Per me è stata una settimana travagliata, sto provando a cambiare lavoro e mi son trovata ad un bivio, una di quelle scelte che non avrei mai voluto fare…
Dopo la nascita Filippo non ho mai dubitato di voler tornare a lavoro. Nell’azienda per la quale lavoravo avevo un gruppo col quale mi sentivo affiatata, erano amici oltre che colleghi, il lavoro mi piaceva, avevo le mie soddisfazioni e non mi è mai passato per la mente di smettere per fare solo la mamma.
Ho scelto di tornare a lavoro part-time, potendo, perché questa mi sembrava la scelta migliore per conciliare lavoro e famiglia consentendomi di mantenere la mia autonomia economica, contribuire al sostentamento della famiglia, dare un senso alla mia laurea e agli anni di studio e allo stesso tempo occuparmi di mio figlio, lasciarlo al nido il minimo indispensabile e coccolarmelo per tutto il pomeriggio. Sono stata fortunata a poterlo fare e ringrazio Dio ogni giorno per questi anni in cui ho potuto lavorare e godermi i miei bambini.
Oggi le condizioni di lavoro, vuoi per la crisi, vuoi per la fusione con una grande azienda, non sono più quelle che erano, in più l’imminente cambio di sede che mi porterebbe dall’altra parte di Roma, mi hanno fatto optare per la ricerca di altro. Non è stato difficile dire “ci provo”, mi rimetto in gioco, faccio il colloquio dopo 10 anni, festeggiati pochi giorni fa. No, il difficile è stato ricevere la telefonata che mi confermava l’interessamento a patto che rinunciassi al part-time.
Ho lottato con me stessa, mi son sentita in trappola, ho visto me seduta sul tappeto a giocare con i miei bambini e i miei bambini già a cena col papà che aspettavano il mio rientro… due facce, due strade, due storie, due futuri, per me e la mia famiglia. Ho parlato a lungo con le persone con cui dovrò lavorare, ho spiegato loro le mie ragioni e loro mi hanno spiegato le loro. Mi hanno offerto un ruolo gestionale, che mi impegnerà molto, una sfida che professionalmente può finalmente darmi le soddisfazioni che cerco da tempo. Mi hanno concesso di mantenere il part-time fino a scadenza, ottobre prossimo.
Rifiutare significa attraversare Roma via GRA tutti i giorni per i prossimi 30 anni… che per quanto puoi alzarti presto, organizzarti, l’imprevisto della vita da mamma ti condurrà a passare ore nel traffico, è sicuro!
Accettare significa imprimere una svolta alla mia vita professionale, mettermi in gioco, rinunciando a ore di tempo con i bambini, ma il rischio di rinunciarci comunque per via del traffico c’è, è innegabile.
E allora che fare?
Conciliare lavoro e famiglia, l’obiettivo che mi son data 5 anni fa, essere mamma e donna, ci riuscirò ancora?
Rifiutare? Accettare? Che fare?
Sì.
Ciao Federica, seguo da poco il tuo blog ma l’ho trovato subito interessantissimo.
Ho appena creato anch’io un blog, che ti invito a curiosare, per dar sfogo all’universo di pensieri che mi passano per la testa in questo periodo.
Anche da questo tuo post vedo che abbiamo molto in comune: due bambini, la passione per il lavoro di qualità e il desiderio di una realizzazione professionale che però ha a cuore la famiglia e non vuole sacrificarla. Anche io due anni fa mi sono trovata ad un bivio perchè il part time era assolutamente fuori discussione, e viste le forze fisiche a zero ho dovuto per forza scegliere, prendendomi un periodo di stacco con il sogno di cambiare strada. Tutt’ora sogno di conciliare le mie ambizioni professionali con la mia meravigliosa famiglia, e mentre sogno cerco di aprirmi più strade possibili per realizzarlo.
E’ difficile dirti se accettare o no, dipende da tanti fattori che solo tu conosci. L’unico consiglio che vorrei darti è di dare ascolto a cosa per te è più importante e provare a rischiare. Se segui i tuoi valori e prendi una strada in cui credi non avrai rimpianti e troverai la forza di superare le difficoltà.
