
Orecchio Acerbo pubblica un albo meraviglioso, senza parole, ma che parla e grida forte il suo messaggio di apertura e integrazione, tema mai attuale come ora. L’albo si chiama La porta scritto e illustrato da Ji Hyeon Lee, già autrice di La piscina che incanta e turba per la profondità e la forza del messaggio.
Il tutto inizia con una pagina grigia dettaglio di una porta coperta di ragnatele, con su un lucchetto ad impedire l’accesso
e un moscerino che riesce ad indicare ad un bambino, la chiave che apre la porta, affinché possa accedere al mondo che è dall’altra parte.
Il bambino è curioso e decide di aprire ed entrare. Cosa lo aspetterà oltre la porta? Non ne ha idea eppure va, incosciente come sono i bambini per i quali l’ignoto è paura e curiosità insieme e spesso fanno vincere la seconda sfidando se stessi e quello che li aspetta.
L’incontro con quello che c’è dall’altra parte è subito traumatico perché il bambino si scontra per distrazione con uno degli abitanti di questo mondo sconosciuto, un tipo dall’aspetto strano, diverso, che parla una lingua sconosciuta. La prima reazione è quella di fuggire, nascondersi, restare guardare da lontano, da una posizione di sicurezza.
Ma non si può conoscere guardando da lontano, bisogna concedersi un po’ di coraggio ancora e affidarsi a chi ci tende la mano per provare a vedere cosa c’è oltre l’apparenza.
E allora si può scoprire un mondo nuovo, un modo che magari non è come il nostro, ma che comunque ci somiglia molto, dove persone diverse da noi parlano lingue diverse dalla nostra, vivono un mondo diverso dal nostro, ma non poi così tanto diverso dal nostro.
E se ci concediamo di conoscerlo, di viverlo, se veniamo accolti, scopriamo che ci piace, che è facile sentirci a nostro agio, partecipare, sentirci parte di qualcosa.
E magari ci piace e diverte a tal punto
che ci fidiamo, ci affidiamo,
fino a diventare parte del gruppo, fino a diventare uno di loro.
Un albo che mi ha commossa perché oggi più che mai è fondamentale insegnare ai bambini l’importanza dell’accoglienza, dell’inclusione, mai come ora occorre istillare il pensiero che l’altro non esiste, se non nella ricchezza che porta con se, che l’altro è bellezza, è scoperta, è partecipazione e complicità se lo accogliamo, se lo prendiamo per mano, se lo riconosciamo come uno di noi.
Accogliere non è facile, non lo è mai, ma il messaggio è che lo sforzo viene ripagato, che il coraggio di varcare la soglia, di aprire la porta per vedere con i nostri occhi cosa c’è davvero dietro, ci ripaga di ogni paura.
Mi piacerebbe insegnare ai miei figli che un mondo colorato in cui ognuno porta quello che sa e quello che è, è possibile ed è bellissimo.
Un albo da non perdere. In libreria dal 14 Giugno.
Lo trovate anche qui (link affiliato): La porta Orecchio Acerbo
Ji Hyeon Lee: Sono nata a Seul e mi sono diplomata alla scuola d’illustrazione HILLS. Mi piace il gatto giallo che di tanto in tanto viene a casa mia, oppure un vicolo bianco di luce in primavera. Mi piacciono le anatre nel loro ordinato battere di ali. Spero che diventino sempre di più gli adulti a cui piace leggere un albo illustrato insieme ai bambini. Il mio primo libro “La piscina” è stato tradotto in molti paesi: Stati Uniti, Francia, Spagna, Italia e Svezia. Ha avuto anche numerosi riconoscimenti: Gold Medal Winner of Society of Illustrators 2015, National Public Radio (NPR) Books Concierge 2015, New York Times Notable Children’s Book 2015, Shortlisted Peter Panpriset IBBY Sweden 2017, e, infine, il premio italiano delle librerie indipendenti “Premio Orbil 2016”.
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