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    Leggere ai bambini

    Libri del Dr. Seuss: intervista ad Anna Sarfatti autrice della versione italiana

    12 Ottobre 2015

    Dr. Seuss intervista Anna Sarfatti 2

    Leggere ad alta voce al mio Jo Jo di quasi sette anni è una delle cose più belle che io ho potuto fare e faccio ancora con lui, e con grande piacere, nonostante lui abbia scoperto il piacere di leggere – ciò che gli piace – anche da solo.

    Qualche giorno fa mi ha detto, “A me piace leggere perché sono interessato a scoprire cosa si nasconde dietro quella scritta e quando inizio a leggere è come se nessuno mi potesse più fermare!”

    Questo mi riempie di tanta gioia, sono contenta per lui perché leggere è bello, è divertente, è interessante, è curativo: insieme a lui e grazie a lui ho scoperto tante opere che arricchiscono il mondo della letteratura infantile e tantissimi scrittori di storie belle e anche divertenti.

    Nel 2011 abbiamo scoperto Dr. Seuss con il primo dei suoi libri acquistato Prosciutto e Uova verdi.

    prosciutto uova verdi dr seuss anna sarfatti

    Prosciutto e uova verdi sul blog dei Topipittori.

    Da li in poi, ci tengo a dirlo, abbiamo preso tutti, o quasi, i libri del Dr. Seuss, alcuni tradotti in italiano e qualcuno anche in inglese, e la passione e l’amore per loro non sono mai diminuite, anzi tutt’altro! Il mio Jo Jo prende spesso dalla libreria una sua storia da leggere o addirittura, nella lettura serale per posticipare la nanna, prende tutta la pila di libri e ci dice: “Li leggeremo tutti stasera!!!”.

    libri dr.seuss intervista anna sarfatti

    I libri del Dr. Seuss raccontati da Ma che davvero?

    Quando un autore mi piace sono curiosa di sapere di più sulla sua vita, di conoscerlo al di là delle sue opere, ma nel caso di Dr. Seuss, la curiosità è andata oltre fino ad arrivare a chi con grande cura ha tradotto Dr. Seuss in italiano: Anna Sarfatti!

    Io in generale amo le persone che sono attente al mondo dei bimbi…. E lei lo è: è dalla parte dei bimbi e le sue opere ne sono testimonianza, ho letto una sua dichiarazione in cui diceva che “Non ci sono temi che non possono essere presentati ai bimbi”.

    E’ bello leggerlo ed è bello e confortante per noi genitori sapere che c’è qualcuno che sa trovare le parole giuste, perché anche io mi sento come i bambini “in attesa a becco aperto nel nido” di essere nutrita, per riprendere da uno degli articoli scritti da Anna sul grande Mario Lodi.

    Era febbraio quando ho decido di contattarla per complimentarmi con lei per il suo lavoro “non da poco!”, ricordo ancora l’entusiasmo di di Jo Jo nel vedere che Anna Sarfatti ci aveva risposto. ^_^ Avrei tanto voluto chiederle già allora, come faceva a rendere così bene in italiano quelle storie, come faceva a trovare le paroline giuste per riuscire a rendere la lettura scorrevole e divertente.

    Il mio Jo Jo adora le rime, le fa con qualsiasi parola gli capita (non sempre gli riescono!), e a lei Anna, avrei voluto chiedere se anche lei le trova giocandoci come fanno tanti bimbi…

    Sono passati mesi e ora finalmente ho trovato il coraggio di farle quella e altre domande, che vi propongo con grande piacere, perché penso che di persone belle e speciali come lei si debba parlare!

    Spero che tutti i fan di Dr. Seuss possano gioire della grande opportunità di conoscere Anna Sarfatti, grande scrittrice oltre che traduttrice dei libri del Dr. Seuss.

    Come ha fatto a rendere così bene in italiano i libri del Dr. Seuss?

    Mi piace molto scrivere in versi, fin da quando ero bambina. Mi piace molto anche cogliere il lato umoristico delle cose, almeno quando mi riesce.
    Con Seuss ho trovato il “mio” autore, ne ho letto con entusiasmo la maggior parte dei libri, oltre ad alcuni saggi biografici che mi hanno permesso di conoscerlo più a fondo.
    Ammirazione e condivisione mi hanno accompagnato nelle diverse esperienze di traduzione dei suoi testi e hanno influito sulla qualità del mio lavoro.

    Come fa a trovare sempre le rime?

    E’ un gioco, anche se nelle traduzioni non sempre possibile. Il mio metodo consiste nel fare prima una traduzione letterale per poi lavorare di fino sul testo italiano, anche intervenendo sull’architettura delle strofe, cioè anticipando e posponendo parole o addirittura interi versi, fino a raggiungere una forma, il più possibile simile a una “galoppata poetica”, come Seuss ha definito i suoi testi in versi.

    Sulla mia scrivania due strumenti fondamentali: il rimario e il dizionario dei sinonimi.

