi emoziona sin da quando ero bambina: quando le luci si spengono e il sipario si apre, il mio cuore inizia a battere più forte, neanche fossi io ad andare in scena!
Potete immaginare l’emozione di andare a vedere una pièce che porta in scena Romeo e Giulietta, che da quando son innamorata è diventata la mia opera preferita, che amo vedere riprodotta in ogni modo (Avete letto il mio post sul balletto alla Terme di Caracalla? O del musical Ama e cambia il mondo?).
Questa volta sono andata a vedere Shakespeare in love al Teatro Brancaccio di Roma, dalla sceneggiatura di Marc Norman & Tom Stoppard, adattamento teatrale di Lee Hall, con Lucia Lavia e Marco De Gaudio, regia di Giampiero Solari.
Dopo il successo planetario dei film del 1998 diretto da John Madden e a tre anni dalla versione teatrale presentata a Londra, arriva in Italia, diretta da Giampiero Solari, una commedia romantica e divertente dove direttamente dalla penna di William Shakespeare nasce la storia d’amore più famosa al mondo: quella tra Romeo e Giulietta.
Shakespeare in love a teatro – la storia
Siamo nella Londra elisabettiana e William Shakespeare è un autore emergente che non riesce a scrivere il copione che gli è stato commissionato, una commedia improbabile dal titolo decisamente poco accattivante: “Romeo e Concetta, la figlia del pirata”.
Ben lungi dall’avere in mano una storia compiuta, fa provini ad improbabili attori, aspettando l’ispirazione, finché non incontra Viola De Lesseps che, travestita da uomo, si presenta per l’audizione, determinata a realizzare il sogno di recitare su un vero palcoscenico, allora vietato alle donne.
William Shakespeare scopre la vera identità e tra i due scoppia la passione mentre la commedia prende forma ricalcando l’amore per la sua Musa. Sarà l’amore per Viola ad ispirare il giovane Shakespeare per la scrittura dell’immortale Romeo e Giulietta. Viola però è già promessa sposa al ricco Lord Wessex, membro della corte della Regina Elisabetta, e tra i due, proprio come per Romeo e Giulietta, il compimento dell’amore appare impossibile.

ph credits Teatro Brancaccio

ph credits Teatro Brancaccio
Shakespeare in love è uno spettacolo che affascina per la suggestiva rappresentazione di un mondo teatrale dell’epoca elisabettiana alle prese con improbabili attori e squattrinati ma appassionati commediografi in cerca di fama.
E per tutto lo spettacolo quello che incanta è la rappresentazione del teatro nel teatro: la messa in scena di una opera che racconta la messa in scena di un’opera, in un ricorsivo crescendo di passione, ma anche di divertimento perché si ride anche oltre ad emozionarsi.
Può un’opera teatrale mostrarci la vera natura dell’amore?
È la scommessa che fa sua maestà con Lord Wessex. Riuscirà Shakespeare a mettere in scena l’amore vero?
Non vi dirò se Shakespeare in love ci riesce, preferisco che andiate voi a teatro a vederla.
Shakespeare in love a teatro – i costumi
Vi dirò invece che le mie emozioni per la serata non si sono fermate allo spettacolo, perché prima della messa in scena ho potuto incontrare i protagonisti dietro le quinte, proprio poco prima che entrassero in scena.
E’ stata una emozione incredibile trovarli li a prepararsi, ammirare i loro costumi e poter parlare con loro dell’opera e dei costumi stessi. Perché i costumi di Shakespeare in love sono davvero un incanto e scoprire che dietro la loro progettazione c’è molto più che la semplice realizzazione di abiti elisabettiani, mi ha colpito molto. Perché quando assistiamo ad uno spettacolo teatrale, immancabilmente la nostra reazione, il nostro coinvolgimento emotivo, sono frutto dell’opera si, ma anche delle scenografie e dei costumi, parte integrante della narrazione, protagonisti essi stessi dello spettacolo.
E così indagando, scopri che la costumista ha studiato tutto nei minimi dettagli, che le curiosità che ha raccontato sono delle vere chicche, ma raccontano una cura che non sorprende per spettacoli come questi.
La costumista Erika Carretta ha raccontato di come per la creazione dei costumi di Shakespeare in love siano partiti dagli elementi filologici del periodo elisabettiano, un periodo molto specifico della storia del costume, incastrandoli con la narrazione dello spettacolo, puntando a costruire con i costumi, una narrazione parallela.
Per farlo hanno cercato di individuare elementi caratteristici di un personaggio piuttosto che di un altro.
Così per Viola hanno scelto il colore arancio, che ha dentro sia la caratteristica dell’alba che del tramonto perché in un certo senso l’amore che vive Viola nasce ma che è costretto a tramontare.
Ed è il motivo per cui lo stesso Will ha nel suo abito dei piccoli inserti arancioni come se lei Viola fosse dentro di lui, dentro le sue parole, nei suoi versi, sempre addosso a lui.
Il lavoro fatto sulla costruzione dei costumi quindi ha avuto come componente fondamentale il fatto che fosse in grado di far apparire i personaggi con le loro caratteristiche peculiari.
Un aspetto davvero incantevole che aggiunge valore allo spettacolo, se possibile.
Al cinema ha vinto 7 Oscar, 3 Golden Globe e un’infinità di altri premi, incassando oltre 100 milioni di dollari al botteghino. Dite che non vale la pena andare a vederlo a teatro?
Shakespeare in Love è al Brancaccio di ROMA fino al 18 Novembre. Non perdetelo!
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