Fammi sapere come va, un grossissimo in bocca al lupo!
Deborah
Ciao Deborah,
grazie per il tuo commento.
non è facile decidere perché per farlo consapevolmente bisognerebbe avere la sfera di cristallo e capire come andrebbe in un caso e nell’altro. Ovviamente non si può e bisogna cercare di optare per la soluzione che dia maggiore stabilità e possibilità di flessibilità e organizzazione alla mia famiglia…
Ci stiamo lavorando.
Ti aggiorno. ^_^
Grazie e Crepi il lupo!
Fede
Io non lo so se lavoro e famiglia siano davvero conciliabili. Te lo dico perché tutti facciamo una gran fatica, anche noi ‘fortunati’ che lavoriamo per conto nostro: qualcosa va sempre storto, qualcosa sfugge sempre, e ciao.
Io ti chiedo: cosa vuoi fare per TE?
Perché va bene pensare ai bambini e alla famiglia, ma tu quando dedichi tempo a te stessa? Tu dove saresti, in questa conciliazione?
Parti da TE, non dai figli, che poi tanto i figli crescono e si fanno la loro vita: parti dal tuo spazio, e costruisci la vita intorno a te. Sono certa che appena sarai nel tuo spazio, andrà bene anche tutto il resto. Un abbraccio!
Che splendido commento, Barbara.
Grazie
La mia opinione è che lavoro e famiglia siano conciliati quando uno non va a scapito dell’altro o meglio quando non è sempre l’uno o l’altro a rimetterci. Può capitare di dedicarsi un giorno più all’uno o all’altro, ma se si riesce poi a riequilibrare, allora la conciliazione c’è eccome.
Per quanto riguarda il resto, hai davvero ragione. Vivere in una grande città senza aiuti ti obbliga a fare i conti con le esigenze pratiche prima che con quelle mentali… dopo un po’ ti dimentichi persino di averne. Trovi nuove soddisfazioni, in cose che non immaginavi potessero dartene, ma se mi faccio la domanda “cosa voglio io?” sai che non so rispondere.
Ci devo pensare. Ma grazie.Grazie davvero!
Io l’ho capito tardi, tardissimo. Quando ho iniziato a lavorare da casa mi sono paradossalmente dimenticata di me: di vestirmi, di truccarmi, di uscire, di fare cose belle.
Adesso sto recuperando. Ma non è facile recuperare il tempo perso. Certo, sono stata vicina a mia figlia, ma a volte penso che se mi fossi occupata di più di me stessa, le avrei dato un esempio migliore su che tipo di donna può diventare. <3
Io credo che tu le dia uno splendido esempio invece, quello di una donna che si è fatta da sé, di una donna intraprendente, intelligente, colta, sempre aperta e disponibile con gli altri e soprattutto di una donna che ama e che sorride. Io non sempre sorrido. Da questo forse dovrei partire…
Non ti invidio, è proprio il genere di decisione che manderebbe in crisi me (che lavoro da casa e forse non riuscirei a cambiare vita, rinunciando a passare con mio figlio tutto il tempo che ci passo adesso). La risposta puoi trovarla solo in te, ma una cosa è certa: qualunque sarà la tua scelta, i tuoi figli continueranno a contare su una madre eccezionale!
Silvana, grazieeeeee
Ciao Fede.
Io non so se posso esserti di auto ma so che posso condividere il percorso al 100%, perchè dal 1 gennaio io tornerò full time.
Sono part time dal 2005, da quando sono rientrata dalla prima maternità. Sono stata fortunata: me li sono andata a prendere a scuola tutti i pomeriggi, li ho portati al parco, in bici, ai compleanni da quando sono nati. Me li sono cresciuti.
Ora mi hanno promosso, mi hanno messo un ufficio da coordinare. Una gioia, dopo 12 anni, una grande gioia. Le ore di lavoro hanno cominciato ada llungarsi, io spesso rientro a casa che loro sono già impigiamati e lavati. A fare sport li porta sempre il papà. Ma è giusto così.
