Vi ho parlato tante volte del mio amore per i libri per bambini e del piacere di leggerne ai miei figli. Come mamma sono convinta che leggere ai propri figli sia un atto d’amore, che i momenti di condivisione di un libro siano momenti di coccola, di stimolo, di scambio, di arricchimento reciproco. E siccome so di non essere la sola ad avere questa convinzione e questa passione, ho deciso di riservare uno spazio alle mamme che amano leggere ai bambini per condividere i nostri momenti, le nostre impressioni, convinzioni e riflessioni sul tema. Spero vi piacciano. Questa rubrica si chiamerà AmoLeggerti, che anche se non è proprio corretto in italiano, è incisivo ed efficace , non trovate?!
E quale madrina migliore per inaugurare questo spazio di Simonetta, la solita mamma, colei che ha inventato il metodo L.A.V.A… Leggetela…. vi piacerà!
Ciao Simonetta, grazie di aver accettato questa intervista!
Simonetta, quali sono le occasioni di lettura con i tuoi bambini?
Io sono bibliotecaria prevalentemente per ragazzi da 15 anni e per me ogni occasione è buona per leggere con i miei bambini. In uno dei primissimi corsi per bibliotecaria per ragazzi mi hanno insegnato a fare del libro un gioco come un altro. Questo l’ho verificato sul campo come mamma da quando sono nati i miei bambini.
Avete dei rituali tipo la #letturadellabuonanotte?
Io leggo la storia della buona notte.
C’è solo un problema, a casa nostra. Il libro “vive” e quindi spesso non concilia il sonno con i miei figli che partecipano attivamente alla lettura. Mi piace che sia così e quindi qualche volta alla sera raccontiamo insieme le storie che loro già conoscono a luce spenta, prediligendo narrazioni che abbiano attinenza col vissuto della giornata.
Ti faccio un esempio. Mia figlia ha cominciato la scuola elementare e non è stato l’idillio che si aspettava. Raccontiamo allora storie di mostri (che poi finiscono sempre per essere “Nel paese dei mostri selvaggi” di Sendak – che lei conosce a memoria da quando aveva due anni e mezzo).
A che età hai iniziato a leggere libri ai tuoi bambini?
Con il primo ho cominciato “tardi”, cioè prima ho dovuto capire cosa voleva dire essere “mamma” visto che era la prima esperienza bellissima e totalizzante dal punto di vista fisico per me. Il primo figlio ha scoperto il mio metodo L.A.V.A (cioè la lettura a voce alta) a quattro mesi. Mi risento ancora al telefono con mio marito mentre gli spiegavo l’attenzione del nostro piccolino per “Mamma lingua” di Bruno Tognolini. L’avevo studiato come bibliotecaria, ero ardente promotrice di Nati per leggere, ma vederlo con mio figlio è stato straordinario.
Con le due bambine, invece, ho cominciato subito a leggere a voce alta. Veniva naturale.
Leggevo a uno e poi a due e infine a tre contemporaneamente. Il problema semmai è sorto quando ognuno ha conquistato la facoltà di scelta: un delirio di storie!
Che età hanno ora e qual è il loro libro preferito?
Adesso il primogenito ha sette anni e vuole leggere da solo. Ha una passione smodata per “Topolino”. Ne abbiamo una collezione notevole e a lui piacciono soprattutto quelli retrò (quelli che si comprano in edicola oggi non gli piacciono, quindi rilegge quelli più vecchi).
La secondogenita è una patita di Leo Lionni e in questo periodo le piace “Federico”.
L’ultima è innamorata di “Non voglio andare a scuola” di Stephanie Blake. Lo porta anche all’asilo giusto per ribadire che preferirebbe restare a casa (anche se la sua scuola dell’infanzia è un posto bellissimo e stimolante, e si diverte un mondo).
Quali sono le caratteristiche che un libro per bambini deve avere perché tu lo definisca un
bel libro?
Io sono un po’ snob. Un libro deve essere di qualità da tutti i punti di vista.
L’albo prezioso, o anche la versione tascabile, deve essere sempre curata.
Le illustrazioni devono essere “d’autore”, nel senso che devono stimolare la fantasia e la creatività dei bambini e non perché sono realizzate da un illustratore noto al grande pubblico. Al contrario.
Ho la fortuna di abitare a Pesaro, città dove vivono bravissimi illustratori per bambini e da loro ho imparato nel tempo un modo di leggere le immagini per i più piccoli in modo più attento. Non a caso Urbino e la sua Scuola del libro sforna tanti talenti che esportano anche fuori dal nostro paese le loro tecniche e il loro modo di vedere il mondo. Tutto questo per dire più semplicemente che mi piace che una storia si possa leggere anche attraverso le immagini.
Sul testo sono di solito piuttosto feroce. Non tollero – passami il termine – le storie insulse.
I bambini sono molto intelligenti e una storia stupida, senza senso, narrata pensando che “tanto è per bambini” non la propongo nemmeno ai miei bambini.
C’è da dire che il mercato del libro per ragazzi non risente per ora della crisi dell’editoria e forse è proprio grazie alla cura che molti piccoli editori riservano al loro pubblico generoso ed esigente.
