
Domattina i bimbi si trasferiranno dal papà, per due settimana staranno con lui, e poi dai nonni e … già mi mancano.
Sicuramente questo è l’aspetto peggiore della separazione: vederli uscire di casa con i loro zaini in spalla, sapendo che per qualche giorno faranno a meno di me e io in qualche modo dovrò fare a meno di loro.
Sono più orgogliosa che mai di loro perché le loro pagelle e sono bellissime, straordinarie. Sono due bambini intelligenti e vivaci e solari, due ometti bravissimi che nonostante il cambio di scuola, di casa, di vita, hanno portato a casa risultati eccellenti. E io so che non è stato facile per nessuno dei due: Fili ha dovuto imparare a seguire metodi di insegnamento nuovi, ha dovuto relazionarsi con nuovi compagni, nuovo contesto e questo non è mai banale! Edo ha fatto la prima e per lui è stato tutto nuovo, soprattutto il riuscire a stare seduto al banco! Ma non solo quello! In un anno è diventato più attento, responsabile verso i suoi doveri e io sono orgogliosa di lui tantissimo!
Abbiamo preso loro un regalo bellissimo, un regalo che aspettano da tanto ma che si son strameritati!
E oggi li abbiamo portati a Zoomarine dove ci siamo divertiti un mondo.
Me li son goditi più del solito in questi giorni perché so già che mi mancheranno tantissimo…
Potrei dire un sacco di cose banali, tipo che la casa è vuota quando non ci sono, che mi mancheranno persino i loro litigi (cosa non vera) ma non le dirò. Dirò che è difficile fare la valigia per loro immaginando di cosa possano aver bisogno quando non ci sono, ma è bellissimo immaginarli felici mentre si godono le loro vacanze.
Ho sempre pensato a loro prima che a me, sempre pensato che fosse giusto lasciarli liberi di vivere esperienze di crescita come le vacanze dai nonni o il campeggio con il papà, e non lo rinnegherò perché lo penso ancora.
E so benissimo di averli cresciuti con uno spirito indipendente e libero che permetterà loro di godere appieno delle esperienze che faranno e di questo vado molto orgogliosa. Ma so anche che sono io quella incapace di lasciar andare, che sono io quella che piangerà quando li abbraccerà sulla porta, pur sapendo che non ha senso e che sarebbe meglio per loro se non lo facessi. Ma come si fa?
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