Ovviamente al lavoro ora hanno chiesto in cambio il mio part time.
Ho accettato subito. Non ci dormo la notte ma ho accettato subito. I figli crescono, diventano autonomi, se ne andranno e andranno sostenuti nelel scelte, da ogni punto di vista. Io ho davanti ancora quasi 30 anni di lavoro. Le conclusioni sono presto tratte.
Dai, dai, sorridi! In bocca a lupo!!!
Cara Silvia,
anch’io ho davanti 30 anni esatti di lavoro e di domande me ne faccio tante, inevitabilmente.
Il problema è che i miei sono ancora mooolto piccoli 2 e 5 anni… e questo complica tutto. Come sai.
Grazie per il tuo incoraggiamento.
Grazie per essere passata perché so che non è un buon momento per te e la tua famiglia.
Un abbraccio.
(Scusa i refusi orribili ma sono di corsissima…appunto per rimanere in argomento!)
ciao Federica io proverei comunque tanto è per un anno se proprio non ce la fai potrai sempre tornare indietro e poi sono sicura che invece rimarrai, come ti anno detto le altre i figli crescono, i miei non so come hanno fatto già 6 e 8 anni O_o non hanno bisogno quasi più di nulla e invece i soldi servono sempre e poi le soddisfazioni sul lavoro sono importanti per essere felici come persone in bocca al lupo!
Grazie per il tuo commento.
Lo so che i figli crescono, ci mancherebbe, guai a fossilizzare la nostra vita con scelte fatte solo in funzione loro, vivremmo di rimpianti e li caricheremmo di responsabilità che non meritano e che non hanno.
Però i miei son piccoli e non posso non pensare che abbiamo, ora ancora tantooo bisogno di me!
Io penso che la risposta la troverai guardando in te stessa. Qual è il lavoro che veramente vorresti fare? Pensare alle esigenze dei tuoi figli è giustissimo, però è vero anche quello che dice MammaFelice: un giorno non lontano i tuoi figli saranno più indipendenti, avranno meno bisogno della loro mamma. E allora forse bisogna scegliere tenendo conto anche di se stessi, per non avere rimpianti, perché un giorno, quando appunto i tuoi figli avranno, loro stessi, meno tempo da passare con i genitori, tu non debba odiare un lavoro che ti impone lunghi tragitti in auto e che per di più non ti soddisfa.
Anche se il carico di lavoro aumenterà, sono sicura che troverai tempi e modi per seguire, coccolare e far sentire i tuoi figli amati come hai fatto finora. In bocca al lupo!
Avete ragione, tu e mamma felice, avete ragionissima.
Devo capire bene cosa voglio io, perché se capisco questo e seguo la Mia strada con convinzione, allora potrò far tutto, riuscirò ad organizzarmi, ad esserci, ad essere la mamma che voglio essere, una mamma di qualità più che di quantità.
Speriamo…. Grazie per la carica che mi date! Grazie a tutte!!!
Federica, sai che ci sono passata anche io e sai che le mie decisioni sono state sofferte. Io ti consiglio di pensare che, qualsiasi decisione tu prenda, la potrai sempre modificare in futuro. Ovvero: ti dànno la possibilità di godere del tuo part time per i prossimi 12 mesi? Inizia ad accettare e a far passare questo periodo e se poi proprio vedi che non ce la fai a conciliare tutto, puoi sempre cercare altro o decidere di buttarti in una nuova avventura. Avere l’idea che le nostre decisioni non siano definitive può dare sollievo. Ti abbraccio!
Grazie Cristiana, effettivamente questi mesi di rodaggio serviranno eccome.
Intanto io studierò e cercherò di trovare il tempo anche per il mio blog e chissà…
Grazie comunque, effettivamente aiuta pensare all’immediato e fare un passo alla volta…grazie
Professionalmente e personalmente sarebbe una bella occasione, è giusto pensare ai figli ma bisogna anche pensare che alcune scelte sono anche per il loro bene futuro. Io sono alla ricerca opposta un part-time soddisfacente che mi permetterebbe a livello personale di seguire di più i figli certo questo periodo di crisi non aiuta di certo….ma sono sicura che alla fine prenderei la scelta più giusta….