Quali sono secondo te i benefici della lettura ad alta voce?
Il progetto Nati per leggere (www.natiperleggere.it) è in grado di spiegare meglio di me nel dettaglio tutti i benefici che porta la lettura a voce alta con i bambini, anche e soprattutto sul lungo periodo.
Io ti posso solo dire che nella mia esperienza di mamma la cosa più importante è che le storie possono essere un valido aiuto per i nostri bambini. In un mondo che li costringe a crescere troppo in fretta, i libri danno loro il tempo di elaborare le emozioni, le paure o i dubbi in maniera dolce. Spesso mi sento dire che i bambini sono troppo piccoli e che ancora non possono capire. Sciocchezze! Io credo che con le storie possiamo aiutarli proprio a capire.
A capire la rabbia, con “Che rabbia” di Mireille D’Allancé, a capire la mamma che insiste a far assaggiare un frutto e che forse – ma dico forse – quel frutto è davvero buono con “Prosciutto e uova verdi” del Dr. Seuss, a capire che la mamma c’è sempre anche quando non la vedi in “Dov’è la mamma?” di Scheffler-Donaldson e così via.
La tua ricetta per trasmettere ai bambini l’amore per la lettura?
Mettere loro a disposizione tanti tanti libri. L’ideale sarebbe una casa piena di libri, ma anche le biblioteche sono un valido supporto a costo zero per chi è alle prime armi e magari ha dei dubbi su cosa proporre ai propri bambini.
Un ultimo suggerimento: non bisogna vergognarsi di tornare un po’ bambini quando si leggono i libri ai figli (anche se è un po’ difficile all’inizio).
E non bisogna preoccuparsi se i bambini vogliono leggere sempre lo stesso libro, anche quando lo sanno a memoria e anticipano le parole a chi legge. E’ il loro modo di essere rassicurati dalla storia, ma anche da chi la legge.
Mio marito era uno specialista dei “Tre porcellini”. Credo che per tre anni di fila sia stato il must a casa nostra. Poi ha scoperto, comprato e letto all’infinito “Un libro” di Hervé Tullet. E pensare che quando ci siamo conosciuti una quindicina di anni fa e gli ho fatto leggere “Piccolo blu piccolo giallo” di Lionni mi aveva chiesto di che cosa “mi facevo” (poi comunque mi ha sposato!).
Per finire anche come praticanti del metodo L.A.V.A c’è tanto da imparare su sé stessi, sul rapporto con i nostri bambini e, perché no, sull’editoria per ragazzi (che è meravigliosa, anche a dispetto della crisi).
Grazie Federica per questa intervista e per la possibilità che mi dai di parlare del metodo L.A.V.A, che ha l’ambizione di far Leggere A Voce Alta quanti più genitori possibili ai propri bimbi. In un momento in cui si parla tanto di editoria elettronica e di supporti necessari alla lettura, diventiamo i primi reader multimediali dei nostri bambini. Fa bene a loro, fa bene a noi!
E se volete approfondire la conoscenza di Simonetta, la trovate sul suo bellissimo blog la solita mamma, su facebook Simonetta La Solita, su twitter Simonetta B.
Spero che questa intervista vi sia piaciuta, vi aspetto settimana prossima e se volete candidarvi per essere protagonisti della rubrica AmoLeggerti, non avete che da scrivermi all’indirizzo federica@mammamogliedonna.it
A prestissimo! E buone letture!!
Grazie Federica 🙂
Grazie per l’occasione di parlare di me, del mio lavoro e della mia passione per i libri e per la lettura a voce alta (da cui “metodo L.A.V.A” appunto).
E grazie perché ci accomuna questa voglia di trasmettere l’amore per i libri e per i nostri bambini.
Felice giornata e un abbraccio.
GRAZIE a te! Per esserti prestata e per esserti raccontata così bene!
grazie Federica, amo leggere ai miei bimbi e grazie a te a Simonetta e a tante mamme blogger ho scoperto libri bellissimi! io vorrei tanto partecipare! buona giornata a tutte e due
mandami una mail e sicuramente ci sarà spazio anche per te!!
Hai sempre delle idee fantastiche. Bellissimo articolo e bellissima iniziativa con AmoLeggerti. Non sono una mamma ma sono educatrice con piccoli 2-5 anni e per me leggere con loro è bellissimo. Grazie per questo blog, pieno di spunti, idee e passione in quello che fai. Un abbraccio
MA grazie!
Grazie davvero!!!
E’ bello sapere che la mia passione passa! Grazie!
Ottima idea, un progetto davvero bello Fede!Interessante l’intervista, piena di spunti da raccogliere!Brave entrambe ragazze, io devo dire che sono stata fortunata a “consocervi” proprio nel momento giusto, quando Ciambella era piccolissima e proprio grazie ai vostri suggerimenti ho preso questa strada, senza non credo che l’avrei percorsa nello stesso modo!
Che bello il tuo commento Fede!
Bellissimo sapere di essere utile, di aver stimolato altre mamme ad un percorso così bello e unico come quello della lettura…