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    Cucina, LifeStyle

    Come leggere le etichette alimentari

    28 Maggio 2015

    Woman shopping in grocery store

    L’importanza di leggere le etichette alimentari

    Saper leggere le etichette alimentari e capire cosa stiamo mettendo nel carrello è il primo passo per una spesa consapevole e per una alimentazione più sana.

    Sembrerà banale ma è fondamentale conoscere gli ingredienti di ciò che portiamo a tavola e saper leggere le etichette alimentari ci renderà molto più semplice la scelta tra due prodotti apparentemente uguali.

    E’ proprio qui il problema infatti: sugli scaffali dei supermercati i prodotti sono disposti in bella vista, con incarti invitanti, in modo tale da attirare più l’occhio che altro, ma se sapeste effettivamente cosa state per comprare, forse non sareste più così allettati.

    Non si tratta di eccessivo scrupolo ma di un passo essenziale.

    E allora come capire se quello che abbiamo davanti è un buon prodotto?

    Come leggere le etichette alimentari passo passo

    Primo passo: l’origine. Perché può essere tanto importante? Perché ci fornisce importanti informazioni sul paese di provenienza del prodotto. E poi perché non scegliere prodotti italiani e magari anche locali, per portar del bene anche alla nostra di economia?

    Secondo passo: il modo in cui sono elencati gli ingredienti. Aspetto importantissimo in quanto è bene sapere che sulle etichette alimentari gli ingredienti di un alimento sono disposti in ordine decrescente, da quello presente in maggiore quantità a quello presente in minore quantità.

    Ciò vuol dire che un prodotto che avrà ad esempio tra i primi ingredienti lo zucchero o l’olio di palma di certo non sarà un prodotto di qualità. Si può cadere in questo inganno con vari prodotti: ne sono un esempio alcune creme spalmabili alla nocciola oppure alcuni biscotti, di cui si penserebbe che i primi ingredienti siano farina, uova, latte e zucchero ed invece ci ritroviamo solo zucchero, oli vegetali e sciroppi di glucosio e fruttosio.

    Verificando l’ordine e la tipologia degli ingredienti presenti sulle etichette alimenteri si può quindi capire la qualità e la convenienza di un prodotto rispetto ad un altro:

    • se nella preparazione di un cibo è stato utilizzato l’olio extravergine d’oliva anziché oli vegetali otteniamo già informazioni in più sulla qualità di quel prodotto
    • l’utilizzo di zuccheri naturali quali il succo di mela anziché zuccheri raffinati
    • l’assenza di margarina o di grassi idrogenati è un ottimo segnale
    • E’ inoltre buona norma evitare alimenti che contengono una lista molto lunga di ingredienti, per la maggior parte con nomi impronunciabili che molto spesso non sono altro che coloranti e conservanti.

    Terzo passo: mille modi di dire zucchero.

    Purtroppo leggere zucchero tra gli ingredienti listati nelle etichette alimentari non è sufficiente a dire che quello è l’unico zucchero presente, perché anche lo sciroppo di glucosio e fruttosio sono zuccheri, come lo è anche il maltosio o il destrosio.

    Facciamo inoltre attenzione non solo alla lista degli ingredienti, ma anche ai valori nutrizionali e alla dicitura “carboidrati” sotto la quale troveremo quella “di cui zuccheri”: è bene infatti riporre sugli scaffali quei prodotti che contengono per la maggior parte carboidrati sotto forma di zucchero (esempio un prodotto che contiene 40 gr di carboidrati di cui zuccheri 35 gr).

    Quarto passo: il termine minimo di conservazione o scadenza.

    E’ bene infatti distinguere tra le due cose: con il termine minimo di conservazione si intende il termine ultimo entro il quale il prodotto in questione conserva tutte le sue caratteristiche organolettiche, se conservato adeguatamente; superata quella data (certo, non un periodo eccessivamente lungo) perderà alcune delle sue caratteristiche senza però il rischio di causare danni alla salute. E’ identificato con la dicitura “da consumarsi preferibilmente entro”.

    Diversa è la questione se sul prodotto è presente la dicitura “da consumarsi entro” ovvero la scadenza che indica il termine ultimo di consumo del prodotto, al di là del quale quest’ultimo può essere nocivo per la salute.

    Dott.ssa Paola Pantaleoni

    Spero che le informazioni su come leggere le etichette alimentari che la Dottoressa Pantaleoni vi siano utili, se vi va, condividetele perché le persone possano essere sempre più informate e scegliere consapevolmente di mangiare sano.

    alimentazione sana per bambini Consigli della nutrizionista educazione alimentare bambini
    by Federica 
    2 commenti

    About Federica

    Appassionata di libri per bambini, mamma di due maschietti di 8 e 11 anni. Program Manager per lavoro e inclinazione personale: amo programmare, organizzare e non sto mai ferma! Tra Roma e Genova, cresco i miei figli cercando di educarli al bello, dai libri all'arte, alla buona cucina.

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    Commenti

    1. ketty dice: 30 Maggio 2015 alle 21:41

      Interessante e chiaro. Alcuni elementi li conoscevo già, altre sono una novità per me, come la sottile differenza fra “entro” e “preferibilmente entro” Grazie!
      Ketty

      Rispondi
      • MammaMoglieDonna dice: 30 Maggio 2015 alle 21:53

        Ketty, anche io non la conoscevo! ^_^

        Rispondi

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