Grazie Barbara. So di essere stata molto fortunata ad aver lavorato part time fino ad ora. Ma le cose cambiano e noi a volte non possiamo far altro che decidere se vogliamo che ci travolgano o se vogliamo mantenere noi il timone della barca, ecco io voglio scegliere. Voglio sentirmi padrona del mio futuro. Grazie
Ciao! Io ti posso parlare dal punto di vista di una mamma casalinga per scelta che, quindi, probabilmente non conosce le problematiche che tu vivi, non almeno fino in fondo. Io ho potuto scegliere se starmene a casa o se lavorare, quindi sono in una posizione privilegiata.So perfettamente che c’è chi non può scegliere, ma questo è un altro discorso. Stare a casa va bene, se puoi, soprattutto se non lo senti frustrante. Mi sento frustrata? Assolutamente no. Adoro quello che faccio, potermi dedicare alla famiglia a tempo pieno, senza dover rendere conto a nessuno. Non farei cambio neppure se mi pagassero, perché il tempo che io passo con mio figlio è tantissimo soprattutto in estate, quando noi passiamo tre mesi interi sempre insieme giorno dopo giorno. Non ho mai avuto ambizioni lavorative, seppur io abbia anche studiato, ma ho dato la priorità ad altro. Penso che già abbiamo poco tempo, nel senso che la nostra vita è così breve, perché dannarsi più del necessario? Non credere che io sia una facilona, una pressapochista. Io sono molto pignola nelle mie cose, non mi piace chi ‘tira via’ in generale, mi piacciono le cose fatte per bene. Però dannarsi oltre il necessario, in generale, non mi pare abbia molto senso. Quindi se il lavorare significa necessariamente impazzire o – peggio – sacrificare il tempo con i propri figli (tempo che non ritorna più!). davvero, no grazie! Ripeto so perfettamente che c’è chi non può scegliere e lo deve fare, non vorrei suscitare un vespaio, per carità. Stare a casa con i figli, comunque, non è una passeggiata. Prima che mio figlio andasse alla scuola materna, io giocando per circa dieci ore al giorno a getto continuo dovevo fare, nel frattempo, tutto il resto. Non è molto facile, specie se il bambino non si perde a giocare da solo, specie se non hai aiuto (io non ne ho mai avuto da nessuno, ma non l’ho neppure voluto ad essere sincera, se non da mio marito, quando arrivava). Adesso è naturalmente più facile, ma da fare ne ho sempre (anche perché se hai interessi, di cose da fare ne trovi, così come puoi avere comunque delle soddisfazioni). I miei interessi non sono mai personali, nel senso che è vero che sono cose che piacciono pure a me, ma in genere sono volte ad aiutare la famiglia (quindi, ad esempio, cucire o sistemare vecchi mobili è anche fare qualcosa per noi tutti). Cosa faccio solo per me? Vado dal parrucchiere una volta ogni 40 gg circa, perché ho troppi capelli grigi e vorrei evitare di sembrare mia nonna già adesso. Non faccio shopping, niente estetista, niente palestra. Non mi interessa nulla di tutto ciò. Ma, ti dirò, vivo benissimo, facendo una vita semplice, comune. Che, però, ti garantisco, sa essere sempre molto interessante. Basta renderla tale. Il mio consiglio … segui il tuo cuore. E in ogni caso è vero che i figli crescono e poi se ne vanno, ma siamo stati noi a scegliere di metterli al mondo ed è il nostro dovere stare con loro il più possibile, così come loro hanno il diritto ad avere i loro genitori vicini. E lo sanno, sai, quando tu ci sei o se la tua testa è da un’altra parte! Caspita se lo sanno. Auguri!
Grazie Squitty, soprattutto per aver avuto il coraggio di essere una voce fuori dal coro.