    Che relazione c’è tra la musicalità e l’effetto che ha sui bambini?

    Le filastrocche e le storie in versi provocano nei bambini un effetto di gioiosa sorpresa. In genere, ascoltati pochi versi, esclamano: “Ma è in rima!”. Anzi, i miei alunni più piccoli dicevano: “Fa di rima!”
    Alla sorpresa spesso ha fatto seguito il desiderio di cimentarsi nelle rime.

    Del resto è tipico dei bambini dire: “Posso giocare anch’io?”
    E’ evidente quindi che proporre testi in rima abbia un forte potenziale di coinvolgimento e stimolo per la scrittura, l’ampliamento del lessico, l’affinamento dell’ascolto e del ritmo.

    Come si fa a capire l’età giusta per una data opera?

    Trovo difficile dirlo in astratto, perché ogni lettore/lettrice ha competenze diverse e diversa disponibilità a mettersi in gioco: c’è chi accetta di affrontare una lettura come se fosse un esploratore che non rinuncia a cercare la sua meta e c’è invece chi chiede al libro rassicurazioni, come chi ozia al mare, disteso su un canotto, e si lascia incuriosire dal vento, dalle nuvole, dai pesci, dai bagnanti.

    Penso che l’età giusta, in genere, sia quella in cui un bambino/a non rifiuta un libro, dopo averne letto le prime pagine, ma anzi desidera andare avanti.

    Fermo restando che ci sono libri complessi, per i diversi livelli di lettura che offrono, come “La battaglia del burro” del Dr. Seuss, che suscita emozioni e riflessioni che variano in relazione all’età e alla maturità del lettore.

    battaglia di burro dr seuss anna sarfatti

    A proposito di Seuss, che lei ha definito suo maestro, qual è stato il suo primo incontro con le opere? E che cosa le ha lasciato l’averlo tradotto?

    Ho conosciuto Seuss quando ho appreso da un quotidiano della sua morte.

    Anzi, fu mia madre a leggere la notizia e ad informarmi.

    Era il 24 settembre del 1991.

    Nell’articolo si diceva che era un peccato che un autore del suo valore non fosse stato tradotto e conosciuto in Italia. Questo mi spinse a cercare i suoi libri in Inghilterra e a tradurre un po’ per gioco “Horton hatches the egg”. La traduzione piacque a Matteo Faglia e all’editore Sergio Giunti che, dopo quella prima, vollero proseguire. Ad oggi ne sono state pubblicate 10 e spero che ne seguiranno altre.

    Cosa mi ha lasciato?

    L’invito a cercare sempre il lato umoristico delle cose, un profondo rispetto per i bambini e il loro punto di vista, e di conseguenza per la letteratura a loro dedicata.

    Mi ha anche lasciato una grande ammirazione e un pizzico di invidia per chi, come lui, domina due linguaggi, quello verbale e quello delle immagini, e può giocare a intrecciarli.

    DrSeuss-680x320

    Che cosa consiglia ai genitori per aiutare i bambini a scrivere?

    Prima di tutto di parlare tanto con loro e ascoltarli con attenzione, perché scrive chi ha interesse e piacere a comunicare attraverso il linguaggio verbale.
    Poi di leggere tanto insieme, fin da piccolissimi. E non appena imparano a scrivere, consiglio di leggere i loro testi non con l’occhio del maestro che segna gli errori, ma con genuino interesse e curiosità. A volte con i suoi scritti un bambino/a parla di sé anche senza esserne del tutto consapevole.

    Quale libro dei suoi non dovrebbe mancare nella libreria di un bambino?

    Nessuno dei miei libri è indispensabile! Sicuramente mi piacerebbe che tutti i bambini conoscessero “Prosciutto e uova verdi” del Dr. Seuss, meglio se ne conoscessero anche la versione originale inglese.

    E’ un libro che incanta lettori di ogni età.
    E poi, scegliendo uno dei miei libri, suggerirei “L’albero della memoria”, scritto con mio fratello Michele, e ispirato in parte alla storia di mia madre, bambina ebrea espulsa da scuola per le leggi antisemite. Un libro che parla ai bambini delle radici della loro storia.

    albero della memoria Anna Sarfatti

    Grazie ancora cara Anna!!

    Qui trovate il sito di Anna Sarfatti, per conoscerla meglio e se vi va, amici lettori mi piacerebbe sentire anche le vostre sensazioni!

    Questo post è stato scritto da Marilena Mauro, mia carissima amica, insegnante e mamma lettrice attenta e dolcissima. Spero vi sia piaciuto, come è piaciuto a me. ^_^

     



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    by Federica 
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    Appassionata di libri per bambini, mamma di due maschietti di 8 e 11 anni. Program Manager per lavoro e inclinazione personale: amo programmare, organizzare e non sto mai ferma! Tra Roma e Genova, cresco i miei figli cercando di educarli al bello, dai libri all'arte, alla buona cucina.

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