
Qualche giorno fa in libreria ho incontrato un libro.
A me succedono cose strane, cioè non so come farlo capire a chi certe cose non le prova, ma a me succede che incontro dei libri, li guardo, uno sguardo, uno solo ed è amore. Mi è successo tanto tempo fa, la mia prima storia d’amore con un libro per bambini, poi mi è successo di appassionarmi in modo travolgente ad un altro libro e ora, ecco non so dire quanto durerà, nè se durerà, perché in amore succede così, che non lo sai mai se dura, ma io ora sono innamorata di
LA REGINA DELLE RANE non può bagnarsi i piedi
di Davide Calì e Marco Somà edito da Kite Edizioni
Ancora lui, ancora Davide Calì, autore de La scimmia, edito da Zoolibri, un libro che mi ha emozionato tantissimo, che piace a tutti, anche se i bambini non ne hanno completamente colto il senso, ovviamente.
Davide Calì inventa una storia suggestiva che ha per protagoniste un gruppo di rane che trascorrono la loro vita da rane in uno stagno saltando e raccogliendo mosche, sonnecchiando sulle ninfee o giocando con le libellule. La sera d’estate si riuniscono per cantare canzoni e proprio una sera, mentre cantano la loro solita canzone, qualcosa cade nello stagno.
Le rane si tuffano in massa, ma solo una riesce a raccogliere la piccola cosa brillante: una corona.
E la rana che l’ha raccolta viene proclamata regina delle rane.
In verità le rane non sapevano bene cosa dovesse fare o non fare una regina, ma sapevano che se una aveva la corona, allora era regina e la regina delle rane venne acclamata da tutto lo stagno. Ora si poneva il problema di cosa dovesse fare una regina, così si fecero avanti un gruppo di esperte con la loro teoria: una regina non deve bagnarsi i piedi, non deve fare fatiche, deve avere una ninfea tutta sua, deve dare ordini e punire chi non obbedisce.
Così dissero le rane che sapevano cosa doveva fare e proprio così la regina decise che avrebbe fatto.
Da allora la regina e le sue consigliere smisero anche di cacciare mosche ordinando ad altri di farlo per loro.
Molte cose cambiarono nello stagno
La sera dopo cena non cantavano più la solita canzone perché la regina ne aveva inventata una che a lei sembrava più bella ed era obbligatorio cantare quella.
Non è che tutti tutti fossero felici di come andavano le cose, qualcuno iniziava anche a stancarsi e a domandarsi perché bisognava riconoscere l’autorità di questa regina e perché fosse proprio lei la regina delle rane. Lei è stata la più veloce a prenderla, quindi è la regina: una regina infatti è migliore nel fare ogni cosa.
E così quando per allietare la regina delle rane qualcuno organizzò una gara di tuffi, a qualcun altro venne in mente di far esibire la regina che essendo la migliore delle rane si sarebbe lanciata dal trampolino più alto.
E così fu e cosi fece, la regina delle rane si tuffò dalla foglia più alta, fece il suo splendido tutto e riemerse.
Senza corona.
Senza corona non era più regina e nessuno era più disposto a prendere ordini da lei, anzi presero anche a tirarle palle di fango.Smisero solo quando videro arrivare una barchetta, con dentro un tizio che si mise a frugare sul fondo dello stagno fino a trovare quello che aveva perso: la corona della regina delle rane.
Senza più una corona nello stagno tutto tornò com’era prima: le rane ripresero a cantare la solita canzone e gli innamorati a fermarsi sul ponte sopra lo stagno per scambiarsi abbracci e teneri baci.
Devo spiegarvi perché mi è piaciuto tantissimo? Quello che avete letto e visto non basta?
Ok, allora vi dirò che mi sono innamorata de La regina delle rane perché ha delle illustrazioni meravigliose, perché la scelta dei colori, i disegni, i dettagli, mi fanno impazzire. Me ne sono innamorata prima di aprirlo…
E poi la storia è bellissima e i temi trattati davvero tanti: la regina che diventa tale senza alcun merito, ma solo per fortuna e per acclamazione di qualcuno, le consigliere che subito si schierano opportunisticamente dalla sua parte e la consigliano per il loro bene. E poi i pochi che si fanno domande e quelli che accettano tutto passivamente.
E poi il simpaticissimo finale in cui si svela che la corona altro non era se non un anello al dito di una dolce fanciulla che forse arrabbiata lo aveva gettato nello stagno.
Che ve ne pare? Merita?!!?
Non conosco questa regina ma credo di poter capire chiaramente perchè ti abbia colpita al cuore. Io sto leggendo la storia di un’altra regina… ma è una lettura “da grandi”.
Son riuscita a rendere l’idea. Bene. Non so se è oggettivamente bello, ma mi ha colpita molto.
Finalmente hai svelato il tuo segreto! E capisco benissimo dalle tue parole quanto sia meraviglioso questo libro!