Io non so se potendo scegliere me ne starei a casa felice, non lo so.
Non ho mai pensato a me casalinga. Certo lavorare da casa è un’altra cosa, quello si mi piacerebbe, ma per ora il lavoro fuori casa mi serve e non posso rinunciarci.
So benissimo quanto sia importante avere tempo per i miei bambini, per vivere la quotidianità con loro, ho scelto di diventare mamma e voglio essere mamma come si deve, mamma come dico io. Penso che si possa far tutto se si vuole e forse un full time, vicino casa potrà permettermi di correre quando ne avranno bisogno, arrivare in tempo per… insomma forse è anche il male minore oltre ad essere professionalmente più invitante…
Grazie per il tuo commento, ho apprezzato.
Un fulmine a ciel sereno questo tuo nuovo post! proprio oggi che ho deciso di raccontare il perché della mia decisione da titolare a vendita diretta freelance appunto! Ci troviamo sempre davanti a un bivio che per noi donne mamme sopratutto e’ difficile perché pensiamo il meglio per i nostri figli ma anche per noi! Quindi!0???? Segui solo il tuo cuore!
http://mamma-manager.blogspot.com/2013/11/da-titolare-di-un-attivita-commerciale.html
Tu hai seguito il tuo cuore e hai fatto la scelta giusta. Sei stata coraggiosa e fortunata!
Dilemma difficile… onestamente non so aiutarti e come ti hanno già detto solo tu puoi valutare cosa fare. Personalmente dopo la nascita di Alice sono passata a lavorare quasi solo da casa con la partita iva che avevo e che prima usavo in modo improprio (ero a lavoro un sacco di ore per altri fuori casa dalla mattina presto alla sera e non ci penserei minimamente a tornare indietro e rifarlo, se ripenso a quel periodo e a come stavo male, anche se il mio lavoro mi piaceva, mi torna il mal di stomaco). La nostra è stata all’epoca una scelta drastica perchè con una bambina di un mese mi sono messa a fare la libera professione (a cui riuscivo a dedicare pochissime ore) e a darmi all’autoproduzione. Ecco per me, fra le variabili oltre a famiglia e lavoro, c’è anche la qualità della vita intesa non come ricchezza economica e materiale, ma nel senso di star bene con se stessi e di fare cose che piacciono nel rispetto delle proprie idee, perchè per quanto il lavoro che si fa piaccia, da dipendenti si lavora sempre per altri e alle condizioni altrui… spero di non averti confuso ancor più le idee. Buone valutazioni!
Non mi confondete le idee, mi fate pensare. Mi aiutate a valutare tutti gli aspetti del caso ed è questo ciò di cui ho bisogno.
Perciò grazie anche a te, per la tua testimonianza!
Io sceglierei questa nuova avventura. Ma io non lavoro e questo mi manca moltissimo. Ho sempre detto alle neo mamme che mi stanno a cuore di non trascurare la loro vita lavorativa. Io sono assolutamente riversa sul Tigre e sulla Pulcetta e non so quanto questo possa giovare, a me così come a loro. Costringerti a vivere il mondo esterno, confrontarti con altre donne, pensare a qualcosa di diverso da tutto quello che concerne il mondo dei bambini e della genitorialita’, a volte, penso possa essere una salvezza. Un abbraccio
Grazie Raffaella.
Ovviamente, come ti hanno gia’ scritto le altre, il primo passo dovrebbe essere capire quale attivita’ ti rende vermente felice, anche facendola otto ore al giorno.
Ad esempio, io amo stare con mio figlio, pero’ dopo il weekend intero con lui, il lunedi sono anche felice di andarmene in ufficio e non credo che sarei soddisfatta, come squitty, se fossi casalinga.
Questo, pero’, perche’ il mio lavoro e’ anche la mia passione, fa sentire viva una parte di me diversa dalla mamma e vi ho investito tanto tempo, spazio e soldini (vedi mio sfogo di domenica scorsa).
Questo non vuol dire, pero’, che non si possa essere mamme a tempo pieno felici e realizzate se e’ questo che ci fa sentire vive e complete!
La tia scelta, pero, e’ diversa e io credo che tu debba pensare anche e soprattutto al futuro, anziche’ al presente. I figli crescono ed il tempo senza di noi sara’ sempre maggiore, tra scuola ed attivita’ extrascolastiche…certo, gli aspetti organizzativi non possono essere sottovalutati ma il lavoro piu’ vicino, in questo senso, potrebbe aiutare non poco.
In ogni caso, sono certa che sarai un’ottima madre comunque, perche’ la tua decisione sara’ frutto di attente riflessioni.
Infine, tieni presenti che il cambiamento spaventa sempre e quindi un po’ di remora ad accettare potrebbe derivare solo dalla paura.
Grazie per le tue belle parole.
Ho letto il tuo post e capisco il tuo sfogo.
Sono fortunata a poter scegliere, fortunata ad aver avuto il part time fino ad oggi.
E qualunque decisione io prenda non permetterò mai alle cose di travolgermi, sarò io a decidere cosa, come, quando. Questo lo devo a me stessa e alla mia famiglia, che ho scelto, che amo e che non intendo abbandonare!
anch’io non so quanto sia reale la possibilità di conciliare tutto e come dice mamma felice ti dico di pensare prima a te stessa.
E’ difficilissimo, perché pensare a me stessa in questo momento mi fa propendere per la voglia di mettermi in gioco…
Però con la certezza che le cose cambieranno e di brutto!
Ciao, bel dilemma, ma anche bella occasione, se le occasioni non arrivano rimaniamo sempre li e diciamo e se…
Io sono così sono mesi che dico e se… ma non ho la spinta necessaria o il coraggio per chiedere il part time o cambiare lavoro. Anche perchè da me non è un vero part time sarebbe dalle 9 alle 16 invece che che dalle 9 alle 18.
Se ti danno il part time fino a ottobre prossimo è già un venirti incontro e chissà che non possa essere prorogato, dai 😀
Grazie per l’incoraggiamento Erica, magari avessi ragione! ^_^
ci riuscirai. semplicemente i devi riuscire 🙂 non possiamo mollare un lavoro che ci appaga (che sia in senso economico o personale, valgono entrambe le cose) per la famiglia: una cosa non esclude l’altra, almeno secondo me. parlo da mamma e da lavoratrice. I momenti che mi ritaglio per i miei bimbi sono sempre organizzati per riuscire a stargli vicino nel modo migliore. Un esempio. Questo w.e. andro con loro al cinema a vedere un cartone (free birds, tacchini in fuga): cinema, pop corn e un cartone divertente per tutti. Un divertimento che per loro (ma anche per me) non ha prezzo. Non dimentichiamoci di noi stesse, MAI!
🙂
Grazie mamamblues.. grazie per l’incoraggiamento!
Ciao, e’ la prima volta che ti leggo.
In passato anche io mi sono trovata in una situazione simile e ho scelto di fare la mamma. I miei figli adesso hanno 2 e 4 anni. Ho la fortuna di lavorare part time adesso. Full time non me la sono sentita, mi sarei persa troppe cose. A me piace fare la mamma a tempo pieno, tenere la casa in ordine, seguire i miei figli senza delegare niente a nessuno.
Ma chi meglio di te può sapere quali sono i tuoi desideri?
Non siamo tutte uguali. In bocca al lupo per la tua scelta.
Ciao Silvia,
purtroppo nel mio caso la scelta non era tra part time e full ti, perché in quel caso non avrei avuto dubbi.
Il mio part time era a 30 km di raccordo da casa mia e a Roma, questo tipo di distanza è quello che può trasformare un part time in full time (con le ore sprecate in macchina)…
Ho scelto? Non avevo scelta!
Quello che volevo era prendermi cura dei miei figli e non delegare. Ma non avevo scelta!
Terrò il part time fino a settembre compreso, poi speriamo cambino idea.. o magari, la cambio io…! Chissà.
Per ora mi godo quello che ancora ho!
Grazie comunque per essere passata e per aver commentato!